13,14,15. Li contava così, uno dietro l'altro, da quando era iniziata l'ecografia.
Erano i battiti di Marco; riusciva a percepirli facilmente ed ognuno era come se risuonasse al suo interno; ad un tratto le parve che sia il suo che quello di suo figlio si fossero sincronizzati perfettamente, tenendosi per mano e proseguendo lo spartito all'unisono.
Reynolds aveva delegato il compito ad una giovane infermiera, che stava strisciando, ora, il fresco manipolo sul torace insensibile del ragazzo.
Chiunque si sarebbe accorto della sua inesperienza: glielo si leggeva negli occhi color verde scuro, emozionati e talmente attenti da apparire sbarrati.
Anche le mani, molto tese, concorrevano a definire il suo stato d'animo.
A Laura venne spontaneo chiederle che età avesse.
Tra la domanda e la risposta trascorsero non meno di cinque secondi.
-Nicole. - sibilò la giovane dopo qualche istante.
-Bel nome!- finse Laura, a cui sarebbe piaciuto di più avere un dito in meno che quel nome sulla carta d'identità.
-Sei straniera? - disse sempre Laura, cercando di non far morire la conversazione.
-Sì, ho origini polacche.
-Capisco. La Polonia deve essere molto bella - continuava a simulare.
-Già.
-Come sei finita qui?
-I miei – disse con fare più confidenziale, terminando l'ecografia – si sono trasferiti in Italia per lavoro prima che io nascessi.
-Capisco. - assunse ora un tono più interessato – che mi dici dell'ecografia?
-Tutto nella norma. Più tardi la guarderà anche Reynolds.
-Bene.
-Va bene, adesso vado. - dette queste parole, impiegò un attimo ad andarsene, tirando un sospiro di sollievo appena compiuta "l'impresa".
Nicole odiava dialogare con le persone, si trovava a disagio nel farlo.
Amava il suo lavoro, ma avrebbe certamente preferito visitare robot.
Laura pensò che fosse solamente emozionata e che quell'essere introversa sarebbe venuto meno nel giro di qualche settimana.
Continuò comunque ad osservarla, inserendo lo sguardo tra una fessura e l'altra delle veneziane, volte ad impedire che qualcuno, da fuori, osasse interessarsi degli affari altrui.
Rimase impalata fino a quando Nicole scomparve dietro un angolo non poco distante dal punto in cui la stava spiando.
Era l'angolo che introduceva ad un altro reparto, di cui ora, però, a Laura sfuggiva il nome.
Si sottrasse, dunque, da quella opinabile posizione, per riconcentrarsi su quella che era oramai divenuta la sua unica attività quotidiana: esaminare l'apatico viso di Marco.
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CARATTERI SENZATETTO
Ficción GeneralÈ una storia turbolenta e appassionante, in cui i personaggi mutano e sono costretti ad adattarsi alle sgradevoli contingenze che si trovano ad affrontare. È la storia di un uomo, Luca, annichilito dalla vita, non pronto a riscattarsi ma costretto a...