Capitolo 6 Dafne

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Dove mi sta portando?

Quando mi ha detto quelle cose mi sembrava sincero.

Non conosco la strada che sta prendendo ma ad un certo punto si ferma.

Lui scende dalla macchina e mi apre la portiera, questo gesto mi fa impazzire ma non posso dirglielo.

E' un prato verde pieno di Primule e Fresie.

Oggi c'è un tramonto pazzesco, i colori caldi del sole rendono tutto più bello e più in là c'è un'altalena.

"Perché mi hai portata qui?" domando io.

"E' il mio posto preferito sin da piccolo, ci passavo interi pomeriggi ma non mi stanco mai di guardare il tramonto da qui".

Prende una primula rosa e me la intreccia tra i capelli.

Il suo tocco mi fa sussultare, le sue mani sono così calde e morbide che sembrano bruciare ma vorrei sentire quella sensazione all'infinto.

"La Primula è segno di rinascita ed è proprio quello che ho intenzione di fare, con te"

"Posso vedere cosa ti ha fatto Edo?" mi domanda.

Prendo un fazzoletto dalla mia borsa e mi levo il fondotinta che avevo messo sul collo.

Si vede chiaramente una mano grossa e potente sulla mia pelle.

Lui la sfiora e mi abbraccia.

Lo spingo leggermente con le mani sconvolta per quel gesto così bello da parte sua.

Anche lui, come me, ha gli occhi lucidi, ci guardiamo intensamente ma rompo il contatto visivo.

"Scusa, devo andare. Puoi riaccompagnarmi a casa?"

"Sì" è deluso, non si aspettava questa risposta fredda e tagliente ma come posso fidarmi così facilmente di uno che una settimana fa rideva di me?.







Appena arrivo a casa lo saluto e busso immediatamente alla porta di Sofi.

"Sofi non puoi capire quello che è successo"

"Entra voglio sapere tutto nei minimi particolari".

Entro in casa, mi guardo allo specchio e vedo il suo fiore incastrato nei capelli.

Sofia me lo leva dai capelli "e questo chi te l'ha dato".

Mi dà fastidio il modo in cui maneggia la mia primula con così poca delicatezza così decido di riprenderlo.

"me lo ha dato Federico, oggi si è scusato con me e sembrava così sincero".

Sofia alza un sopracciglio "Stiamo parlando della stessa persona?" mi domanda.

"Sì, aveva le mani che tremavano, la voce spezzata e gli occhi lucidi, era davvero dispiaciuto".

"Cara Daffi a me questa sembra proprio una presa per il culo, vuole sicuramente approfittare dei tuoi compiti quel ragazzo".

Forse ha ragione, in fondo è la mia migliore amica e ci tiene a me.

"Vieni ,mia mamma ha appena preparato le verdure ripiene, ti va di dormire a casa mia così domani andiamo a scuola insieme?".

"No Sofi, scusa ho il ciclo e mi fa male la testa, preferisco stare a casa".

Bugia, no non ho il ciclo e neanche il mal di testa ma sento un gran bisogno di stare sola.

La saluto, esco dal suo appartamento, entro nel mio e mi chiudo in camera.

Metto un po' di musica, mi tuffo nel letto e chiudo gli occhi cercando di elaborare cosa mi è successo oggi.

Mi sciolgo i capelli e nel farlo ricordo di avere ancora la primula.

La prendo, la accarezzo, l'appoggio sul comodino e resto in silenzio a guardarla.

È così bella e mi sembra diversa da tutte le primule viste finora, forse perché l'associo ad una persona... ma no che sto dicendo.

Prima di andare a dormire tolgo il fondotinta che ho rimesso in macchina e guardo il mio collo ormai violaceo.

Non ce la faccio, mi tolgo i vestiti e mi butto sotto la doccia fredda.

Mi siedo con il mento sulle ginocchia e sto lì a fissare le goccioline che si rincorrono nel vetro della doccia pensando a quale arriverà prima alla fine della corsa.

Una ninfa tra la genteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora