Felix & Jeongin

170 13 11
                                    

Le urla, le luci dei lightstick colorati illuminavano l'arena! Al centro c'era Jeongin che urlava e ringraziava chiunque fosse venuto al loro concerto. Si voltò guardando tutti, ma si concentrò principalmente sul ragazzo dai capelli blu legati con un codino che lasciava il viso scoperto, tranne per due ciocche che si adagiavano sulle lentiggini. Quel giorno aveva deciso di metterle in evidenza grazie al trucco.

Jeongin si avvicinò lentamente a lui senza far trasparire nulla a nessuno, come se fosse naturale. Felix scappava da lui come se avesse paura.

Dopo il concerto, entrarono tutti nei loro camerini, divisi in coppie: Han e Lee Know, Changbin con Seungmin, Hyunjin e Bang Chan, Jeongin e Felix. Felix era disteso sul divano a bere una birra locale, mentre Jeongin lo guardava da lontano, appoggiato alla porta che teneva chiusa per evitare che qualcuno potesse notare ciò che aveva in mente di fare nei suoi confronti.

"Jeongin? Che intenzioni hai?" chiese Felix.
"Nella mia testa succedono TROPPE cose," rispose Jeongin.
"Ah sì?" fece Felix.

Jeongin sorrise allungando il braccio verso di lui, segnalando che voleva che si avvicinasse. Dopo qualche minuto di riflessione, Felix si convinse. Si alzò in piedi dopo aver finito la birra e si avvicinò a lui. Le loro labbra iniziarono a sfiorarsi come in un gioco, nessuno dei due resisteva all'altro. Erano complici e innamorati, anche se non erano ufficialmente fidanzati. I membri del gruppo lo sapevano, tutti erano consapevoli della loro relazione, tranne l'agenzia e chi era coinvolto al suo interno.

Le loro labbra si avvicinarono sempre di più, i loro cuori battevano velocemente, come se volessero uscire dal petto per unirsi. Jeongin afferrò impetuosamente il collo di Felix, spostando la loro posizione e facendolo appoggiare alla porta bianca. Stringendo forte, Jeongin sorrise, facendo sorridere anche Felix. Con la mano sinistra, Felix tentò di afferrargli la nuca per avvicinarlo ancora di più e poter finalmente rubargli un bacio tanto desiderato.

"Jeongin!" sentì una voce proveniente dall'esterno della stanza ripetere il suo nome...
"Jeongin..." cercò di ignorare quella voce che risuonava nella sua mente, riprendendo quel bacio che stava per avverarsi.
"Jeongin, sveglia!"
Il moro si svegliò di soprassalto, guardandosi attorno e notando le pareti bianche della sua stanza. Guardò gli altri compagni di stanza: Changbin, Hyunjin, Han, Minho e Seungmin. Alcuni stavano giocando a carte da soli, altri stavano prendendo le loro pillole giornaliere, e qualcun altro stava bevendo la sua acqua. Jeongin si era appena svegliato e di fronte a sé si trovava Christopher, un dottore di quell'istituto psichiatrico, indossando il camice bianco e con un sorriso amichevole sul suo volto particolare.

"Dov'è Felix?" chiese Jeongin.
"L'infermiere arriverà tra poco, è andato a prendere le sue medicine giornaliere. Mi dica, come si sente?" rispose il dottore Christopher.
"Sto bene, ma ho ancora quei pensieri" disse Jeongin.
"Vogliono portarmi via ciò che è mio. Voglio diventare una star, voglio girare il mondo! IO SONO FAMOSO!" continuò Jeongin in modo agitato.
"Jeongin, lo dici da sempre. Sono anni che sei chiuso qui. L'infermiere Felix si è affezionato a te, lui ti vuole bene e mi ha convinto a tenerti ancora in quest'istituto per stare vicino a te. Ma tu sei un caso grave e lo sai bene. Vedi, quei fan che acclamano, l'altro giorno sei salito sul tavolo della mensa e hai urlato 'GRAZIE MILLE STAY'. Chi sono queste Stay?" spiegò il dottore Christopher.
"Sono le mie fan! Loro mi amano! AMANO TUTTI NOI! NON È VERO, RAGAZZI?" rispose Jeongin rivolgendosi a Changbin, che lo guardava mentre continuava a giocare a carte con un sorriso maniacale.
"Loro sono solo pazienti, lo sai questo" disse il dottore Christopher con tono calmo.
"Non volete credermi." concluse Jeongin, deluso.

Felix entrò nella stanza e, vedendo l'espressione preoccupata di Jeongin, si sedette sul letto e lo guardò attentamente, mandando via con uno sguardo deciso il suo superiore.

"Voglio farti uscire da qui. Realizzerai il tuo sogno, e io verrò con te, ma devi ascoltarmi, va bene?" disse Felix.

"Sì, mi fido solo di te," rispose Jeongin.

"Devi prendere queste pillole, e ti prometto che non appena possibile ti farò uscire di qui," continuò Felix.

"Voglio anche gli altri con me. SIAMO TUTTI UNA GRANDE BAND INTERNAZIONALE!" esclamò Jeongin.

"Sì... lo siamo!" Felix consegnò le pillole al moro e sorrise, vedendo che il suo piano stava funzionando. "Ora prova a rilassarti, va bene? Ti voglio bene, sei importante per me."

Felix si alzò e lasciò la stanza, osservando Jeongin iniziare a disegnare su fogli bianchi, ma non vide cosa stesse raffigurando. Decise di tornare in corridoio verso il suo superiore, Christopher.

"Solo tu riesci a farlo ragionare" disse Christopher.

"Tengo davvero a lui, e se continua ad avere questi sogni ed allucinazioni quando vede molte persone... purtroppo dovremo trasferirlo in un altro istituto, e non lo rivedrò più" rispose Felix.

"Ti mancherà se dovesse accadere?" chiese Christopher.

"Beh, vederlo andare dal JYP State Hospital... sarebbe brutto, e non posso seguirlo perché non sarebbe più mio paziente" rispose Felix.

"Mi dispiace, questo lavoro è duro!" commentò Christopher.

"Non importa, sono anni che ci sono, ormai dovrei essere abituato, ma è..." Felix si interruppe, poi continuò, "stavo per dire bello."

"Bello? Questo lavoro?" chiese Christopher.

"No, Christopher! Intendevo lui. Lui è bello e pieno di vita" rispose Felix.

"È un bipolare con attacchi maniacali esagerati! Non puoi innamorarti di lui, anche perché è il tuo paziente" avvertì Christopher.

"Non mi sono innamorato di lui, solo che... non è come gli altri! Capisci?" rispose Felix.

"Ora cosa farai?" chiese Christopher.

"Andrò a casa, guarderò un film e andrò a dormire," disse Felix.

"Da solo?" chiese Christopher.

"Come sempre!" rispose Felix con un sorriso. Poi salutò rispettosamente il suo superiore e guardò di nuovo dentro la stanza, vedendo Jeongin che stava dormendo. Infine, lasciò quella struttura e tornò a casa a bordo della sua macchina.

One Shots: Stray KidsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora