Alla piazza del villaggio, un gruppo di uomini e donne stava cantando "We wish you a Merry Christmas".Le strade erano ormai deserte, e Oliver aveva recuperato una lanterna dal mobile che si trovava all'angolo del salotto, vicino al piccolo alberello di natale che lui e la sua famiglia avevano allestito.
Alla mamma piacevano tanto gli alberi grandi, quelli pieni zeppi di decorazioni, con una grande stella nel ramo in cima; ma il papà guadagnava troppo poco, e inoltre per questo motivo in tavola c'era sempre una porzione di brodo per ciascuno.
Se andava bene, in quel miscuglio d'acqua e sale c'erano dei pezzetti di carote e patate.
La mamma gli aveva raccontato che la notte di Natale un omone grande e grosso sarebbe entrato in casa e gli avrebbe lasciato un pacchetto infiocchettato sotto l'albero, e poi se ne sarebbe andato in giro per il villaggio a consegnare i regali a tutti i bambini .
<<E i grandi non ricevono i regali?>> aveva chiesto, deluso.
<<No, tesoro.
Siamo grandi, ormai>>.
Poi, con un bacio sulla fronte, la mamma si allontanò e Oliver finse di dormire.
Quando fu sicuro che la mamma e il papà fossero andati a letto, lui si alzò, afferrò la lanterna e uscì di casa.
La mamma gli aveva anche detto che l'omone, chiamato Babbo Natale, era capace di volare e di fare le giravolte intorno alle stelle con la sua slitta, guidata dalle renne.
Quando raggiungeva la meta, fermava la slitta ed entrava dai camini delle case.
Ma Oliver un camino non ce l'aveva, bensì quando il freddo non lasciava scampo, accendeva una candela.
Erano troppo poveri anche per un camino.
Con delicatezza per non far rumore aperse l'uscio di casa e si diresse verso l'esterno, così avrebbe potuto vedere Babbo Natale e coglierlo in flagrante durante la consegna dei doni.
Aveva indossato tutti gli indumenti che aveva, che erano pochi, così da non soffrire troppo per il freddo; la neve era alta, e ad ogni passo avanti le sue gambe sprofondavano nella coltre soffice e bianca.
Non molto lontano c'era la piazza del villaggio, e questa volta il coro aveva intonato "Jingle Bells", mentre tutto intorno regnava il silenzio.
Data la sua sbadataggine, si accorse di aver raccattato la lanterna ma di non avervi riposto niente all'interno che potesse illuminare il suo cammino.
Fortunatamente gli passò accanto una lucciola che svolazzava insieme alle sue compagne, e chiudendo lentamente la mano ne catturò una.
L'adagiò all'interno della lanterna e notò che una non bastava, così ne catturò altre due, saltellando e lamentandosi perché la terza non aveva alcuna intenzione di farsi prendere.
<<Vi prometto che non vi farò del male>> annunciò, scandendo le parole e sperando che le lucciole potessero fidarsi di lui.
Iniziò a camminare: la sua curiosità, benchè la notte avesse avvolto completamente il mondo, o almeno la metà nella quale Oliver viveva con la sua famiglia, lo indusse ad iniziare il suo cammino dirigendosi verso il bosco.
Il bosco era un luogo misterioso, che per i saggi del villaggio nascondeva i segreti più oscuri mai esistiti.
Si diceva che vi si nascondesse un uomo che catturasse lo spirito di chi si sentiva coraggioso e che per punire quest'ultimo, usasse la magia per condurlo direttamente all'inferno.
Ma ad Oliver le chiacchere non interessavano; spesso, quasi sempre, le persone venivano scambiate per quello che in realtà non erano.
A scuola, tutti pensavano che Oliver fosse muto, e per prenderlo in giro facevano finta di parlargli in lingua dei segni, quando in realtà era solo timido.
Riflettendo sulla questione si era addentrato nel bosco, sorreggendo la lanterna con la mano destra e guardandosi intorno.
Chissà, forse Babbo Natale non era ancora passato da casa sua perché la sua slitta si era incastrata tra gli alberi, e aveva bisogno di aiuto.
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l'uomo delle farfalle
NouvellesLa notte di Natale, un bambino di nome Oliver decide di uscire di casa e di dirigersi verso il bosco, nella speranza di poter vedere di persona Babbo Natale. Durante il suo cammino, però, verrà attirato da un mucchio di farfalle che volano felici pe...