Una scuola di supermodelli!

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Non era giusto, perché io dovevo avere le lezioni dall'altra parte della scuola, mentre loro avevano lezione insieme?
Stavo passando in un corridoio che doveva essere vicino al laboratorio di arte, perché sui muri sia a destra che a sinistra del corridio erano appesi dei cartelloni.
Mi piace questa scuola, lascia molto spazio alla libera espressione e io approvo molto. Nella mia vecchia scuola in Florida, se tutto va bene, non c'erano neanche dei piccoli disegni in segreteria, figuriamoci cartelloni.
《Ti sei persa vero?》chiese una voce femminile molto squillante alle mie spalle.
Mi girai di scatto e guardai la ragazza da cui proveniva la voce, era alta e snella, con dei bellissimi capelli riccissimi color cioccolato che le cadevano spalle, gli occhi erano marroni e ispiravano fiducia. Praticamente mi stava già simpatica.
《Ciao》dissi rispondendo al suo sorriso, 《e si, mi sono persa, te lo dico, la tua scuola sembra il labirinto di Dedalo》continuai camminando verso di lei.
《Wow, non pensavo fossi intelligente, sembri una di quelle bamboline tutte perfette. Bella e intelligente, una nuova ragazza da non perdere.》disse sorridendo.
《Grazie》credo.
《Piacere, io sono Layla Hay, piacere di conoscerti》.
《Alexis Hill, piacere mio.》
《Che lezione hai adesso?》chiese lei dopo avermi presa a braccetto.
《Musica, e la cosa peggiore è che non ho la più pallida idea di dove sia l'aula》risposi prendendo il mio orario che tenevo in tasca.
《Anche io ho musica, non ti preoccupare siamo vicine》disse lei ridendo.
Dopo circa un minuto che camminavamo velocemente arrivammo davanti alla porta di un'aula con la scritta MUSICA in un corsivo molto elaborato.
Entrammo e una donna che doveva avere circa 30 anni ci venne incontro sorridendo cortesemente.
《Scusi il ritardo prof, si era persa 》disse Layla.
《Nessun problema》si girò verso di me, 《io sono la Professoressa Elisa e questo è il corso di musica, tu sei..》mi piaceva già, cordiale, simpatica e gentile.
《Alexis Hill》 risposi io stringendole la mano che mi porgeva.
《Com'è possibile? Prima a inglese una ragazza uguale a te ma con i capelli biondi diceva di chiamarsi Alison》un ragazzo con i capelli scuri seduto a metà aula mi guardava con un certo interesse.
Arrossii e mi misi a ridere.
《È la mia sorella gemella la ragazza che hai visto prima》risposi.
《Grazie Ronald per il tuo commento》 la prof sembrava persino più imbarazzata di me.
Mi sedetti vicino a Layla in due banchi vicini, la classe era carina e pulita, nella parete di destra erano stati sistemati tantissimi strumenti a fiato, mentre a sinista c'era un pianoforte a muro e alcune chitarre e bassi.
《Non mi avevi detto di avere una gemella》 disse dopo un po Layla girandosi a guardarmi.
《Non me lo avevi chiesto》 risposi io sorridendole.
Mi sorrise, iniziava a starmi simpatica.
《 Ti piace la musica?》 Chiese Layla dopo poco.
《Io adoro la musica, suono il violino da quando sono piccola》le risposi tranquillamente.
《Wow, anche io suono il pianoforte da quando avevo sei anni》disse sorridendo.
Okay, mi stava molto simpatica.
Stavamo ancora ridendo quando i suoi occhi all'improvviso si spensero, la sua felicità era stata spazzata via da qualcosa... puro odio.
Lei stava guardando dietro di me e quando seguii il suo sguardo notai che guardava un ragazzo bellissimo.
Portava una felpa nera aperta e sulla maglietta era disegnato un teschio ricoperto do rose rosse. Aveva dei lineamenti perfetti e gli occhi erano azzurri come il mare e il cielo, quasi tendenti al grigio, i capelli erano biondi con delle sfumature d'oro.
《Chi è?》chiesi a Layla che intanto si era girata di nuovo verso la prof che stava facendo allegramente domande ai ragazzi seduti davanti.
Layla mi sussurrò che non era nessuno, praticamente non la sentii. poi la lasciai stare, visto che era pittosto incazzata.
Dopo circa venti minuti la campanella finalmente suonò, non che non mi piacesse la lezione, ma avevo piuttosto fame.
《Andiamo a pranzo?》chiesi a Layla che ora era tornata tranquilla.
Non fece in tempo a rispondermi che il tipo strafigo di prima ci arrivò davanti.
《Ciao Layla》disse lui sorridendo. Okay, aveva anche dei denti perfetti. Ma cos'è? Una scuola di supermodelli?
《Tyler》rispose lei fulminandolo con lo sguardo. 《Mi segui?》
《Non è colpa mia se ci mettono in corso inseme》rispose lui con un sorriso strafottente.
《Non mi hai presentato la tua amica》disse ancora lui.
Layla sbuffò, poi disse:《 Alexis, ti presento Tyler Grace, Tyler lei è Alexis Hill》
《Piacere》 dicemmo entrambi stringendoci la mano.
《Vieni a pranzo?》 Chiesi rivolgendomi nuovamente a Layla.
《No, mi dispiace, devo andare da Sally per organizzare il grande ballo di inizio anno》mi disse scusandosi con gli occhi.
《Ah okay, fa niente, vuol dire che non pranzerò》risposi ridendo.
Anche Layla si unì alla mia risata capendo che non sarei mai riuscita a trovare la mensa in tempo.
《Ti accompagno io》disse Tyler cogliendo tutti di sorpresa.
《Non sei obbligato》risposi io subito.
《Ma che dici, tanto ci sto andando pure io》si mise a ridere.
Layla guardò prima me e poi lui e ci fulminò entrambi con i suoi grandi occhioni marroni.
《Ci vediamo dopo Lis》mi urlò Layla uscendo praticamente di corsa dalla porta.
《Allora Alexis, come mai non ti ho mai vista?》chiese dopo un po Tyler mentre camminavamo per i corridoi irriconoscibili.
《Sono arrivata all'inizio dell'estate, vivo da mia zia》risposi girandomi verso di lui e guardandolo.
Camminava tranquillamente, ma dalla postura si capiva che sapeva di essere un bel ragazzo e c'era sicurezza in ogni suo movimento.
Annuì sorridendomi e i suoi occhi azzuri si illuminarono rendendoli ancora più accesi.
《Come conosci Layla? 》chiesi io, ma subito mi resi conto dell'errore commesso, 《c'è, voglio dire, non sei obbligato a rispondere!》Stupida curiosità.
《Tranquilla, lei è la mia sorellastra》fu come ricevere un pugno in faccia.
《Capito, e come mai ti odia?》chiesi io cercando di nascondere il mio turbamento.
《Non direi che mi odia》rispose lui scoppiando a ridere.
《No, infatti quando ti ha visto è rimansta tranquillissima, non sembrava volesse cavarti gli occhi con la penna. Dimmi se questo non è odiare.》
Si girò verso di me e mi sorrise, 《dipende dai punti di vista》.

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