Capitolo 33

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Mathi's pov

«E tu chi sei?» chiedo al ragazzo fermo sulla soglia di casa della mia ragazza, non sembra un vicino visto come ha reagito

« dobbiamo parlare» ignora completamente la mia domanda e si rivolge ad Isabel, che però sembra tesissima e anche abbastanza incazzata. Il ragazzo, che guardandolo bene somiglia alla ragazza, fa un passo in avanti nello stesso momento Isabel fa un passo in dietro, per tenere la distanza

« no, non dobbiamo fare nulla. Sparisci.» Esclama nervosa

«Isabel» la richiama facendo un altro passo in avanti, decido di intervenire e di mettermi fra i due

«ha detto che devi andartene , vai» gli indico le scale alle sue spalle con la mano

« e tu chi sei? la sua nuova guardia del corpo? Christian l'hai licenziato? Ma poi non facevi il calciatore una volta» ride

«sono il suo fidanzato e tu devi andartene, non vuole parlarti» rispondo iniziando a perdere la pazienza

«Luigi vattene. Te l'ho già detto una volta voi Vittoria non la vedrete né ora né mai, arrendetevi.» mi volto a guardarla, perché non vuole che questo tizio non veda la figlia? perché sembra così arrabbiata? ma soprattutto questo tizio è venuto già altre volte a cercarla? «Ora  vattene» dice prima di spingerlo fuori casa e  chiudergli la porta in faccia senza lasciargli il tempo di ribattere. La vedo poggiarsi con le spalle alla porta e lasciarsi scivolare a terra con le mani fra i capelli

«Isa che succede? chi era quello?» domando

«mio fratello, Luigi. Da quando mi sono trasferita qui mi cerca ogni due giorni per fargli vedere Vittoria» mi spiega brevemente «ma non gliela farò vedere, né a lui né ai miei genitori, non lo meritano.» aggiunge

«posso chiederti perché?» mi siedo al suo fianco e le metto una mano sulla gamba

«perché quando ho scoperto di essere incinta mi hanno chiesto più volte di abortire, hanno addirittura prenotato un'appuntamento in una clinica specializzata, e quando gli ho detto che non l'avrei fatto nemmeno sotto minaccia mi hanno detto che ero una stupida che non sapeva quanto difficile  fosse avere una figlia alla mia età, che Alessio non era quello giusto, che non sarebbe stato un buon padre né tanto meno un buon fidanzato. Ovviamente non gli ho dato ascolto e sono andata via con Alessio chiudendo ogni rapporto con loro, e legandomi molto alla famiglia di Alessio. Dopo la morte di Alessio mi scrisse mia madre, disse che me lo meritavo di trovarmi da sola con una bambina piccola, era il Karma che aveva fatto il suo corso, che lei me l'aveva detto che Alessio non era buono la bloccai all'istante, bloccai anche mio padre e mio fratello sapendo che loro la pensavano esattamente come lei.» alcune lacrime le rigano il viso,gliele asciugo e poi la attiro a me abbracciandola «io non voglio persone così nella vita di mia figlia e nemmeno li rivoglio nella mia vita, sono felice senza loro, sto bene, ho persone che mi vogliono bene e non mi giudicano per ogni cosa, che mi aiutano e non me lo rinfacciano, che mi stanno vicino. Non ho bisogno di loro e della loro cattiveria»

«no, devono starti lontana e lasciarti in pace, un modo lo troveremo te lo prometto» sussurro lasciandole un bacio dolce sulla testa

«mi dispiace» sussurra singhiozzando

«per cosa?» chiedo non capendo per cosa si stia scusando

«per avergli aperto, avrei dovuto lasciar suonare il campanello e restare sul divano con te,  ora staremmo facendo altro»

«non potevi saperlo. E poi avviò tempo per fare altro. Ora che ne dici se ci alziamo da questo pavimento e andiamo a preparare la cena per Vittoria e Christian?» propongo alzandomi e porgendole la mano per aiutarla ad alzarsi.

«Se invece tu cucini e io guardo e assaggio? Non mi va di cucinare» afferra la mano e si alza

«dimenticavo quanto tu sia pigra» sbuffo

«male, non dovresti mai dimenticarlo» mi fa la linguaccia, mi passa di fianco e io ne approfitto per tirarle uno schiaffo sul sedere « oggi ti sei fissato col mio culo Olivera? » chiede ridendo sedendosi su uno degli sgabelli della penisola

«sono fissato con tutto quello che riguarda te. Dovresti saperlo» ammicco mettendomi subito al lavoro per preparare la cena, sotto lo sguardo attento di Isabel. Apro una bottiglia di vino e prendo un calice dal mobile, passo così tanto tempo in questa casa che ormai conosco tutti i posti a memoria, verso un po' di vino all'intero e lo porgo ad Isabel

«Guarda che poi pretendo di essere trattata così anche quando andremo a convivere» lo dice con leggerezza, scherzando, ma io mi blocco sul posto «che c'è? che ho detto?» non abbiamo mai parlato di convivenza, non abbiamo mai nemmeno accennato all'argomento.

« Vorresti andare a convivere?»

« un giorno si, a casa tua però che c'è la piscina» scherza «perché tu no?» ritorna seria guardandomi attentamente

«anche domani» rispondo subito « però non facciamolo proprio domani, vorrei creare prima una bella cameretta a Vittoria, con tutti i giochi, un lettino adatto a lei e un armadio enorme. Anzi penso che dovrei già farlo così quando vi fermate a dormire da me può avere uno spazio tutto suo, che ne pensi?» la guardo, sorride e annuisce con gli occhi lucidi

«sei l'uomo perfetto Mathi, grazie per tutto» si alza e viene ad abbracciarmi

« amo entrambe, farei questo ed altro per voi. Ora però staccati che se le brucio la cena poi non mi parla più, lo so per esperienza» sbuffo facendola ridere, mi lascia un bacio e poi torna a sedersi riempiendo il bicchiere con altro vino e rubacchiando qualsiasi cosa io poggi sulla penisola facendomi alzare gli occhi al cielo e ridere allo stesso tempo.








come al solito perdonate
gli errori🙏🏼

||ᴜɴ ᴀᴛᴛɪᴍᴏ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora