xv. non sono vostra figlia

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Ormai saranno le undici di mattina passate. E come biasimarmi? Dopo una festa magnifica durata quasi tutta la notte è il minimo.. no?

Ad ogni modo, sono ancora mezza addormentata, a pancia in giù nel letto. Ma appena ripenso a ieri sera.. mi vengono le farfalle nello stomaco.

Io e Carlos ci siamo baciati. Carlos e io Io e Carlos.

È molto, e dico molto strana la nostra situazione, insomma, eravamo migliori amici, con un rapporto strano, e ora sinceramente non saprei come comportarmi la prossima volta che ci vediamo.

Toc, toc, toc

"Chi è?" chiedo interrompendo subito i miei pensieri, con voce assonnata.
"Sono Carlos, posso entrare?"

Ecco, te pareva. 

Sentendo la sua voce mi raddrizzo subito sul letto, non ho alcuna intenzione di presentarmi a lui conciata cosi, ovvero, spettinata, in mutande, e con una faccia da zombie.

Mi alzo di fretta e vado in bagno, do una pettinata veloce ai capelli viola e indosso un paio di pantaloncini sopra gli slip neri, in cui mi sono lasciata per dormire insieme ad una maglietta viola chiaro.

"Ehm, dammi un secondo!" dico dal bagno, continuando a correre, e per la fretta sbatto il piede nudo contro allo sgabello del bagno.
"Ah!"
"Va tutto bene lì dentro?" chiede, probabilmente sentendo il tonfo.
"Si, si arrivo!"

Vado velocemente verso la porta, e appena la apro, un visetto angelico pieno di lentiggini mi fissa con le sue stupende iridi color nocciola. 

"Ehi" dice, sorridendo.
"Ehi" rispondo impacciata.
Rimaniamo per qualche minuto a fissarci, fino a che non mi riprendo.
"Vuoi, insomma..." dico indicando la stanza dietro di me col pollice, per indicargli di entrare.
"Oh, ehm, certo" mentre dice questo si gratta la nuca, chiaramente imbarazzato.

"Allora..." comincia a parlare. "Come stai?" 
"Io, beh, sto... bene. E tu?" appena dico questo, chiudo la porta dietro di me, mentre lui è già entrato e rimane fermo davanti a me al centro della stanza.

Dopodiché si siede sul mio letto disordinato sorridendo, e mi fa segno di sedermi di fianco a lui. "Qualcuno ha dormito fino a tardi" nota, ridacchiando, mentre io mi posiziono alla sua destra.
"Hehe, solo un po'... non dirmi che tu ti sei svegliato presto..."

Carlos ridacchia.

"Hai ragione, ma ora sono quasi le undici, io avrò dormito al massimo fino alle nove..."
"Si da il caso che il sabato io sia molto dormigliona..." dopo aver detto questo, ridacchia di nuovo, mentre io sorrido. Ma vedere il suo sorriso... è una cosa stupenda. Quando le sue labbra si distendono, anche i suoi occhi marroni si illuminano. Si illuminano di una luce calorosa e amorevole, di cui so che io non potrei mai fare a meno. 

Fin da quando eravamo piccoli mi mostrava, in situazioni molto riservate, quello stupendo sorriso, ed è sempre stata una delle cose che mi piace di più della sua personalità. 

A un certo punto comincia ad avvicinarsi, continuando ad essere sempre più stretto al mio viso e al mio corpo. Mi poggia una mano sulla guancia, accarezzandola con il pollice, e se prima a pensare a lui avevo le farfalle nello stomaco, adesso ci sono bombe nucleari che mi stanno letteralmente esplodendo nella pancia. 

Prima che possa stringersi di più, però, sussurro ad un centimetro dalle sue labbra carnose: "Non hai ancora risposto al come stai" 
Lui sorride, di nuovo, ma questa volta, non è un sorriso divertito o intenso. E' un semplicissimo, dolce, sorriso. 

Si avvicina ancora di più, fino ad arrivare a sfiorare le mie labbra con le sue, dopo aver passato però il pollice nel mio labbro inferiore. 

In pochi istanti non resiste più alla tentazione. Finalmente le nostre bocche si uniscono, in quello che è il nostro primo, vero bacio. 

Voglio dire, ieri sera ci siamo baciati, si, ma era più che altro un bacio a stampo. Questo invece è molto di più. 
Questo è lento, e passionale, come se avessimo aspettato troppo prima di farlo e ora la nostra anima ci sta pregando di godercelo dal primo all'ultimo millesimo di secondo. 

E, una cosa che non ho detto fino ad ora, è che Carlos è il mio primo ragazzo.

Il ragazzo biondo lentamente si stacca, e appena riprende un po' di coraggio, mi dice, desideroso: "Ora... sto più che bene" 

Sorrido, e questa volta sono io a baciarlo, ma per mia sorpresa quando lui ricambia ci mette più foga, non è lento come prima.

Anzi, sembra che entrambi abbiamo fame l'uno dell'altro, che non desideriamo altro che essere parte l'uno dell'altra.

Finché mi bacia, non sento altro che farfalle nello stomaco, e per indurlo a continuare incastro le mie dita tra i suoi capelli biondi e morbidi, mentre lui tiene le sue mani sulle mie guance.

𝐀𝐋𝐖𝐀𝐘𝐒 𝐌𝐄 𝐀𝐍𝐃 𝐘𝐎𝐔, carlos demon💜Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora