CAPITOLO 1: West Valley High School

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Jack Maverick era il nuovo arrivato in città, complice dei suoi problemi del passato, legati anche da tragici e dolorosi eventi famigliari, si era trasferito con sua madre, una persona sfortunata con problemi di alcolismo e molto altro in una nuova città.
Era mattina, il primo giorno di scuola; non si era ambientato completamente in una nuova realtà, ma sapeva che con la sua fida moto arrivar a scuola non sarebbe stato un grosso problema, ciò che rappresentava un ostacolo nuovo, era affrontare il nuovo ambiente scolastico, una impresa non da poco per uno problematico come lui, un ragazzo che voleva svoltar pagina finalmente, ma pieno di problemi e soprattutto con quella costante sensazione di sentirsi di troppo e fuori luogo o indesiderato ovunque egli andasse. Un pesante fardello parliamoci chiaro che non tutti avrebbero sostenuto così tanto e per così tanto tempo, eppure Jack continuava ad avanzare, seppur lentamente e seppur guardando costantemente al passato.
Ignaro degli eventi che avevano quasi sconvolto la comunità di quella nuova cittadina, della diatriba tra fazioni di karate o eventuali drama adolescenziali di quella sua nuova scuola, cercò di salutar amorevolmente sua madre, piazzata a letto da quando erano arrivati in città a causa dell'alcol, mischiati a certi farmici e un paio di giorni no da parte sua.
Sospirò Jack continuando a tener duro, indossando la sua divisa scolastica, zaino, capelli legati e il casco, si precipitò fuori dall'appartamento e in sella alla sua moto si precipitò anche se con un po' di difficoltà, la parcheggio della scuola e poi proiettato all'interno della scuola stessa.

Jack: "ci siamo eh? Non voglio problemi, spero solo che almeno qui non debba pentirmi di esser tornato a scuola". Pensò.

Varcata la soglia d'entrata, si accorse quell'istituto era davvero enorme, sopratutto l'atrio a dire il vero, sembrò sin da subito spaesato e ignaro di tutto ciò che fino a ora di ciò che era successo, prese un fogliettino in mano osservandolo; stando allo staff scolastico erano le prime indicazioni che aveva per muoversi in quelle prime ore scolastiche, sperando di potersi quanto meno ambientarsi a scuola abbastanza in fretta.
Certo, sarebbe stato molto più facile per lui trovar i posti giusti al momento giusto, parlando con qualcuno, iniziare a legarsi o quanto meno iniziar a far qualche conoscenza con qualcuno della scuola, ma per Jack era una possibilità fuori dalla sua portata.
Non provava molta fiducia delle persone, come giusto che sia, non aveva bisogno di legarsi a qualcuno che l'avrebbe prima o poi tradito o pugnalato alle spalle; peggio ancora di sentirsi sempre di più quello di troppo e l'indesiderato. Era un lupo solitario, le sue uniche priorità in fondo erano quelle di prendersi cura di sua madre, trovare un lavoretto part-time visto le condizioni della madre, allenarsi e cercare di fare del suo meglio per sfondare nella sua unica grande possibilità in cui aveva un discreto talento: Nel mondo delle arti marziali miste.

Jack: " questa dovrebbe esser l'aula giusta. " Pensò.

Davanti all'aula fece un grosso respiro, ma prima di entrar dentro, venne intercettato da una insegnante; probabilmente colei che doveva far lezione in quella stessa aula.

Insegnante: < Buongiorno, devi entrare? >

Jack: < E' l'aula di matematica giusto? >

Insegnante: < Si, certo, Immagino che tu sia uno studente nuovo, se non sai esattamente dove andare o sbaglio? In ogni caso, Il mio nome è Miss Thomson, a quanto pare sarò la sua insegnante di matematica di quest'anno. >  

Sorrise cordiale; era un insegnante e non sembrò particolarmente propensa al pugno di ferro da quelle prime battute.

Jack: < Jack Maveric, ah si sono nuovo effettivamente. >

Miss Thomson: <ottimo, allora aspetta due minuti, ti faccio entrare e ti presenti ai tuoi nuovi compagni, va bene?>

Jack: < certo, miss Thomson nessun problema. >


Jack non avrebbe mai voluto di certo star sin da subito al centro dell'attenzione; gli sarebbe bastato entrare, cercare un posto vuoto, partecipare alla lezione e andare via, insomma le cose più basiche per un normale studente. Ecco, era ciò che voleva, esser un normale studente, senza pesantezza, senza il suo passato, senza la pressione di dover diventare il più forte, di diventare professionista o della pesantezza che aveva nella sua testa, una morsa alla sua psiche da fin troppo tempo.
Attese alcuni minuti prima che effettivamente l'insegnante iniziò a parlare e introdurre Jack come nuovo studente, invitandolo a entrare.
Gli studenti dell'aula con il fiato sospeso curiosi di capire chi fosse, si ritrovavano quasi interdetti a ciò che vedevano; un ragazzo discretamente alto, ma che fisicamente sembrava ben allenato; non era facile intuire la fisionomia allenata e discretamente muscolosa del ragazzo, visibilmente più spesso di un normale ragazzo della sua età, suscitando mormori e chiacchiericcio soft all'interno degli studenti di quell'aula; c'era chi sembrava colpito dalla sua fisicità, dal suo portamento, chi dal suo sguardo distaccato da lupo solitario chi dal colore dei suoi occhi. I Cobra Kai e quelli del miyagi-do soprattutto, ma anche la nostra coprotagonista di questa storia, Samantha larusso, che nonostante sembrò che in quel periodo si fosse mollata in malo modo con Miguel diaz, interessandosi poi a Robby Keene, che a sua volta si stava appoggiando a dormire a casa Larusso; sembrò colpita da quel ragazzo, anche se non seppe spiegar in quale modo. Preferì non pensarci, scuotendo la testa, concentrandosi si suoi pensieri attuali, la scuola, robby e quel principio di guerra contro i Cobra kai e ovviamente il suo passato recente Miguel e Tory che sembravano invece molto affiatati a loro volta; insomma un bel casino no?

Miss Thomson: < Jack se vuoi presentarti brevemente, poi ti siederai in uno dei posti liberi in fondo all'aula. >

Jack: < Certo professoressa. Il mio nome è Jack Maverick e da oggi frequenterò questa scuola, ho 17 anni e vengo da Los Angeles.>

Breve e conciso, dal suo punto di vista, era tutto ciò che i suoi compagni di classe nuovi e la sua insegnante dovessero sapere; il resto era puro e semplice superfluo, dettagli della sua vita personali, dettagli importanti certo, ma che per uno come lui non riteneva al quanto necessari condividere con chi era uno sconosciuto di fatto ai suoi occhi e che dubitava di dover stringere rapporti molto più semplici che dei compagni occasionali di classe.
Tutto ciò però non scaturì di certo una reazione a lui sperata, quello di esser lasciato in pace no; tutto ciò il suo tono monotono, distaccato e con una certa freddezza non fece altro che alimentar quella sorta di aura percepita dagli altri, quell'aura di lupo solitario e carismatica che poteva certamente affascinar in molti, soprattutto al gentil sesso, ma che di fatti a Jack non fregava minimamente nulla.
Intravedendo il banco vuoto, senza mai distogliere lo sguardo da esso, lasciò il fianco della sua insegnante e completamente solitario prese posto prendendo dei quaderni e dei libri; mentre quasi tutti volsero lo sguardo all'indietro verso Jack, compresa Samantha che rimase al quanto interdetta da ciò che aveva quasi assistito.

Samantha: "Chi sei Jack Maverick?"

Cobra Kai: Stronger TogetherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora