Capitolo 3

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L'aula era gremita come sempre, forse persino più delle altre volte. In fin dei conti si trattava del primo convegno dell'anno che veniva convocato in seguito alla morte di uno dei soci fondatori. Inutile a dirsi, nessuno voleva perdersi lo spettacolo. Alcuni studenti lo avevano inserito sul blog universitario, nonostante pochi lo seguissero, ma sapevano perfettamente che la notizia si sarebbe sparsa in pochissimo tempo, e infatti, quel giorno i presenti erano asserragliati nella grande sala dell'auditorium per scoprire informazioni che andavano ben oltre le aspettative che i professori stimavano per l'anno in corso. Il vociare non accennava a placarsi, anche perché più di uno studente poco compiacente si deliziava di potersi lamentare di qualche socio fondatore. Avevano dovuto attendere anni, ma quel giorno avrebbero avuto la loro rivincita. In passato le assemblee dell'associazione studentesca erano diventate famose soprattutto per una cosa: l'organizzazione perfetta e maniacale nei dettagli. In quel momento, seduti in prima fila, c'erano James, capitano della squadra di football, Layla capitano delle cheerleader, Brooke, rappresentate degli studenti, accanto a loro sarebbe, dovuto esserci Noah, il presidente dell'associazione, ma era venuto a mancare una settimana fa a causa di un'incidente, della quale si sapeva ben poco.

I soci prima che morisse Noah erano 4, qualche anno fa fondarono questa associazione, per evitare che qualcuno venisse escluso dalle confraternite, in questa università con la formazione di questa associazione, in cui vi erano solo un numero ridotto di soci, in questo caso i fondatori stessi, abolirono le confraternite e così facendo annullarono anche il nonnismo, non che quest'ultimi fossero santi ma almeno nessuno veniva escluso, tutti potevano rivolgersi a loro e tutti avrebbero potuto partecipare alle feste, nessuno escluso. Ebbene, nonostante la morte del loro socio, avevano delle facce strane, o meglio, Leyla e Brooke erano sul punto di scoppiare a piangere, sapevo che si frequentavano al di fuori del complesso universitario, si potrebbe dire che avessero un rapporto che si poteva ben definire di amicizia, eppure, James non era nemmeno sconvolto, vedevo perfettamente che non provava dolore per la sua perdita, ma allora cosa trapelava dai suoi occhi, dal suo cuore? <<Perché ci avete convocato? Gira voce che volete arrivare a delle votazioni per eleggere il nuovo presidente dell'associazione. È così?>> e fu così che iniziò il vociferare fra gli studenti che non accennò a placarsi per almeno un quarto d'ora, avevano tutti da discutere il possibile eletto, c'è chi addirittura, era interessato di più a ciò che era accaduto al povero Noah. In effetti si sapeva ben poco, ma le voci giravano, e ben presto si sarebbe saputo cosa veramente gli era accaduto. Il vociare smise di colpo, quando un colpo di tosse proveniente dai posti in prima fila attirò l'attenzione di tutti i studenti presenti <<Vogliamo che uno di voi prenda il posto di Noah, presidente dell'associazione studentesca>> Brooke si alzò in piedi con il microfono in mano, ma il suo viso era una maschera di sofferenza <<Noi non possiamo scegliere, saremmo accusati di favoritismo e nonnismo, negli anni passati i soci dell'associazione hanno combattuto contro studenti e rettori, facendo nascere delle vere e proprie dispute che hanno creato situazioni veramente improponibili. Quindi vi chiediamo di scegliere voi il più idoneo a questo compito, ed è per questo che è nata quest'associazione>> la voce contrariamente le usciva ferma e cristallina, invidiavo il modo in cui manteneva il controllo di sé in situazioni difficili <<In parole povere, dovrete votare chi secondo voi è il più adatto a questo compito, il più votato sarà il nostro presidente dell'associazione studentesca, niente di più semplice>> Brooke ritornò a sedersi e il vociare nella stanza tornò più forte di prima <<Questa faccenda non mi piace>> Rita si mosse agitata sulla sedia accanto a me <<Nella storia di questa università non è mai successa una cosa del genere, mai nessun rappresentate è stato eletto per votazione. Qui il nonnismo è sempre regnato sovrano!>> Annabel parve quasi sconcertata <<Beh! Allora questa delle votazioni non può che essere una cosa buona. Un cambiamento della storia, in meglio>> le mie amiche annuirono, ma non erano convinte, e nemmeno io, ma cosa potevamo fare se non stare tutti al gioco e aspettare e vedere cosa sarebbe successo? <<Vi consegneremo dei fogli e dovrete scrivere chi secondo voi è il più adatto a questo compito. Un solo nome>> uno studente in piedi in fondo all'aula prese parola <<Ma non possiamo votare adesso! Dovrebbero esserci dei candidati, quest'ultimi dovrebbero distribuire dei volantini e organizzare delle assemblee e spiegarci perché dovremmo votarli!>> la maggior parte degli studenti annuirono ed erano d'accordo, anch'io la pensavo allo stesso modo <<Parker, sono sicura che tu saresti uno dei candidati, il tuo egocentrismo supera ogni livello! Vi stiamo dando la possibilità di scegliere chi volete, non qualcuno di cui la maggior parte di voi non sa nemmeno che esiste, e che vi farà il lavaggio del cervello in una settimana, promettendo favoritismi in cambio di voti. Se vi fa piacere potrete votare un qualsiasi studente a caso>> il ragazzo di prima che a quanto pare si chiamasse Parker, si limitò a fare una smorfia sdegnata ma non disse più nulla <<E poi non abbiamo più tempo, le lezioni sono iniziate, e ci sono tirocini, stage, partite, ed eventi e tornei a cui tutti partecipate, da organizzare a cui il presidente metterà delle firme per poter avviare tutte queste attività per farvi partecipare>> e con queste parole Brooke, fece sì che nessuno intervenisse più a sproposito. Quest'ultima, James e Layla, cominciarono a distribuire i fogli, aiutati da una quindicina di studenti, quel giorno eravamo davvero tantissimi, pur essendo un università privata vantava cinquemila studenti, e mi chiedevo se erano presenti tutti <<Ragazze non starò qui seduta ad aspettare loro, ho delle cose da fare prima delle lezioni, andrò loro incontro>> Arianne si alzò in piedi e iniziò a camminare fra la folla di studenti che stava iniziando a formarsi, così la seguimmo per non rimanere bloccate <<Ma chi dovremmo votare?>> chiese Rita tra una spinta e l'altra <<Potremmo votare Ronnie>> proposi, era una ragazza del mio stesso corso di chimica, era molto intelligente e il curriculum a quanto sapevo era ottimo, inoltre, aiutava chiunque fosse in difficoltà con le materie scientifiche e non si vantava di nulla, era una ragazza in gamba <<Oh sì, la ragazza di cui ci hai parlato per le ripetizioni di chimica>> gli studenti adesso eravamo tutti in piedi, accalcati per prendere quel diavolo di foglio, e non feci in tempo a rispondere a Rita che un ragazzo mi spinse con forza addosso a qualcuno, e quel qualcuno era proprio l'ultima persona al mondo su cui sarei voluta finire <<Ma che?>> la voce di James era roca e cupa, come se avesse passato le ultime ore ad urlare e da un momento all'altro sarebbe rimasto senza voce, feci un passo indietro per quello che potei e le sue iridi per una manciata di secondi s'intrecciarono alle mie, fin quando le sue labbra non si mossero come se volessero pronunciare delle parole, per poi serrarsi in una linea dura, restammo a fissarci in mezzo a tutta quella confusione, senza proferire nemmeno una parola, mentre i nostri cuori urlavano, incapace di muovermi mi sentii demolire per l'ennesima volta da lui, da quella mascella rigida, dalle sue labbra serrate e da quelle iridi che si velavano d'ombre ogni qualvolta si incrociavano con le mie. Gli unici momenti in cui vedevo lampi luminosi erano quando mi faceva soffrire, come se questo lo rendesse più felice. Rita mi raggiunse, gli prese quattro fogli dalle mani e mi portò via, da lui ormai sovrastato dagli studenti, ma doveva essere abituato a spinte e gomitate, giocava a football, dove i giocatori non erano di certo più magnanimi degli studenti inferociti. <<Cielo!>> Arianne mi venne incontro, uscendo dalla folla sistemandosi i capelli <<Sei riuscita a prendere dei fogli!>> ci raggiunse anche Annabel <<Votiamo e buchiamo questi dannati fogli in quella scatola di cartone, prima che la folla si sposti verso qui!>> cercai velocemente una penna dentro la borsa, e mi rimproverai mentalmente per tutte le cose inutili che ci tenevo <<Ma allora chi votiamo?!>> chiese Rita in preda ad una crisi <<Ronnie! Sarà un'ottima Presidente>> Annabel strappò i fogli dalle nostre mani e rapidissima scrisse il nome di Ronnie al posto nostro, piegò i fogli e li andò a bucare in una delle tante scatole esposte su tavoli messi in fila provvisoriamente <<Ecco fatto!>> tornò da noi <<Andiamo via da quest'auditorium! È diventato un campo di battaglia!>> fummo molto felici di seguirla senza protestare!

Ti vivrò tra quei ricordiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora