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ore 09:38

Mi svegliai molto presto dalla luce che entrava in camera mia dalla finestra, odiavo svegliarmi presto, di solito mi svegliavo per mezzogiorno. Era il 17 settembre 2006. Mentre mi alzai dal letto strofinandomi gli occhi, andai in bagno per sistemarmi.
Scesi dopo 10 minuti a fare colazione con mia madre e mia sorella.
<<Buongiorno bella>> disse Eleonora (mia madre) sorridendo.
<<Bella addormentata>> aggiunse Sara (mia sorella gemella) ridacchiando.
Io sorrisi ed andai a tavola a divorarmi i miei cereali con il latte.
Arrivò una chiamata dove mia nonna Maria diceva con aria triste e preoccupata <<Eleonora, Giorgio sta molto male, è arrivata un'ambulanza a prenderlo!>> disse.
Mia madre presa dall'ansia inizió ad andare avanti e indietro velocemente come una pazza. Io gli dissi di calmarsi ma non mi ascoltava. Io e mia sorella con aria triste andammo ad abbracciare nostra madre.
<<andrà tutto bene mamma>> dissi con un sorriso dolce in faccia. Lei si calmó ed andò un po' in camera sua a riposarsi. Fin quando non arrivó una chiamata urgente. <<Eleonora!!>> sentimmo urlare io e mia sorella dal telefono di nostra madre. Sentii la voce della nonna tremolante e triste. <<tuo padre se ne andrà fra meno di tre settimane.>> disse la nonna singhiozzando e piangendo. <<Che cos'ha?>> disse mia madre con voce preoccupata. La nonna gli rispose con <<tumore al cervello.>> caló il silenzio.. eravamo tutti con le lacrime agli occhi.
Mia madre decise con qualche giorno di riflessione di doverci trasferire a casa dei nonni per stare con la nonna a Berlino. In effetti era difficile il momento è sarebbe anche stato pericoloso lasciare la nonna da sola. Ci aveva dato 2 giorni di tempo per fare tutte le valigie e preparare scatoloni con dentro tutta la nostra roba.
I due giorni passarono molto velocemente.
Mia madre aveva preso subito dei voli e poi aveva spedito gli scatoloni a casa della nonna, le valigie le portammo con noi sull'aereo. Dopo qualche ora arrivammo a Berlino. Da lì chiamammo un taxi ed entro 10 minuti circa arrivò. Ci eravamo fiondate subito in macchina per andare dalla nonna. Meno male la nonna ed il nonno avevano una macchina per trasportarsi. La nonna non ci venii a prendere perché la macchina era del nonno, lei non guidava. Con il taxi la raggiungemmo in ospedale. Correvamo come pazze. Una volta arrivate salimmo con l'ascensore, vedemmo la nonna e ci avvicinavamo sempre di più a lei. Quando eravamo a qualche passo  di distanza lasciammo le valigie vicino alle sedie per attendere. L'abbracciammo con gioia. Non la vedevano da molto tempo. La felicità finí subito dopo gli abbracci.
<<in che stanza è?>> chiese mia madre con occhi lucidi.
<<quella>> disse la nonna indicando la stanza.
Andammo correndo in quella stanza dove c'era il nonno con un "tubo sottile" sotto al naso ed un sacco di aghi. Appena lo vedemmo lo avevamo abbracciato stando attente a non fargli male.
<<piccole quanto siete cresciute>> disse il nonno con un sorriso leggero. Noi ricambiammo il sorriso.
<<come stai nonno?>> domandai con aria triste.
<<appena ho visto voi mi sono sentito meglio.>>
Io e mia sorella lo abbracciammo di nuovo.
Arrivó il dottore e disse di uscire perché doveva riposarsi, dovevano fare analisi e controllare che stesse abbastanza bene.
Tutti quanti lo salutammo con un abbraccio con gli occhi lucidi.
Guardammo la nonna con le lacrime agli occhi dirigersi nella stanza per salutare il suo amore.
Si sedette vicino a lui e gli prese la mano per poi baciarla e stringerla.
<<ti amo e non ho mai smesso di farlo Giorgio.>> disse.
"che carina" pensai
Lui gli sorrise e gli disse <<anche io amore.>> si darono l'ultimo bacio della giornata ed andammo a casa tutti insieme.
Ovviamente sempre con il taxi.
Una volta arrivati a casa mia madre disse <<mamma ti va bene se ci trasferiamo per farti compagnia?>> Lei sorrise a 32 denti e annuí.
Menomale che in casa c'erano 4 stanze. Non so il motivo ma c'erano e basta. Io avevo la camera più grande della casa. Ne ero felice ma avevo come vicino un ragazzo molto chiassoso. Avevamo le finestre nello stesso punto e potevamo vederci. L'ho visto mentre suonava la sua chitarra elettrica. "beh niente male" pensai. Dovevo sistemare la camera ma rimasi a fissarlo mentre era concentrato a suonare.
Aveva i dread castani con le punte bionde, abbastanza lunghi, indossava dei pantaloni baggy (cargo) molto ma molto larghi, aveva una maglietta verde oversize un sacco di taglie in più di lui, teneva una bandana bianca nella fronte con su un cappello sempre verde per abbinare alla maglietta. Dopo minuti a fissarlo lui se ne accorse e si fermò. Non me ne resi conto perché stavo esaminando l'outfit. Non sentii più la chitarra e la musica. Alzai lo sguardo e notai che mi stesse guardando, mi girai di colpa e sentii lui ridacchiare per poi ricominciare a suonare. Ammetto che era un ragazzo molto carino.
<<cazzo mi sono scordata di riordinare la camera>> dissi dandomi una manata sulla fronte.
Senza perdere tempo a fissare la gente iniziai a mettere apposto camera mia.
dopo 3 ore e mezza era tutto abbastanza ordinato. Io odiavo il disordine.

ore 19:47
ormai era ora di cena e vidi mia madre e la nonna apparecchiare e cucinare. Stavano per chiamare me e mia sorella ma ero già arrivata prima che loro lo facessero.
<<vai a chiamare tua sorella di sopra perfavore>> disse mia madre.
Io la ascoltai ed andai a chiamarla.
<<Sara è pronta la cena vieni>> dissi.
lei venne dietro di me, andammo a mangiare.
Mentre parlavamo mia madre disse <<ragazze visto che siamo appena arrivate qui volevo conoscere almeno i vicini.>> Io diventai rossa.
Nessuno lo notò menomale.
Mia madre ridacchiando disse anche
<<no ragazze scherzo, mentre voi sistemavate camera vostra sono andata qualche minuto giusto per conoscere e presentarmi ai vicini ma quando la mamma dei ragazzi mi apró la porta avevo visto una faccia famigliare... infatti era una mia vecchia cara compagna di classe.>> disse sorridendo.
Io ansiosa annuí con un sorriso falso in faccia.
Avevo fatto una figuraccia prima con il vicino!
<<Dai ragazze almeno conoscerete dei ragazzi.>> cosa intendeva?
<<mamma di che cosa stai parlando?>> dissi.
<<Ma come amore, la mia amica ha come figli dei fratelli gemelli>> disse sorridendo.
<<ma comeee io non li ho visti>> disse mia sorella Sara per poi chiederlo a me.
Sara: ma tu li hai visti?
t/n: no, ne ho visto solo uno.
Sara: è bello?
t/n: carino dai.
mamma: giusto non vi ho detto che domani verso le 17 vengono qui da noi e stanno circa fino alle 10.
t/n: merda.
mamma: che c'è t/n?
t/n: no nulla mamma tranquilla. dissi sorridendo falsamente.

spazio autrice:
ragazzi questa è la mia prima storia. vorrei tanto sapere se vi piace o no. ci metterò tanto impegno per soddisfarvi. ❤️ (ho usato 1153 parole)

i suoi occhi color nocciola. - Tom Kaulitz.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora