Capitolo 4 Dafne

73 3 0
                                    

Federico è andato bene nell'interrogazione.

Tuttavia sono triste, come tutti i giorni non mi ha salutata all'entrata.

Perché ci sono rimasta male?

Fatto sta che quel bigliettino mi ha cambiato completamente l'umore.

Prendo il pezzo di carta e scrivo sopra "Sì", mi giro e glielo passo.

Appena legge il biglietto alza la testa e mi sorride, sento le mie guance bruciare e mi giro per l'imbarazzo, non voglio che mi veda così.

Girandomi noto Edoardo, ci sta guardando arrabbiato, ma vengo subito distratta da Sofi.

"pssss cosa ti ha detto Federico" mi dice sottovoce

"ci vediamo oggi alle 16:00 in biblioteca" le rispondo io.

Lei mi sorride "Ho già un'idea per l'outfit".

Arrivate a casa mi fa vedere i vestiti che aveva in mente per l'occasione.

In mano ha dei Jeans, una maglietta con scollo a V e un cardigan blu acceso.

Bello semplice ed elegante, come piace a me.

Questa volta faccio una coda alta e tengo due ciuffi fuori vicino alle orecchie.

In viso metto un leggero strato di blush e pettino un po' le sopracciglia.

Perfetto, sono pronta.

"Daffi sei bellissima" mi dice Sofi richiamandomi mentre prendo la borsa per uscire "Non quanto lo sei tu" dico io.

Arrivo in biblioteca e mi siedo nel posto dove ci siamo visti ieri.

"Hey treccina" alzo gli occhi al cielo, se vuole chiamarmi così che mi ci chiami pure.

"Mi fai venire i nervi" rispondo stufa, "Lo so, è per questo che lo faccio",

"ah ah ah spiritoso" dico ironicamente.

I capelli scuri sono più scompigliati di ieri e oggi ha messo dei Jeans e una felpa blu della Nike, senza volerlo siamo abbinati.

Ripassiamo inglese e dopo un po' prova a ripetermi la storia di Oliver Twist,

cavolo, questo ragazzo è davvero in gamba.

Me la ripete tutta, senza interrompersi mai, "Bravo" gli dico "Treccina lo so, non c'è bisogno di dirmelo".

Eccola qui la sua arroganza sempre pronta a rovinare tutto.

"Vado a casa" dico scocciata, prendo le mie cose, mi alzo ed esco dalla biblioteca.

Lo vedo girarsi di scatto verso di me ma non mi importa, resta sempre il solito stronzo.

Mentre torno a casa vedo gli amici di Edoardo e dietro di loro c'è proprio lui.

Cerco di accelerare il passo, non voglio vederli in questo momento.

"Eii cogliona fermati" dice gridando da dietro.

Non mi fermo, anzi, incomincio a correre, ma Edoardo mi prende per il braccio e mi fa girare verso di lui.

Ho il terrore negli occhi ma spero non se ne accorga.

Incomincio a tremare, cosa mi vuole fare?

"Ti avverto non devi trasformare il mio migliore amico in uno sfigato come te"

"il tuo amico è libero di fare ciò che vuole, diglielo o forse con te le parole non funzionano".

Cazzo, avevo esagerato...

Edoardo mi mette una mano sul collo e inizia a stringere "Vedi di tenere la testa bassa ragazzina, con lui non ci devi parlare".

Molla la presa e finalmente posso respirare.

Da dietro vedo Federico, aveva visto tutto, fa un passo ma si blocca.

Resto a guardarlo per un istante disgustata dal suo comportamento, non aveva fatto niente.

Avevamo passato dei momenti piacevoli a studiare e appena mi vede con le mani al collo del suo amico non fa niente!

Per me è morto, torno a essere invisibile, di nuovo.

Il giorno dopo copro i segni delle mani di Edoardo con il fondotinta e spero che nessuno se ne accorga.

Arrivo in classe e mi siedo. Federico mi chiama toccandomi la spalla da dietro... non mi giro

Aspetto che arrivi la ricreazione e vado da Sofi, "Come va? Sei riuscita a finire i compiti di scienze?" le domando con disinvoltura, "No, mi sono addormentata sul divano e non ho fatto niente tutto il pomeriggio, parliamo un po' di te... come è andata con Fede ieri?".

No questa domanda era l'unica che non volevo sentirmi dire.

Sai Sofi è andata DI MERDA, dopo aver studiato con lui tutto il pomeriggio mi hanno fermata i suoi amici  e Edoardo mi ha quasi strangolata minacciandomi che se avessi visto ancora una volta il suo amico non so cosa mi avrebbe fatto e in più, cosa che mi ha alquanto ferita, Federico è rimasto impassibile a tutto questo scenario.

"Bene" mento con il mio sorriso finto sulla faccia, ormai mi riesce al grande mentire sulla mia situazione a scuola.

Prendo il mio Kinder bueno dalla tasca dello zaino e inizio a scartarlo.

"Ma quanto mangi, non vedi che sei una balena?" mi dice Edoardo.

Questa fa male, non mi vedo bella allo specchio.

Ho il seno troppo piccolo, la vita troppo larga e le gambe troppo grosse.

Mi giro, prendo il mio Kinder e lo mangio guardandolo dritto negli occhi.

L'ho sfidato e non mi pento di averlo fatto.

Suona la campanella ed entra in classe il prof di Inglese.

"Ciao ragazzi, visto che martedì prossimo viene a farci visita una mia collega madrelingua vorrei che presentiate dei lavori di gruppo sul suo paese...L'Irlanda. Maddalena starai con Giulia, Sofia starai con Giovanni e tu Dafne mettiti con Federico".

Cazzo, che scusa potevo usare adesso.

Come posso lavorare con un ragazzo che odio profondamente!

"Ti toccherà parlarmi treccina" mi dice a bassa voce, mi giro per vedere la sua espressione.

Quel sorrisetto dovrebbe essere illegale...

"sì, purtroppo" rispondo io.

Smetto di guardarlo e abbasso la testa, nel farlo una ciocca di capelli mi ricade sul viso e immediatamente lui fa per spostarmela dietro l'orecchio ma si blocca.

Dopo qualche istante compie il movimento, avvicina la sua bocca al mio orecchio "Ho sbagliato ieri".

L' ha ammesso, sono rimasta stupita da questa sua confessione, non credevo che una persona così orgogliosa come Federico Ferrari potesse ammettere di avere torto.

"Lo so" rispondo fredda, "posso parlarti dopo la scuola "aggiungo, timorosa della sua risposta.

"sì certo".

Una ninfa tra la genteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora