Regola numero 4: non toccare mai una sigaretta. Aveva detto così.Precisamente.
Come se fosse male puro. Un veleno letale. Una persona vissuta, con una storia di vita scritta con l'inchiostro più costoso in pagine rifilate con cura in un grosso libro, con parole che occupavano ogni rigo e scritte con la minima precisione.
Come se fosse finto, come un principe di una fiaba, come se si impegnassero per focalizzare anche solo il minimo dettaglio della sua pelle.
Sembra così tanto irreale che posso solo essermelo immaginato. Chi può provare a raffigurare l'esistenza di qualcuno così singolare e contemplativo?
Con i suoi capelli rossi come la scorza di una mela o la tinta scura di un amarena. Le guance che continuano ad essere bruciate dal sole...
È vero?
È veramente qualcosa di così tanto brutto toccare una sigaretta? Godersela. Aspettare ogni secondo e vederla bruciare davanti ai tuoi occhi dopo ogni respiro che ti porta via.
Mi sono sentito....
Sbagliato.
Non ho voglia di sentirmici.
Voglio sentirmi giusto. Completarmi ma senza avere un pezzo che mi permette di farlo. Io, voglio essere quel pezzo per me stesso. Dividermi in due e incastonarmi con quello che credo sia davvero giusto solo e soltanto osservando i miei valori e principi.
Voglio vedere senza essere fissato. Voglio sentire senza sentirmi assordato. Voglio parlare senza avere accanto qualcuno che mi impedisca di farlo.
Voglio un sigaretta.
Ma sarà davvero la scelta giusta e quel di cui ho davvero bisogno?
Mi ha fatto rabbrividire.
Mi si è avvicinato ad almeno quindici. Fottuti. Centimetri. Dalla mia faccia.
Ha detto qualcosa di così semplice con provocazione.
Mi ha rinchiuso come se non avessi via di scampo, e mi sussurrato qualcosa che mi è rimasto impresso per tutto il tempo.
Il tempo è sempre stato così assente? Tutto era fermo in quel momento, quando mi ha sussurrato. Era ripetitivo e insensato. Proprio come ciò che sono diventato :silenzioso e privo di ragione.
Sempre lo stessa cosa, ogni giorno, tutti i giorni. E mi sembra che lui stia tranciando via la mia quotidianità con un mazzo di cesoie talmente grande da distruggere tutto e rifarlo da capo con le sue mani, tirando tutti i fili con le dita.
Tempo. Una parola a cui ho sempre attribuito un detto "tutto ha bisogno di tempo". Sono sempre stato una persona frettolosa e il tempo mi sfugge sempre.
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Under Life -Kiribaku-
FanficIo non so se sono speciale. Nessuno lo sa davvero. Si è solo consapevoli dei secondi che passano e del modo in cui scegli si usarli. È stando sotto le regole della vita, che si muore, che si cade, che si collide in un varco dove è impossibile uscirn...