-E di nuovo l'eroe numero uno è riuscito a risolvere la situazione!La voce da dentro lo schermo, acclamava quell'eroe che ormai tutti conoscevano bene.
Quel ragazzo dalla folta chioma verde, occhi smeraldo e con il volto pieno di efilidi che lottava contro i villain per proteggere i cittadini da vari attacchi, oramai si vedeva spesso in TV, ed era bello, era dannatamente bello.-ah-aaah merda!
Lui era lì a fissarlo da quel rettangolo che proiettava quell'immagine, mentre la sua testa era mezza china sulla sua scrivania, con quelle cuffiette nelle orecchie che emettevano la sua musica preferita.
-aah-aaaaah cazzo perché?nerd di merda.
La sua chioma dorata era tutta incollata alla pelle, al collo e quelle piccole gocce di sudore che colavano dalla sua fronte per l'eccitazione e scendevano piano e lentamente a contornargli il viso,mentre la sua testa si abbassava ed alzava ripetutamente per guardare il ragazzo dalla TV che salutava alzando il braccio la folla impazzita per lui.
La sua mano sinistra era appoggiata al legno, il pugno ben chiuso, mentre dalla sua voce fuoriuscivano strani versi con quel tono che lui odiava ma che non ne poteva fare a meno e ansimava. Le sue guance ben colorate, contornavano quel viso sudato e un rivolo di bava usciva dalle sue labbra mentre un altro gemito gli accarezzava le corde vocali e quella mano destra che andava su e giù sotto la scrivania, mentre un membro ben saldato in essa era oramai sul punto di esplodere.
I suoi occhi rubino erano diventati scuri, lucidi, pieni di desiderio, non riusciva a smettere di pensare a quegl'occhi smeraldo che sembravano guardare fisso lui da quello schermo.
E quella mano pompava sempre più mentre quei movimenti lo facevano andare in tilt ed un buonissimo odore di caramello si espandeva per la stanza con un pizzico di quel bruciato che indicava che era anche un po' stizzito.
Si lo era, perché quello che gli dava fastidio era che desiderava quel nerd che tanto aveva trattato male, più di chiunque altro, ma non lo avrebbe mai ammesso.-aaaaaah,merdeku, tsz-aah Cristo.
Mmmmmh.Un ultimo grande respiro accompagnato da quel gemito strozzato e quella fronte che si appoggiava al legno freddo di quella scrivania e quella mano sotto di essa teneva ancora ben ancorato un membro ormai terso di liquidi e umori che pulsava ancora, quasi al ritmo del suo cuore.
I suoi battiti, che prima erano così accelerati ora sembravano cominciare a tornare regolari lentamente . La sua mente annebbiata stava tornando più lucida.
Alzò la testa verso quel pacco di salviette imbevute e ne prese alcune per pulirsi e lo sguardo ricadde di nuovo su colui che si ritrovava d'avanti allo schermo.
-merda! Perché proprio tu?
Ma la risposta la sapeva già.
Non era solo per una questione di secondo gene, ma perché lui l'aveva sempre bramato in silenzio, anzi aveva trasformato quel desiderio in un comportamento del tutto aggressivo nei suoi confronti, anche troppo, tanto da bullizzarlo finché non erano poi finiti nella UA e da lì man mano si era calmato.Ormai erano passati un po' di anni dal diploma ed entrambi avevano lasciato dietro alle spalle quel passato di incomprensioni, avevano parlato, si erano chiariti, ma una cosa non gli aveva mai detto e mai forse lo avrebbe fatto, perché lui non si sarebbe sottomesso fino a sto punto, anche se era un omega.
Avevano deciso di vivere insieme dopo il diploma, essendo amici d'infanzia si conoscevano benissimo e comunque ognuno di loro sapeva le esigenze ed il carattere dell'altro quindi non era stato difficile per loro gestire la cosa.
Durante i loro periodi di calore e rut ognuno tornava dalle proprie famiglie finché quel periodo non finiva.
Il rut. Si, perché quel maledetto nerd era un Alpha, uno splendido esemplare di alpha desiderato da molti, ma stranamente era sempre solo, non cercava mai un compagno, né ne parlava, sembrava che non gli interessasse eppure era nella loro natura farlo.
Durante il rut si anticipava a tornare da sua madre, quasi non volesse far vedere la bestia che giaceva in lui.Si percepiva subito quel periodo perché la menta che sprigionava punzecchiava sempre un po' di più il naso.
Sarebbe stato meglio fare una doccia, da lì a poco sarebbe rientrato dal lavoro e non voleva lasciare tracce e soprattutto aveva bisogno di ricomporsi. Dopo avrebbe cominciato a cucinare per la cena.
Si stava ancora strofinando i capelli con l'asciugamano quando trovò il nerd seduto sul divano in abiti piu comodi che lo salutava. Aveva in mano una rivista, un libro, non capiva cosa fosse e al momento nemmeno gli interessava.
Fece il solito cenno col capo ed andò a prendersi una birra dal frigo per poi sedersi tranquillamente con il gomito appoggiato alla tavola e l'altro allo schienale della Sedia mentre sorseggiava quel liquido ambrato che lo dissetava.Un Deku seduto su quel divano sfogliava quelle pagine una dietro l'altra osservandole attentamente. Non era una rivista né tantomeno un libro, ma un quaderno vecchio che aveva trovato dove sopra c'era annotato tutto, quasi ogni singolo giorno della sua vita:la sua adolescenza, ogni amico, ogni cosa che aveva fatto nei tempi della scuola e c'era anche lui, si, in quel quaderno si parlava anche di Kacchan e di come lo bullizzava, ma anche di come man mano era cambiato e che stessero sempre più avvicinandosi.
Ma c'era dell'altro in quelle pagine. Si, perché lui aveva annotato tante cose ma una di queste lo colpì in pieno volto facendogli ricordare un momento della sua vita dove in un solo attimo aveva pensato di fare qualcosa che forse se l'avesse fatto avrebbe definitivamente distrutto il suo rapporto con Kacchan, e sarebbe stata colpa sua se non avesse avuto quella fermezza interiore che aveva acquisito proprio grazie a quel bullismo che riceveva costantemente dal biondo.
Quando i loro secondi geni si erano mostrati era rimasto sorpreso dal risultato, si aspettava il contrario visto il loro carattere, ma le cose non erano andate così.
Guardava quelle parole e una stretta gli strinse il cuore. Come aveva solo potuto pensare di poter fare un gesto così vile al SUO KACCHAN? ma l'adolescenza e l'inesperienza ti faceva pensare a cose assurde e lui l'aveva provato su pelle.
Il suo volto si abbassò così come le sue palpebre ripensando a quei giorni. Si sentiva un vile solo al fatto che lui, Deku, avesse potuto pensare una cosa del genere a quei tempi e per un momento maledí sta cosa di nascere coi secondi geni perché quell'istinto animale che risiedeva in lui lo spaventava.
Lui lo sapeva bene,l'aveva provato la prima volta sulla sua pelle.
Si sentí chiamare e si voltò mentre un Kacchan dal volto inespressivo lo fissava in modo indecifrabile e osservava ogni suo movimento.
-ehi nerd fra poco è pronto! Tutto bene?
Il suo sguardo incrociò quei rubini che ormai ne conosceva alla perfezione ogni minima sfumatura e per un attimo, solo un misero attimo per la stanza si sprigionò quell'odore di menta aromatizzata a quel fondente che lo caratterizzava quando qualcosa in lui non andava, si alzò di scatto, chiudendo il quaderno e lasciandolo sul tavolino senza pensare che fosse alla portata di tutti e a passo veloce si incamminò a testa bassa, sfiorando e sorparsando il biondo mentre l'altro per un istante si era bloccato mentre udiva un flebile :
-nulla Kacchan, sono solo un po' stanco, vado a fare un bagno e arrivo per la cena, grazie.
Non mosse un muscolo, fermo lì imbambolato con gli occhi sgranati, mentre il nerd si allontanava.
Cosa era successo?
Raramente Deku sprigionava il suo odore così intensamente, perché si erano ripromessi che li avrebbero trattenuti in presenza dell'altro per non creare problemi anche se non era facile.
Alcune volte era successo, ed entrambi, nell'incrociare i loro sguardi avevano avuto l'istinto di chiudersi nelle rispettive camere o allontanarsi dall'altro .Il biondino, era immobile ed in piedi ancora, socchiuse gli occhi e respirò a pieni polmoni quella menta e quel retrogusto di fondente.
No il SUO nerd non stava bene qualcosa non andava e la conferma era quel cioccolato fordente che si sentiva nella stanza.
Voltò il capo verso il tavolino e fissò quel quaderno e senza pensarci due volte lo afferrò e lo aprí cominciando a leggere rimanendo di sasso.