«Signorina Lewis Grace! Arriva sempre in ritardo, dovrò convocare suo padre. » Grace con non curanza di quello che le era stato detto dalla prof Smitt si sedette nel banco affianco a quello di Alicia, iniziò a scrivere ogni dettaglio che ricordava della madre. Le vennero in mente tutte le persone con cui lei aveva contatti: il circolo di tennis, i suoi pazienti, le sue amiche ed il corso di ballo. Doveva parlare con ogni persona con cui la madre trascorreva il suo tempo, era diventata un ossessione da quando era morta, pensava sempre che se lei fosse rimasta a casa forse avrebbe evitato tutto ciò. Gli investigatori non avevano risolto un granché ed a quanto pare non gli interessava il caso. La prima cosa che fece fu svuotare il frigo di tutte le bottiglie di champagne, buttarle ed uscire di casa. Corse sul marciapiede fin quando si sentì svenire, attraversò la strada ansimando e dopo esser finita sul marciapiede opposto cadde di faccia e sentì crescere un dolore lancinante. «Ei! state bene? Ragazzi! » disse un signore su una quarantina d'anni. Vide il ragazzo sdraiato affianco a lei, aveva il ciuffo, capelli mori lisci, occhi verdi ed uno sguardo penetrante. La pelle era quasi candida come la sua, il ragazzo squadrò Grace e lei sentì una fitta allo stomaco, poi chiuse gli occhi lentamente. « Aaah che male-e» fu quello che riuscì a dire, poi vide solo il buio. Si svegliò e sentii l'odore d'alcol, era un ospedale. Vide il ragazzo che aveva intravisto sul marciapiede, era pieno di lividi e ferite, dormiva. C'era un piccolo specchio sulla parete bianca e vide la sua testa, era coperta da un grosso cerotto bianco. Le sue mani erano ricoperte di piccole ferite e la gamba destra era troppo pesante per muoversi, la coscia era coperta da una fascia bianca. Suonò il campanellino ed arrivò un infermiera dai lineamenti rilassati « Salve signorina Grace, si è svegliata! Il ragazzo vicino a lei l'ha travolta con il suo skate, lei ha sbattuto la testa, si è rotta la gamba e ha ottenuto delle ferite non gravi sulle braccia a causa dell'impatto, ricorda qualcosa? Comunque abbiamo avvisato suo padre, ha detto che al momento non può venire » e lei replicò « Ricordo che ho visto quel ragazzo sul pavimento con affianco lo skate ed ho sentito un signore parlare ad entrambi, quando potrò uscire di qui? » e l'infermiera disse « tra qualche ora per accertarci che lei e Leonard stiate bene, lui ha delle ferite profonde ma nient'altro di compromittente. » Grace annuì sbuffando, non sarebbe voluta finire in questa situazione, aveva perso solo tempo per le indagini!
2 ore dopo
Il ragazzo si svegliò e Grace lo richiamò subito dicendo « Ehi! Ti ricordi di me? Sono quella che hai investito »e Leonard rispose « Ciao, scusami non era mia intenzione, ma tu sei arrivata di fretta e non ho fatto in tempo a frenare!» Grace si sentì a disagio e provò una sensazione strana, la fitta che aveva provato quando era sul marciapiede si era fatta risentire. Lui le faceva uno strano effetto ma lei lo negava, non aveva intenzione di dipendere da un ragazzo e farsi spezzare di nuovo il cuore! Pensò a quando lei aveva 15 anni. Amava più di se stessa un ragazzo, si chiamava Daniel, si fidanzarono per 4 mesi e lei gli confidò tutti i suoi problemi e segreti, di lui si fidava ciecamente. Un giorno Daniel le disse «Ehi, senti mi sono fidanzato con te solo per avvicinarmi alla tua amica Jo, scusa ma per me non sei mai stata importante. Haha» glielo disse con il sorrisetto sulle labbra, non gliene importava nulla di lei.
Leonard aspettò una risposta ma lei si ammutì, poi il ragazzo disse « Ehi, ma dove andavi in tutta fretta? » e lei evitando di guardarlo negli occhi disse « Stavo andando al circolo di tennis, ci andava sempre mia madre, sto indagando sul suo caso. É morta accoltellata un mese fa...MA COSA DICO, ti sto raccontando tutta la mia vita! Scusami ma non meriti di sapere nulla. » e lui disse « E perché no? A me piacciono i casi da risolvere, potrei darti una mano. » e Grace « Non ti conosco » e Leonard disse con voce mielata « Se vuoi ti racconto di me. Io sono un ragazzo che vive qui vicino, sono un po' estroverso, mi piace andare in skate, cucinare ed andare a cavallo. Mio fratello é morto quando avevo 12 anni e quindi riesco a comprendere cosa significa, ci tenevo molto a lui... » e lei disse « Mi dispiace, ti capisco anch'io. Potrei iniziare a raccontarti del caso ma niente di più. » lui commentò dicendo « Non ti fidi molto delle persone » e lei «Dei ragazzi! Vaffanculo» Leonard le disse con leggera curiosità« Come mai? » e lei « Per colpa di un ragazzo che mi ha manipolata e basta» rispose voltando la testa dal lato opposto con irritazione e lui « Ok va bene, ti capisco se non vuoi raccontare » lei iniziò a raccontare di sua madre e dialogarono per circa 10 minuti, lei pensava di star commettendo un grosso sbaglio, voleva fidarsi di quel ragazzo ma ne aveva paura. Poi il dottore si accertò che stessero entrambi bene e uscirono dall'ospedale. Quando si ritrovarono di nuovo sulla strada lui propose di accompagnarla ma lei rifiutò la proposta, entrambi erano messi abbastanza male e non avrebbe voluto farlo esasperare piu' di tanto. "Ti do il mio numero..? Magari possiamo incontrarci in un modo piu' tranquillo e cercare di risolvere il caso" disse Leonard con una piccola risatina, Grace acconsentì anche se con dovuta diffidenza. Grace si sentiva compresa da Leonard, le ricordava Daniel, con lui si sentiva nel posto sicuro che poi scoprì essere una trappola, una mastodontica fandonia. Leonard era stato gentile con lei dal primo momento, le piaceva che lui la voleva aiutare ad indagare sull'omicidio di Olma, amava il semplice fatto che lui si fosse curato di compiere qualcosa che lei non gli aveva chiesto. Lui aveva una voce rassicurante e degli occhi che non riusciva nemmeno a guardare, ogni volta che li guardava sentiva che lui intuiva qualcosa in piu' di lei. Quella sera il padre Jake tornò alle otto in punto, lei lo andò subito ad abbracciare, era l'unica persona di cui poteva fidarsi follemente anche se commetteva degli sbagli. Lui la riempì di coccole e si commosse, Grace capì che il padre aveva paura di perderla e lei gli disse "Ti voglio bene" e lui "Scusami se nell'ultimo mese mi sono trascurato ma soprattutto mi scuso con te, ti ho abbandonato a te stessa. Anch'io ti voglio bene" parlarono per un po' ed infine Grace propose di giocare a carte, lo facevano sempre quando lei era piccola.Lasciate una stellina⭐️ se vi sta interessando e ditemi che ne pensate!
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Il terribile caso di Olma (completata)
Tajemnica / ThrillerGrace, una ragazza di 16 anni, da più di un mese si ritrova ad indagare sull'omicidio della madre Olma, ritrovata senza vita nell'ascensore del suo appartamento. Il padre Jake, per superare il dolore si rifugia nell'alcol e lei si ritroverà ad occup...