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Come ogni pomeriggio, Jungkook si stava recando a casa della sua ragazza, Soo-yun. L'aveva conosciuta l'anno prima a scuola, era una ragazza a modo, educata e abbastanza carina. L'aveva corteggiata le prime settimane e poi conquistata, col passare del tempo la fiamma si era sempre più affievolita ma Jungkook continuava a starci insieme, forse per abitudine, forse ancora per affetto nei suoi confronti. Poi era venuto il momento di presentarsi ai suoi genitori, e quella sera, a stento riuscì a presentarsi quando i suoi occhi si posarono su suo fratello. E diavolo, se aveva pensato che Soo-yun fosse carina, suo fratello era un cazzo di dio greco. Sebbene di bassa statura aveva uno sguardo penetrante, degli occhi vispi e profondi, due labbra carnose e invitanti, e per contornare il tutto un fisico da urlo, come poteva essere altrimenti, visto che era un ballerino? Quella sera non riuscì a staccare gli occhi di dosso al biondo, ma dovette darsi un contegno, in fondo era lì per conoscere la famiglia della sua ragazza. Quel suo interesse non avrebbe portato a nulla di buono, così imparò ad osservarlo in silenzio, nell'ombra. Imparò a infastidirlo invece di stuzzicarlo come avrebbe voluto. Imparò a sfotterlo quando in realtà avrebbe voluto tenerlo tra le braccia. Imparò ad affibbiargli nomignoli che lo infastidivano, quando in realtà amava la sua piccola statura. E in un certo senso questo lo divertiva, vedeva le espressioni stizzite del biondo e gli veniva spontaneo ridere. E notava come, in un certo senso, anche il biondo cercava di sfotterlo ma finiva sempre per essere surclassato dalla battute del corvino. In qualche modo a Jungkook sembrava che stessero partecipando a un gioco tutto loro, in cui prendersi a male parole era in realtà una copertura per il loro interesse. O almeno così voleva pensarla lui, perché diciamocelo, Jungkook non sapeva se fosse ricambiato dal biondo o no. Anzi dopo l'ultimo messaggio che Jimin aveva mandato a "Bunny" Jungkook era per lo più convinto di non piacergli. Vi chiederete perché 'per lo più'? Be' di sicuro quella mattina in mensa lo sguardo di Jimin verso di lui era tutt'altro che ostile. Sembrava quasi...imbambolato? Impossibile, pensò il corvino. Eppure perché non sfruttare l'occasione per infastidire ancora un po' Jimin? In fondo era colpa sua se si era fatto beccare a fissarlo, no? Difatti Jungkook si stava dirigendo verso casa di Jimin, o meglio di Soo-yun, perché in fondo andava lì per vedere lei, no? Ma prima di andare in camera della sua ragazza voleva solo dare un po' fastidio al ragazzino. Suonò al campanello e non si stupì di vedere la testolina biondo di Jimin aprirgli, in fondo apriva sempre lui. Sua sorella rimaneva in camera ad aspettare che lui salisse per andare da lei, e i loro genitori erano quasi sempre fuori per lavoro e rincasavano tardi. <<Coglione>>, lo salutò controvoglia il biondo, permettendogli di entrare in casa. <<Questo coglione però ti sembrava interessante stamattina>>, lo incalzò il corvino, scrutandolo da capo a piedi con un sorriso malizioso in volto. <<Scusami? Tu interessante? Ma fammi il piacere. La mia professoressa bicentenaria che spiega trigonometria sarebbe più interessante di te>>, lo continuò a sfottere Jimin, sperando che quella sua farsa reggesse. <<È inutile negare, nano, ti ho colto con le mani nel sacco>>, si avvicinò a lui, mentre Jimin indietreggiava intimidito. <<Ti sei innamorato di me, nano?>>, gli domandò divertito, col viso a un palmo di distanza dal suo. Jimin, che aveva ormai toccato con la schiena la superficie della porta di casa, si schiarì la gola, non poteva certo farsi mettere all'angolo così, aveva una reputazione cazzo. Lo spintonò, ma nemmeno tutte le sue forze sarebbero servite, Jimin lo sapeva bene, Jungkook era troppo forte e difatti non si mosse nemmeno di un millimetro. Le mani di Jimin erano ancora sul petto del corvino, mentre questo lo scrutava divertito, ma nel profondo ansioso di ottenere una risposta. <<Allora nano? Ti sei preso una cotta per me?>>, ghignò Jungkook, mentre Jimin pensava a un modo per scamparla, non poteva venir smascherato così. Anche se, il suo cuore martellava nel petto e sperava che la vicinanza col corvino non gli permettesse di percepirlo, mentre il fiato gli sembrava sempre più corto. <<Non sono una delle galline che popolano la scuola, non mi fai nessun effetto, sei solo un belloccio sotto steroidi, non hai alcuna attrattiva per me>>, sputò acido Jimin, al che Jungkook si staccò da lui. Senza degnarlo di ulteriori parole salì le scale che portavano al piano di sopra, lasciando Jimin interdetto.

ᴛᴇxᴛ ᴛʜᴇ ʟᴏᴠᴇʀ; ᴊɪᴋᴏᴏᴋDove le storie prendono vita. Scoprilo ora