Capitolo 48

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Christian

stiamo tornando
siamo in aereo

ok, stasera verrà
Jia a prenderla e
la porterà nel posto
dove ho organizzato tutto

sperando funzioni...

me lo auguro,
ma Isa ti ama
e non ti perderà.

lo spero...

ah Chris grazie
per l'aiuto

mi piaci Olivera
e mi piace come
Isa è felice da quando
sta con te. Ti ho
aiutato solo per
questo











Isabel's pov

« Allora dov'è la mia bellissima moglie???» le urla di Jia mi arrivano dritte alle orecchie, mi copro la testa con il cuscino e dò le spalle alla porta, sperando che pensando che stia dormendo vada via. Non ho voglia di uscire, sono ancora stanca per il viaggio e poi ho l'umore sotto un treno. « So che non stai dormendo. Alzati e metti questo susu» sento qualcosa posarsi sul mio fianco, sbuffo e mi metto a sedere guardando la mia amica

«non possiamo restare qui? Dai Vitto e Chris tra poco escono siamo sole» provo a convincerla facendo il labruccio  che però serve a ben poco perché Jia ha ormai deciso che dobbiamo uscire e non cambierà idea nemmeno se la prego in ginocchio.

«No, vatti a preparare su» sbuffa tirandomi per un braccio, obbligandomi ad alzarmi dal letto « ti do venti minuti. Io vado da Vitto che devo chiederle una cosa» annuncia prima di uscire dalla camera, sospiro e mi alzo andando in bagno per fare una doccia.

*

« Dove cavolo mi porti vestita così J? Sembra debba andare ad un Gala » sbuffo seguendola a pochi passi di distanza

« per la trecentesima volta stiamo andando a festeggiare il tuo compleanno. In questi anni non l'abbiamo mai festeggiato insieme perché eri fuori» risponde spazientita

« ma il mio compleanno è domani e porta sfiga festeggiare prima» le faccio notare con tono saccente

« infatti ora ceniamo e poi a mezzanotte festeggiamo» si ferma all'entrata del locale, poi dà uno sguardo al cellulare prima di guardare me « inizia ad entrare, mi ha chiamata Juan, vedo cosa vuole e ti raggiungo» e senza darmi il tempo di dir nulla va via lasciandomi lì, sbuffo ancora una volta e spingo la porta del locale.

« Ma sto coso è aperto? qua è tutto spento» penso ad alta voce, guardandomi intorno e stando attenta a non inciampare si questi tacchi maledetti. Dal nulla parte una musica classica e soffusa, che però mi fa comunque spaventare « Jia se è uno scherzo ti giuro che è la volta buona che ti uccido» urlo al vuoto « e accendi le luci che non vedo un cazzo» urlo ancora, qualcuno fa come ho detto ed accende le luci. Avanti mi trovo un tavolo apparecchiato per due, con petali di rose rosse mischiate ai petali di rose bianche, i miei fiori preferiti, sparsi sia sul tavolo che sul pavimento, il tutto sistemato avanti ad una grande vetrata che da sul golfo di napoli e che rende tutto più romantico ma fine. Mi perdo dinanzi a tanta bellezza, tanto che non mi accorgo che due mani si poggiano delicatamente sulle mie spalle, e un profumo che conosco fin troppo bene mi arriva al naso come una coccola.

« Mi amor» l'accento  sudamericano che tanto mi è mancato in questi giorni mi giunge all'orecchio «mi concedi questa cena e una spiegazione?» sussurra al mio orecchio, facendomi percorrere il corpo da brividi. Ci penso su qualche istante prima di accettare, Mathias mi sorpassa e si avvicina al tavolo spostando una sedia e facendomi segno di sedermi, poi si accomoda al suo posto, difronte a me.

||ᴜɴ ᴀᴛᴛɪᴍᴏ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora