1 mese dopo
Non ricordava quanto tempo era passato dalla morte della madre ma le sembrava un'eternità. Era quasi ora di cena e Grace era nella sua stanza, stava studiando per il compito di storia cercando di dimenticare Olma ma riusciva a pensarci ogni millesimo di secondo, senza di lei le giornate erano grigie. La sua tahti era sparita nel nulla e non sapeva nemmeno cosa le fosse successo. Al funerale di Olma, non fece altro che rigare le sue guance rosee con le lacrime nonostante il suo carattere determinato. Le sarebbe rimasto impresso tutta la vita quel viso che prima era sempre stato sorridente e nell'ultimo instante in cui lo vide privo di emozioni. Molti investigatori avevano esaminato il caso ma nessuno riuscì a capire cosa le fosse capitato. Grace aveva il diritto di sapere che cosa era accaduto alla madre come ne aveva il diritto Jake. Aveva immaginato che fosse stato un omicidio commesso di proposito, gli investigatori avevano indagato tutti gli abitanti dell'appartamento e quelli affianco ma nessuno risultò colpevole. Capì che nessuno sarebbe mai riuscito a scoprire la verità se non lo faceva lei. Era infuriata, nessuno le avrebbe ridato indietro la sua tahti. Spense la radio viola e cercò di ricordare cosa vide nell'ascensore. Non ricordò subito i minimi particolari ma dopo qualche minuto riuscí a ricordare le goccioline di sangue, lei che apriva l'ascensore, la pozza con il coltello conficcato nella pancia e la scritta sul vetro «tahti» che scomparì appena guardò il corpo, pensava fosse stata la sua immaginazione. Se solo avessero avuto delle telecamere nel quartiere si sarebbe svelato tutto. Andò in cucina e vide il padre vacillare, camminò verso di lui e Jake disse «Gra-ace, mi passeresti un'altra bottiglia? » allora lei gli tolse la bottiglia dalle dita, aprì il frigo e scaraventò le altre due bottiglie piene di champagne sul pavimento irata «SMETTILA DI RIFUGIARTI IN QUESTO CAZZO DI ALCOL! DA UN MESE CHE SCOLI BOTTIGLIE E SPENDI SOLDI PER ROVINARTI IL FEGATO! É MORTA, VA BENE MA NON SIGNIFICA CHE NON PUOI RICOSTRUIRE LA TUA VITA..papà eri così felice un mese fa e ora hai quasi tutti i capelli bianchi. GUARDATI! » lui riuscì solo a sedersi e dire «lo so, ho rovinato la tua e mia di v-vita» e si addormentò per il troppo alcol bevuto. Ricevette una chiamata da Vinny che in quel mese aveva cercato sempre di esserle accanto ma non rispose, doveva cucinare un piatto caldo per lei ed il padre e studiare per il compito di storia. Era stufa di vedere il padre in quelle condizioni e di vedere se stessa pietrificarsi sempre dì più, era diventata ancora più fredda di quanto lo fosse prima senza nemmeno accorgersene. Ripulì il pavimento e si mise a cucinareLasciate una stellina se vi é piaciuto⭐️, grazie per aver letto. Ditemi se c'è qualcosa che dovrei migliorare o semplicemente le vostre opinioni!
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Il terribile caso di Olma (completata)
Misterio / SuspensoGrace, una ragazza di 16 anni, da più di un mese si ritrova ad indagare sull'omicidio della madre Olma, ritrovata senza vita nell'ascensore del suo appartamento. Il padre Jake, per superare il dolore si rifugia nell'alcol e lei si ritroverà ad occup...