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Una musa era cointesa tra due poeti, le candele si consumavano durante le nere notti, case di quei due uomini che pur di esprimere il loro amore e vederlo ricambiato, si sfidarono guerreggiando con le armi più forti che la storia abbia mai conosciuto: le parole.
L'amore si bruciava su carta, le emozioni erano nude, i cuori sventrati, ognuno deponeva la sua speranza nell'arte.
"Le mie parole non sono abbastanza per descriverti,
Perché nel tuo volto sono scritte parole che ancora non sono state create,
Se il mio sguardo si posa sulla tua pelle candida penso a setose rose bianche che accarezzano delicatamente la mia guancia, le tue dita sottili che si stendono su di me come petali vellutati,
E il mio amore non mi perdona,
Perché troppo forte e ardente si mostra,
E in cointesa mi ha portato,
Come dannato vivo,
perché questa è la vita che ho scelto,
Perché questo è ciò che provo"

"Amami perché ti amo dalla prima volta in cui ci siamo parlati,
Vivimi perché come ti ho vissuto io non l'ha fatto nessuno,
Guardami perché io ti guardo come non ho mai guardato altra donna,
Sceglimi perché nulla mi rincuora più della mia presenza,
Ascolta ciò che ho da dirti, ascoltalo come hai fatto con i consigli dei tuoi cari, come un santo fa con le preghiere a lui rivolte, come un peccatore fa con le sue brame,
Ricordami, ricorda il fuoco che ci unisce, l'amore che ti ho mostrato
Sentimi."

Questo era ciò che i due poeti vivevano, l'amore di cui perivano, le amare e calde lacrime che versavano, il rifiuto che temevano, il baratro che sfioravano.

La loro mente veniva accarezzata e sfiorata dalla fata verde, amore naturale dei poeti del tempo, compagna di sogni e viaggi, emozione e nutrimento per quella loro brama di pensieri, madre di poesie e parole.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 05, 2023 ⏰

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