Capitolo 3: La Prova del Fuoco

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La sala d'attesa era elegante, con pareti impreziosite da quadri costosi e arredi lussuosi. Jack Lawson si trovava seduto su una poltrona, aspettando di essere ricevuto da William Harrington, il potente magnate degli affari coinvolto nel progetto del ponte.

Quando finalmente fu chiamato, Jack si alzò e si diresse verso l'ufficio di Harrington, determinato a ottenere le risposte di cui aveva bisogno. Aprì la porta e si trovò di fronte a un uomo di mezza età, vestito impeccabilmente, con un'espressione di sicurezza e potere.

"Detective Lawson, sono lieto di conoscerla", disse Harrington, offrendo una stretta di mano che Jack accettò con fermezza. "Mi dicono che sei un uomo tenace. Spero che possiamo chiarire questa faccenda una volta per tutte."

Jack non si lasciò intimidire dall'aura di potere che circondava Harrington. Era deciso a far emergere la verità, a prescindere da chi avrebbe potuto essere coinvolto. Con voce ferma, iniziò l'interrogatorio.

"Signor Harrington, ho prove che l'incidente del ponte non è stato un semplice errore, ma un evento deliberatamente orchestrato per nascondere la corruzione e il coinvolgimento di persone influenti. Cosa sa a riguardo?"

Harrington si sedette dietro la sua scrivania, una leggera ruga di preoccupazione sul suo viso altrimenti inespressivo. "Detective, sono un uomo d'affari rispettabile. Non ho nulla a che fare con queste insinuazioni. Sono sicuro che si tratti solo di calunnie senza fondamento."

Jack non si lasciò ingannare dalle parole laccate di Harrington. Era convinto che l'uomo nascondesse qualcosa di grande, e la sua determinazione a scoprire la verità si rafforzò.

"Le prove che ho raccolto indicano chiaramente il suo coinvolgimento. Ho testimonianze che affermano di averla vista al cantiere del ponte la notte dell'incidente. Non può negare la sua presenza lì", dichiarò Jack, fissando intensamente gli occhi di Harrington.

Un lieve sorriso compiaciuto si affacciò sul volto di Harrington. "Detective, sembra che abbia un asso nella manica. Ma anche se fossi presente quella notte, non potrà dimostrare alcuna connessione tra me e l'incidente. Non ho nulla da nascondere."

Jack non si lasciò scoraggiare. Con una mossa improvvisa, estrasse una foto dal suo taschino e la posò sul tavolo di Harrington. Era una foto compromettente che li ritraeva insieme, in una situazione sospetta.

"Questa foto è solo l'inizio, Harrington. Ho prove che possono rivelare la vostra connessione con una rete di corruzione che coinvolge figure di spicco. Se non collaborate, queste prove verranno portate alla luce e voi sarete messo di fronte alla giustizia", disse Jack, la sua voce risuonando con autorità.

Harrington guardò la foto, la sua espressione di sicurezza vacillò per un istante. Poi, con un sorriso sardonico, alzò lo sguardo verso Jack. "Mi hai colto di sorpresa, detective. Ma ricorda, nel mondo degli affari, la verità è sempre relativa. Mi auguro che tu sia pronto a giocare a questo gioco."

Jack lasció l'ufficio di Harrington, con la certezza che la sfida si sarebbe fatta ancora più dura. Aveva gettato le basi per svelare l'intricato intrigo che circondava il progetto del ponte, ma la prova del fuoco lo attendeva. La sua determinazione era più forte che mai, pronto a scoprire l'estensione delle connessioni oscure e a portare alla luce la verità celata dietro le facciate di potere e corruzione.

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