Ma si va tutto bene, in fondo mi hanno solo accusato e arrestato per l'omicidio della tua migliore amica per la quale sei stata così afflitta in questo periodo
<<Scusami, non ci crederai se ti dico che l'idea che qualcuno possa aver fatto una cosa del genere mi dà i brividi>> rispondo mentendo
<<Capisco perfettamente. Ho sentito dire che il colpevole, o almeno così dicono, è stato rilasciato ma è ancora sotto sorveglianza. Stanno valutando delle prove, a quanto pare. Spero davvero di non incrociare mai quella persona in vita mia>> conclude disgustata
Bene, la cosa certa è che non sa che sono io. D'altro canto, se lo venisse a sapere, non oserei immaginare la sua reazione. Per il momento non ho intenzione di aprire bocca, perché rovinarle l'umore proprio adesso?
Fortunatamente la campanella suona e interrompe l'argomento, facciamo finta di non aver mai parlato di questo e ci avviamo verso la nostra aula per vivere la prima ora di lezione da ripetenti.
Entrati in aula, tutti ci fissano come se fossimo le persone più strane di questo mondo
<<Buongiorno ragazzi, ho saputo che dovrete ripetere l'anno. Forza prendete posto>> dice il professore
<<Sediamoci all'ultima fila, così evitiamo di attirare troppo l'attenzione>> suggerisco a Layla
<<Bene ragazzi, perché non ci raccontate un po' di voi. Presentatevi alla classe>> propone il professore
Fantastico, ci mancava solo questo. Inizio già a pentirmi di aver accettato la proposta di mia sorella. Dannato diploma
<<Mi presento sono Layla Davis, nata e cresciuta qui a Los Angeles, ho 20 anni, sono qui perché voglio, anzi, devo diplomarmi, ho promesso ai miei genitori che avrei fatto questo passo dopo un periodo non semplice per la mia famiglia. Ho capito che sarebbe davvero un peccato se sprecassi la mia vita piangendomi addosso per dei problemi>> conclude ricevendo gli applausi dei presenti
<<Bene, va bene così, signorina Layla può accomodarsi>> dice il professore sorridendo
Ecco ora è il mio turno, che cazzo gli dico a questi?
Vedo l'intera aula voltarsi verso di me in attesa che inizi a pronunciare qualche parola. Devo assolutamente inventarmi qualcosa, non posso restare in silenzio o penseranno che sia stupido.
<<Mi presento sono Dustin Watson...>> riesco a dire soltanto questo prima di essere interrotto da una voce
<<Ehi, ma tu sei quello che hanno rilasciato dal carcere?>> esclama una voce in aula
Cazzo non ci voleva. Era ovvio che qualcuno mi riconoscesse, con tutti gli articoli e i servizi televisivi sulla mia storia. Devo pur dire qualcosa, ma cosa?
Tutti sono in attesa, quel tipo ha sganciato la bomba, non ho il coraggio di guardare Layla ma sento il suo sguardo bruciare su di me, come se mi stesse perforando il petto per strapparmi il cuore
Che disastro!
<<Certo che è lui, il figlio di puttana che ha ucciso la mia ragazza>> continua una voce diversa da quella precedente
Tutti si voltano verso la porta dell'aula da cui stava entrando un certo Jim Kennedy, di un anno più giovane di me. Avevo dimenticato fosse all'ultimo anno.
<<È vero quello che stanno dicendo Dustin?>> domanda Layla con voce tremante
Mi volto e noto i suoi occhi rossi, sta per piangere, lo sapevo
Abbasso lo sguardo e mi limito ad annuire
Si alza in piedi di scatto e sbraita contro di me
<<Certo, che stupida che sono. Avrei dovuto immaginarlo prima là fuori, te lo si leggeva in faccia che qualcosa non andava>> continua, scuotendo la testa con un'espressione mista tra disgusto e rabbia
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L'Omicidio perfetto
Mystery / ThrillerDustin Watson è un giovane di vent'anni che vive una vita tranquilla nella città di Los Angeles in California. È un ragazzo comune con sogni comuni, ma la sua vita viene improvvisamente sconvolta quando si risveglia in una prigione, accusato di omic...