BAMBOLINA

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| ETHAN'S POV |

Uscii dalla casa, e feci un giro su me stesso per cercare i suoi occhi tra la folla.
Solo allora mi accorsi dell'immensità di quella casa: tre piani, una piscina, due posti macchina e un giardino.
Era tutto così curato, preciso... perfetto.
Una casa degna di Cassandra Martin.
Rispecchiava perfettamente il suo lato estetico.
Per come me l'aveva descritta Chad anche caratterialmente la ragazza non era male.
A volte forse era un po' fredda, scorbutica, malinconica ma erano dettagli irrilevanti a mio parere.
Forse col suo amante sarebbe stata una persona diversa...
Forse con me sarebbe stata diversa.
Forse, forse, forse...

La verità è che nelle nostre frasi mettiamo troppe volte la parola forse.
Dovremmo prendere la vita come una sfida senza far precedere le nostre azioni da un se o da un può darsi.
Certo io non sono l'esempio calzante di questa frase ma è per questo che oggi mi trovo a Woodsboro.
Per cambiare la mia vita precedente.
Essere una nuova versione di me stesso.
Essere una nuova versione per Cassandra.

Ritornai alla realtà accorgendomi che qualcuno mi aveva dato una spinta
"Amico! Fai attenzione!" cercai di dire, ma il tipo era già troppo lontano per sentirmi.

Uscii dal portoncino bianco in cerca di una testa castana e, con mia sorpresa, la vidi.
Stava andando verso il supermarket.
Almeno così sembrava. 

"Cass!" urlai agitando le mani cercando di attirare la sua attenzione.
Si voltò di scatto spaventata, forse l'avevo colta di sorpresa.
"Ah Landry!" disse sbuffando, "Ancora tu?" domandò.
La cosa che mi sorprese è che alla mia vista, invece di ignorarmi, decise di venirmi incontro. 
Cassandra mi guardò con aria di sfida, le braccia sul fianco e la schiena dritta.
Era bella...
I suoi occhi avevano il colore dell'autunno.
La sua pelle era candida, sembrava neve.
Le guance leggermente rossastre come mele.
Aveva gli occhi lucidi, soffriranno?

"Pronto? Mi stai ascoltando!" Disse lei con tono alto, mentre una mano vagava sul mio sguardo.
"S... Si perdonami" mi scusai tossendo per l'imbarazzo.
"Certo che sei strano Ethan Ethan Landry" ammise lei.
Notai che le avevo strappato un sorriso sul viso.
"Vuoi che... che ti riaccompagni a casa C... Cass?" Quel Cass mi faceva sentire come se ci conoscessimo da mesi, un tono confidenziale, che non avevo neanche con mia madre ,ma avevo intuito che il suo nome non le piaceva.
Per me invece era particolare.
Mi riportava alle scuole medie dove si studiava la mitologia greca.
Bei ricordi.
Magari aver fatto le medie con lei.
Pensai.

"Sono appena uscita ma, va bene Landry ti concedo di riaccompagnarmi a casa". esclamò lei prendendomi sotto braccio.

Sentii le guance in fiamme.
Speriamo non se ne sia accorta.

Rimanemmo in silenzio per tutta la camminata.
Lei? Non aveva argomenti.
Osservava l'ambiente intorno a lei come se fosse la prima volta.
I suoi occhi riflettevano la luce della luna come degli specchi.
Io? Troppo timido per trovarne dei nuovi.

Arrivati alla porta lei si slegò dal mio braccio e mi guardò fisso negli occhi.
Occhi da cerbiatta.

"Non c'è bisogno che mi accompagni in camera Landry".
Disse lei notando che stavo rientrando in casa.
"Oh sì certo, hai ragione, allora ehm, notte" balbettai con voce tremante.
Notte?
Che cavolo mi era saltato in mente.
Non eravamo mica una coppia di mezz'età.
"Ciao ciao" fece lei con la mano.

La porta mi si richiuse alle spalle, stavo per uscire dalla via che sentii un urlo.
"Uscite tutti fuori, subito!"
Era Cassandra.
Mi scappò una risata.
Era proprio stufa di quella festa.
Mi incamminai verso casa e a farmi compagnia c'era la luce fioca di un lampione.

Mancavano circa cento metri e decisi di prendere il telefono in mano per la prima volta in tutta la serata.
Aprii instagram e cercai Cassandra Martin sulla voce ricerca.
Eccola qui.
Account pubblico.
Una centinaia di follower.
66 post.
Scorsi tra i suoi post.
Cavolo anche quando aveva dodici anni era bella.

Una foto di lei, Mindy e Chad sotto l'albero di Natale.
Una foto di lei a Parigi.
Una foto di lei in costume.

MERDA!
"Merda! Merda!"

| CASSANDRA'S POV |

>Notifica da instagram. 01.20
>Ad Ethan Landry piace la tua foto. 01.20

Non ci posso credere, mi sta stalkerando?!

Decisi così di inviargli un messaggio.

Tu> Landry
      > Mi stai stalkerando?

                    Ethan> non era mi intenzione Cass

Tu> Sai Ethan non è molto ordinario mettere like ad una foto di un anno fa.

                                      Ethan> Si hai ragione lol

Spensi il telefono.
Non avevo voglia di parlare.
Ero troppo stanca anche per digitare degli stupidi tasselli letterali.

Decisi di scendere in salotto, a prendere del succo d'arancia.
Quello che mi trovai davanti non era assolutamente compatibile con una malata di ordine: bicchieri ovunque, sul divano, per terra, per sino sulla console.
Chad non aveva messo a posto.
Neanche Mindy.
Ma a tal proposito, dov'era?

Sarà andata a casa di qualche ragazza nuova.
I miei non avevano preso bene la questione dell'orientamento sessuale.
Specie mio padre.
Eppure avevano un bel rapporto.
Stavano sempre insieme: andavano al cinema, a cena fuori, giocavano insieme a Fortnite.
Insomma, Mindy era speciale per lui.
Una volta confessatogli il suo segreto più grande lui diede di matto.
In casa volarono piatti, bicchieri e Mindy per tutta risposta se ne andò per due mesi.
Nessuno la sentì e la vide più.

Sapendo che per quell'estate i nostri genitori non ci sarebbero stati, prese al volo l'occasione e tornò dai noi.
Le mancavamo.

Tutto tornò come prima.
O almeno così sembrava.

Non feci in tempo ad aprire il frigo che il telefono di casa squillò.

Chi diavolo poteva essere a quell'ora?
Qualche amico di Chad che si era scordato qualcosa a casa nostra?
O Tara che era tornata a casa sua?

Decisi comunque di rispondere.

Quello che mi aspettò dietro la cornetta del telefono mi fece gelare il sangue, tanto da pensare che fosse uno scherzo.

"Cassandra ciao" disse una voce macabra, cupa e profonda.
"Chi diavolo parla?" domandai cercando di non spaventarmi.
"Questo non importa, quello che importa è che Mindy stasera non è tornata a casa, potrebbe essere a causa mia, ma non ho detto che è, ho detto potrebbe... e tu dei potrebbe te ne intendi vero?"
"Di che stai parlando?"
Sapevo benissimo di cosa parlava.
"Cosa hai fatto a Mindy stronzo!" urlai.
"Facciamo così, ti faccio tre domande su stab, se rispondi correttamente Mindy vivrà , se sbaglierai Mindy morirà" fece una piccola pausa. "È semplice no?" disse infine.
Riuscii a sentire la lama di un coltello affilato sfiorare la cornetta del telefono.
"Che cazzo vuoi psicopatico!" sbraitai in preda al panico.
Mindy!
Corsi nella sua camera.
Vuota.
"Tic Tac, il tempo scorre bambolina" sentii la voce farmi sempre più profonda e maligna.
"Ok ok, fammi queste benedette domande!"mi convinsi.
Avevo paura.
Tanta paura.
"Chi è la puttanella che risponde al telefono alle due di notte in stab 1?" chiese la voce lanciandomi chiaramente una frecciatina.
Aveva anche voglia di scherzare.
"Vaffanculo!" urlai.
"Bene bambolina, la prendo come una riposta" altra pausa "Ciao ciao Mindy!"
Le ultime parole che sentii da quel telefono.
La linea cadde.
Riuscii a sentire solo il tonfo del telefono cadere a terra.
Istintivamente uscii di casa per chiedere aiuto.
Ero pronta ad urlare, chiamare la polizia ma quello che vidi sul pianerottolo mi fece quasi vomitare
Mindy.
A terra.
Con il petto squarciato.
C'era sangue ovunque.

Sbocciati per appassire | Ethan Landry |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora