Farfalla innamorata

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- Per piacere, sorridi!

Si impone, mentre sgattaiola via a fumare una sigaretta. Tra un mezzo sorriso e un'intesa di cui non sarei stato capace di costruire nemmeno in vent'anni di rapporto lavorativo.

Sì, oggi non è una bella giornata, scrivo mentre penso (e ripenso) a determinate mie fortune, e da sorridere non c'è assolutamente nulla. Mezza città è al buio, senz'acqua e cuoce letteralmente sotto un sole che non placa di far bollire il sangue.
Il neon riflette il sudore ormai umidiccio sul viso della mia interlocutrice.

Siamo agli sgoccioli.

- Vuoi un caffè? - ammicca con fare smaliziato, mentre aspira una boccata di fumo, forse meno velenoso dell'aria rovente che circonda il palazzo.

Scuoto la testa.

- Vuoi qualcos'altro? - si scioglie i capelli, - Fa caldo per fare... qualsiasi cosa.

Guardo in alto. Boccheggio.

Non ci sono nuvole, neanche un uccello svolazzare tra i rampicanti che circondano l'edificio. C'è solo una piccola farfalla. Sembra avere delle convulsioni, non riesce a stare in piedi.
La spingo dentro, con quel minimo di refrigerio che c'è, prendo la poca acqua rimasta nella mia borraccia e, bagnandomi le dita, la dono all'insetto, il tutto con la mia interlocutrice che mi guarda attonita.
Forse morrà a breve, forse no.


- Chissà cosa prova una farfalla quando è innamorata...

- In che senso?

- Avrà le... persone nello stomaco?



Non è un racconto distopico, è la situazione in cui versa la città dove sono in questo periodo; e capita di trovare delle farfalle assetate all'ingresso dello stabile dove sono.

Mente░adombrata (壱ぅニ)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora