(Annika)
-Mamma fra poco arriva Tom, scusa se te lo dico ora ma ho bisogno di parlargli-
-Va bene però lo sai, ora io vado a lavoro-
-Si tranquilla ci pensiamo noi a loro due-
Sorrise e io feci lo stesso.
-Ci vediamo dopo amore- mi diede un bacio sulla guancia e mi salutò con la mano. Sorrisi e la guardai uscire, poi andai a recuperare i due tarzan.
-Bestiole?- li chiamai
-Bestiola ci sarai!- rise Mirco.
Risi anche io e poi gli andai in contro e gli feci il famoso:
-Attacco solleticoo!!-
-Nooo! Lapo aiu..aiutoo!- implorò ridendo come un pazzo.
-Arrivoo!- urlò Lapo buttandosi su di me.Il campanello suonò e poi Tom entrò e ci fisso per un attimo.
Io ero adesso sopra a Mirco e lo stavo mezzo schiacciando mentre Lapo era sopra di me che cercava di tirarmi via da nostro fratello.
Scoppiammo tutti e tre a ridere e anche Tom si aggiunse guardandoci stranito.
-Fai finta di nulla!- dissi mettendomi su
-Ehy! Aiutaci Annikaaa!- urlò Lapo
-Mmh- pensai
-Li aiuto o no?- chiesi a Tom facendogli l'occhiolino.
-Nahhh- sorrise
-La voce del popolo!- urlai battendo le mani e voltandomi dalla parte opposta.
Tom invece si avvicinò a loro e li aiutò, poi li fece accasciare a terra di nuovo perché fece a entrambi il solletico forte.-Che coppia che siamo- disse lui avvicinandosi a me. Ero seduta sul bancone della cucina un po' ingobbita.
Risi al suo commento e poi lo guardai seriamente.
-Allora dimmi, Tom Kaulitz, cosa ha fatto Manna stavolta?-
Lui guardò a terra e farfugliò qualcosa di imcoprensibile.
-Eh?-
-Poppa!- rise
Alzai le sopracciglia ma lo fissai con espressione seria.
-Oh mio Dio, dai per favore dimmi cos'ha fatto!- mi lamentai.
-Va bene, credo che abbia chiamato lei tuo padre, ann- disse diventando tutto d'un tratto molto serio.
-Cosa?- dissi guardandolo.
-Penso che tu le abbia fatto qualcosa e quindi lei si voglia vendicare- continuò
-Cosa le avrei mai fatto per meritare questo?- alzai la voce guardandolo allibita. Il suo sguardo di posò su di me ancora una volta, il suo volto era contratto e aveva su di esso un'espressione molto dispiaciuta.
-Cazzo sono sempre stata al suo gioco facendo le migliori amiche di qui e le migliori amiche di là!- dissi
-Ann calma perfavore-
-Calma?- ripetei ancora più arrabbiata.
-Mi hai appena detto che una delle mie più grandi amiche mi avrebbe venduta a quel pezzo di merda di mio padre, come posso stare calma, eh?-Lui distolse lo sguardo da me e lo riposò a terra.
-Cazzo- sussurrai mettendomi la mano sulla fronte.
-Ti sei messo nei casini per me, non è così?- continuai guardandolo.
-Ti ho già detto di non preoccuparti di questo, Annika-
-Quindi è un si-
-Non mi ci hai messo tu, sono stato io-
-Ma a causa mia- continuai
Lui sospirò e mi guardò.
-Non è tua la colpa se una stronza ti ha fatto questo, è sua e basta, chiaro?-
Mi morsi la guancia e stavolta distolsi io lo sguardo da lui mettendolo su uno dei cassetti che si trovavano alla sua destra.
-Come possiamo funzionare se io ho tutti questi problemi e questi problemi riescono a raggiungere anche te e rovinarti?- sussurrai. Un sussurro che però lui sentì, perché si raddrizzò subito e mi guardo, toccandomi le cosce per attirare la mia attenzione su di sé.
Lo fissai con gli occhi lucidi.Lo volevo davvero fare?
No.
Lo dovevo fare per lui?
Si.-Hai tanto talento, Tom, sei veramente bravo e questo non deve diventare irrilevante per colpa mia, non lo sopporterei- dissi.
-No, Annika, no- scosse la testa.
-Penso che forse faresti meglio senza i miei problemi e i miei casini, se non fosse stato per me non saresti nei telegiornali con su scritto
'Tom Kaulitz picchia ragazza indifesa'
e il tuo nome sarebbe rimasto pulito come prima- bisbigliai.
-Ero ubriaco, cazzo!- urlò
-Anche questo era per me!- qualche lacrima mi scese dall'occhio.
-Cos'hai ann, perché fai così adesso?-
chiese anche lui iniziando ad aver gli occhi un pochino lucidi.
Io scossi la testa e guardai le mie cosce.
-Non lo so..- sussurrai piangendo.
Mi misi le mani a coppa sulla faccia mentre Tom si mise nel mezzo delle mie gambe e mi abbracciò, mentre io mi appoggiai soltanto al suo petto ancora tenendo il viso fra le mani.-Qualunque cosa tu stia passando, la possiamo affrontare insieme, per favore- supplicò. Inspirai, espirai, lo guardai e poi parlai.
-Di Manna mi fidavo molto e poi ho paura..- mi fermai
-Di cosa hai paura?- mi istigò a continuare. Mi morsi ancora una volta la guancia.'Diglielo, non devi aver paura'
'Diglielo, non devi aver paura'
'Diglielo, non devi aver paura'
'Diglielo, non devi aver paura'-Di mio padre-
-Ho tanta paura di lui. È sempre incazzato e quando è incazzato può essere violento, il che mi fa molto terrore. PICCHIAVA mamma mentre prima non aveva mai provato a fare a me del male o parlarmi male-
-Mentre ora?- chiese
-Ora lo ha già fatto anche se solo in parte.-
Abbassò lo sguardo.
-Grazie- disse.
-Di cosa?- chiesi
-Di avermene parlato- continuò a guardare a terra, ma sentivo che qualcosa non andasse.
Presi il suo mento con il mio indice e gli tirai su il viso. Aveva gli zigomi bagnati da qualche lacrima e gli occhi lucidi.Sorrisi ancora piangendo un po' e poi lo avvicinai a me e lo baciai, giocando con i suoi bellissimi dreads.
-Scusami, sono strana in questo periodo, lo so- dissi ridacchiando.
-Tu sei strana sempre- disse pizzicandomi la punta del naso.Mi finsi offesa e poi arrabbiata, facendolo ridere.
Ce l'avevo fatta, lo avevo raccontato a qualcuno.
Sorrisi a questo pensiero, ci ero davvero riuscita.
*Fine capitolo XXII*
957 parole
Nottee💋
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Quel bastardo del tuo sorriso-Tom Kaulitz
ChickLit-Annika, giusto?- chiese -Giusto.- risposi -È un bellissimo nome- continuò Sapevo che stava cercando di tirarmi su il morale, ma sapevo anche che ci stava stava anche riuscendo. -Grazie- sorrisi.