La nostra missione è finita. Cammino veloce, come il solito, così non rimane spazio per le parole. Un tempo si lamentava sempre, ora ha imparato e mi segue rassegnata.
Dopo aver ripreso le nostre scope, con un rapido volo nella notte torniamo alla lurida base, nei sobborghi di Londra.
- Vai a dormire. Trasmetto io le informazioni
La mia solita voce odiosa per impedirle, ancora una volta, di scambiare due parole.
Se lo facesse adesso, so che crollerei: il suo profumo è ancora troppo intenso sulla mia pelle.
- Vuoi un tè?
Non riesco a credere alle mie orecchie, ma non devo girarmi a guardarla.
- Vai a dormire, ho detto. Domattina ho lezione a Hogwarts e ti sveglierò prestissimo.
Non credo di riuscire a rendere la mia voce ancora più gelida di così.
Vado ad inviare il messaggio. Quando tornerò lei sarà addormentata sul divano, come sempre.
Ed io potrò avvolgerla nella logora coperta e sfiorarle il viso con le dita, in una delicata carezza che lei non sentirà mai.
Poi rimarrò a guardarla fino a quando il sonno non riuscirà a vincermi. Forse.
E' questo il motivo per il quale lavoro sempre con lei: per quella dolce carezza che non esiste. Ma le nostre missioni stanno diventando sempre più pericoloso, e quella mia carezza proibita potrebbe costarle la vita.
Dopo quindici anni, alla fine, ho imparato a rinunciare.
Ho trasmesso il messaggio e sono tornato. Ma lei è ancora sveglia e ha davvero preparato due tazze di tè.
- Vuoi un tè?
Riconosco quel perfido sorrisetto beffardo che in questo momento aleggia sul suo bel viso.
Vorrei sculacciarla. Vorrei stringerla a me. Vorrei sentire ancora il suo profumo sulla mia pelle.
Mi porge gentile una tazza, senza mai abbandonare il mio sguardo.
- Grazie.
La prendo tra le mani, calda e fumante, e mi accomodo sul divano.
La parolina di ringraziamento l'ha sconvolta più di un insulto. Non mi aveva mai sentito pronunciarla.
Si siede di fianco e beviamo in silenzio il nostro tè.
- Chi era... Beryll?
Le mie mani tremano: non riesco a controllarle. Sapevo che questo momento, alla fine, sarebbe arrivato. Eppure non sono pronto. Non sarò mai pronto, davvero, per affrontare il mio passato.
Mi limito a fissare il tappeto liso, mentre lei mi toglie la tazza dalle mani e l'appoggia a terra, di fianco alla sua.
Le immagini della notte di quindici anni fa si rinnovano vivide intorno a me, con tutta la disperazione e il dolore di allora.
- Severus?
Le sue labbra sussurrano piano il mio nome.
La guardo, ma non la vedo: sono avvolto dalle tenebre del passato.
- Ti prego dì qualcosa... - mi implora, scuotendomi per le spalle. – Mandami al diavolo, insultami. Quello che vuoi, ma torna in te, ti supplico.
Sta quasi piangendo.
Chiudo gli occhi e mi sfugge un sospiro. Perché non sei andata a dormire come ti avevo ordinato?
Ora non ho più scelta: devo rivelartelo.
STAI LEGGENDO
Cuore oscuro
FanfictionLa storia struggente di un amore che non può nascere perché, come afferma Severus, "troppe tenebre avvolgono ancora il mio cuore, e non posso permettere che la luce del tuo sorriso le dissolva." Questa storia appartiene alla Raccolta "Un cuore oscur...