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Adalia

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Adalia

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DR3

Parigi, Francia,
Gennaio 2023

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«Non mi sembra che tu stia bene così.» Tornò ad accarezzarmi la pelle con le dita, lentamente. Era quasi estenuante stare dietro a tutte le mosse strane che usava il ragazzo. Non capivo che cosa volesse.

«Ma cosa ne sai tu, di me?» Misi fine al contatto tra di noi, facendo ancora un passo indietro.

«E forse sei tu che non stai bene così, ma ti ho già detto quello che penso. Se hai bisogno di una ragazza, vai a cercarla da un'altra parte Daniel. Sei tu che mi cerchi continuamente, non io» Quasi gli sbraitai contro, «Che cosa cazzo vuoi da me?» Domandai gesticolando in modo esagerato, però dovetti fermarmi ad aspettare le sue parole.

«Volevo solo portarti a letto.» Rispose con un mezzo sorriso, quasi come se lo trovasse divertente.

Potevo immaginarlo forse, la mia mente non aveva cercato di dare risposte oltre che a quella. Sì, baciava bene, era strano come il mio corpo reagisse al suo, ma oltre a questo, nulla. La serata nel suo bagno per me non esisteva, mi ero lasciata andare e lo stesso aveva fatto lui, testando ogni parte le mio corpo. Finiva tutto lì però, nient'altro.

«Se in dieci minuti non sei nella hall dell'hotel, ti lascio a Parigi.» Lo avvisai, stringendo i capelli chiusi nella coda di cavallo e infilando velocemente le scarpe che avevo tolto. Toccò a me, sorridere, quasi più come se fosse un ghigno.

Volevo la mia rivincita, il mio dispetto, perché se avevo completamente lavato il suo corpo con l'acqua gelata, ero io che mi sentivo colpita al momento. La palla non era ancora al centro, l'aveva lui.

Sbattei la porta alle mie spalle, riprendendo l'ascensore e avvicinandomi alla zona bar dell'hotel.

«Je voudrais un café, s'il vous plaît.» Masticai quella lingua che non parlavo da tempo, chiedendo un caffè per velocizzare l'arrivo del ragazzo, che avvenne nell'esatto istante dell'appoggiarsi della tazzina sul bancone.

«Parli anche francese?» Mi colse alla sprovvista, apparendo alle mie spalle, come se si fosse vestito alla svelta. Forse aveva paura di rimanere a Parigi.

«Che ti importa?» Domandai con il solito nervoso, che la sua presenza non faceva altro che far sbucare dal nulla. Un temporale d'estate era, potevi aspettartelo ovunque per via delle alte temperature, ma sbuffavi sempre al suo arrivo. Non rinfrescava neanche, ti lasciava sudato a boccheggiare per il caldo.

«Rispondimi Adalia. Devi sempre controbattere per qualunque cosa?» Sbuffò, quasi pregandomi per ricevere una risposta da me.

«Parlo inglese e tedesco da madrelingua, poi un po' di francese, italiano e spagnolo.» Alzai gli occhi al cielo e lui sorrise alla menzione della lingua italiana. Sembrava ossessionato qualche volta, ma alla fine mi tornavano in mente le sue origini.

The Honey Badger | Daniel Ricciardo | Vol. 4Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora