Capitolo 2

237 23 6
                                    

"Spiegare cosa è
il colore a chi vede
bianco e nero"
(Vent'anni)

Non ho mai capito la vera definizione della parola "amore".
Però...
Con i suoi occhi verdi, ho capito che se ami qualcuno devi tenertelo stretto, perché, se poi perdi quella persona perdi anche una parte di te stesso.
Quando ami qualcuno faresti di tutto pur di vederlo sorridere, a costo di perdere il TUO sorriso.
Beh.
É quello che HO fatto io.
É quello che AVEVO fatto io.
Gli ho donato me stessa.
Lui ha giocato con me.
Lui ha giocato con i miei sentimenti.
Mi ha manipolata.
Mi ha fatto illudere.
Mi ha fatto desiderare un amore come quello nei libri.
Ma soprattutto...
Mi ha guardata dritta negli occhi, dicendomi che mi amava più di qualunque altra cosa al mondo...
Ovviamente mentendo...
Dopo avergli donato tutto di me.
Lui.
Era già impegnato con lei.
Nancy.
Maledetta Nancy.
Non potevo odiarla così tanto però.
La vedevo ogni singolo giorno, eppure, cercavo di odiarla ma non ci riuscivo.
Non sarei mai riuscita ad odiarla..
Lei è parte di me in fondo.
Noi siamo uguali.
O forse.
Non lo siamo come crediamo.
Lei é mia sorella.
Nancy é mia sorella.
Mi aveva rubato il ragazzo che avevo sempre amato fin da piccola.
E lei lo sapeva
Vorrei poter essere davvero felice per lei, perché comunque è mia sorella, ma non riesco ad accettare il fatto che lei ora stia con il ragazzo che ho sempre amato con tutta me stessa.
Per me non è mai stato un semplice ragazzo...
Non lo sarà mai...
Io e lui eravamo come due pezzettini di puzzle.
Combaciavano a vicenda.
Il resto erano i pezzi mancanti del puzzle, noi eravamo quelli principali...
Lui è sempre stato perfetto...
Io sono sempre stata imperfetta...
Quando stavo con lui, però, agli occhi degli altri sono sempre apparsa perfetta...
Quando eravamo piccolini ci piaceva giocare assieme, la fortuna era che abitavano vicini, quindi, scendevano in cortile e giocavamo.
I nostri giochi preferiti erano:
-nascondino
-ce l'hai
-un, due, tre stella
-campana
Con il passare del tempo siamo cresciuti.
Lui è stato obbligato a prendere la strada dei suoi genitori.
Sono andati a vivere in un'altra città...
Senza avvertire...
Senza avvertire nessuno...
Il giorno seguente, sono scesa di casa per andare a citofonare a casa sua dato che non lo vedevo più arrivare in cortile...
Noi avevamo un orario prestabilito.
Quel giorno non lo vidi mai più arrivare...
Salì nel suo palazzo.
Presi l'ascensore e andai al quinto piano.
Poco dopo, grazie alla signora Marì la loro vicina, scoprì che erano dovuti partire per il bene del loro figlio...
Lui aveva solamente 3 anni in più di me...
La prima volta che ci siamo conosciuti io avevo 3 anni mentre lui ne aveva 6.
Lui é sempre stato il più scemo tra i due...
Ce lo dicevano in molti...
La signora Marì mi avvertì, dicendomi che Gabriele mi aveva lasciato una lettera da darmi se mai sarei andata a cercarlo...
E poi aggiunse che quando le ha dato la lettera ha iniziato a piangere come un pazzo...
Presi la lettera, salutai e ringraziai la signora Marì e andai a prendere l'ascensore per tornare a casa.
Appena arrivai a casa, andai subito in camera mia e mi chiusi lì dentro.
Era dovuto partire a soli 7 anni con i suoi genitori...
E io stavo per iniziare un "periodo di perdita" a soli 5 anni...
Decisi di non aprire la lettera di Gabriele...
Ma di aprirla solo quando avrei compiuto 16 anni...
Lui avrebbe avuto 19 anni, si sarebbe mai ricordato di questa lettera?
Iniziai a piangere...
Lui mi mancava tanto...
Ora capisco il motivo di tutte le sue scelte...
Dietro a tutto ci sono sempre stati i suoi genitori.
Lui non ha mai avuto la possibilità di programmare la sua vita e non avrà mai questa possibilità per colpa dei suoi genitori.
Io lo avrei sempre e comunque amato nonostante tutto.
Come farò senza di lui?
Chi mi racconterà le fiabe di nascosto la notte?
Aspetterò che torni...
Mi ha promesso che tornerà...
Quindi, lo farà...
Non lo dimenticherò mai.
Quando ami una persona fai tutto il possibile pur di non lasciartela scappare..
Lui era già scappato però...
Anche se per colpa dei suoi genitori lui era scappato...
Io lo sapevo.
In fondo io lo sapevo.
Sapevo già tutto.
TUTTO QUANTO.
Lui non sarebbe tornato...
Lui non sarebbe tornato mai più...
"Quando passi troppo tempo ad amare una persona, ti dimentichi di te stessa e nel momento in cui perdi definitivamente te stessa, capisci che la persona che hai sempre amato non é mai stata quella giusta.."
É vero...
Tutto questo significa che lui non è mai stato quello giusto...
Che dolore.
Dopo tutto il tempo passato insieme questa é stata la nostra fine...
Che botta al cuore.
...
Lui non è mai tornato...
Lui non è più venuto a cercarmi...
Lui non è più venuto a riprendermi da questo cazzo di inferno...
La mamma e il suo nuovo ragazzo litigavano ogni cazzo di giorno e Gabriele lo sapeva, ogni volta che accadeva, gli raccontavo sempre tutto...
Mentre sentivo le urla correvo a casa sua, ci chiudevamo in camera, io piangevo tra le sue braccia, poi ci sdraiavamo e lui mi raccontava delle storie inventate oppure delle fiabe che leggeva nei libri...
Cercava sempre di fare il possibile pur di farmi dimenticare immediatamente tutto ciò che avevo appena sentito o visto...
La mattina dopo mi svegliavo nel suo letto abbracciata a lui e quando tornavo a casa dicevo alla mamma che stavamo giocando in cortile e che poi si era fatto troppo tardi perciò non potevo rientrare a casa perché mamma e il suo ragazzo dormivano...
Non volevo disturbarli...
Se mi avrebbero vista rientrare a casa avrebbero ricominciato a litigare ancora, ancora e ancora.
Non avevo la minima voglia di sentirli.
Io vivevo nel mio mondo astratto.
La mamma era convinta che io non avessi mai sentito i loro litigi, le loro urla dalla mia camera e che io non andassi a dormire da Gabriele ma che mi svegliavo prestissimo per passare a fare colazione da lui...
Questo era il suo pensiero...
Sembrava tutto un teatrino...
Forse lo è sempre stato fin dall'inizio...
Lui faceva tutto ciò che i miei genitori non hanno mai fatto...
Mio padre era andato via il giorno dopo che mia madre aveva partorito, non voleva responsabilità, non voleva prendersi cura di me perché per lui ero un peso, ma in compenso si era costruito un'altra famiglia con un'altra donna.
Quando perdi troppo tempo a cercare di restaurare un rapporto ma vedi che non ci riesci perché l'altra persona non collabora é inutile, é sempre stato inutile fin dall'inizio ma vale la pena tentare.
La mamma diceva che papà era dovuto andare via di casa per il lavoro, ma andando avanti con il tempo ho capito che il "lavoro" di cui parlava tanto la mamma era un'altra famiglia...
Gabriele attutiva il mio dolore.
Per questo lo amavo.
Passarono molti anni, ma in compenso ora stava con mia sorella...
Non era mai più venuto a cercarmi...
La mattina successiva dopo aver scoperto che loro due stavano insieme, mi alzai dal letto senza degnare mia sorella neanche di uno sguardo, non se lo meritava dato che non aveva neanche avuto le palle di dirmi in faccia come stavano le cose, ma, sapevo che a pranzo sarebbe arrivato il momento di far finta che tutto andava bene perché sennò la mamma avrebbe iniziato a fare domande a cui non avrei avuto la minima voglia di rispondere e sinceramente neanche la forza.
Andai in camera e vidi Nancy insieme a Gabriele..
Sapevo che ci sarebbero stati molti momenti così dato che loro ora erano una coppia, dato che stavano insieme..
Andai in camera a prendere il mio pinzone e quando lo presi, tornai in salotto, ad un certo punto il cellulare mi squillò e decisi di rispondere: <<ehi piccolo giglio come stai?>>, feci finta di niente, feci finta di non aver scoperto niente e risposi: <<ciao, io beh, sto bene e tu come stai?>>, <<io sto molto bene grazie, ti ho chiamata per chiederti se ti andava di uscire con me e poi magari più tardi venire a fare un pigiama party a casa da me, che ne dici?>>, colsi l'occasione e accettai, <<ti passo a prendere per le 11:00 piccolo giglio?>>, <<perfetto>>, <<a dopo piccolo giglio>>, <<a dopo>>.
Amo quando mi chiama "piccolo giglio", mi sento protetta e importante.
Andai in camera a prendermi dei vestiti da mettere e magari qualche cambio dato che la sera sarei rimasta da Adam.
Lei non era più in camera..
Nancy non era più in camera.
Era andata un attimo in bagno.
Così iniziai a provare i vestiti da portare, mentre me li provavo mi guardavo allo specchio e lui mi guardò attraverso esso e mi disse: <<secondo me questo ti dona molto, poi risalta i tuoi bellissimi occhi e tutte le tue forme perfette>>, io lo guardai senza neanche commentare e uscì dalla stanza.
Lui nonostante tutto, cercava sempre di essere affettuoso con me, per distrarmi lo faceva, sapeva che a me dava fastidio il fatto che stesse con un'altra, specialmente, se quel un'altra era mia sorella.
Appena Nancy uscì dal bagno entrai subito e iniziai a prepararmi per uscire con Adam in orario.
Per prima cosa, mi cambiai, mi misi un vestitino nero che mi aveva regalato Adam, poi iniziai a truccarmi, decisi di mettermi un mascara che avrebbe risaltato i miei occhi e poi mi misi un bel rossetto rosso fuoco che sapevo Adam avrebbe apprezzato molto.
Presi il profumo che mi aveva regalato la mamma al mio compleanno e me lo spruzzai un po'.
Uscita dal bagno passai in salotto da mia madre e le dissi: <<mamma questa sera non torno perché sto a dormire da Adam>>, lei mi guardò in modo molto tranquillo e mi rispose: <<va bene Ellie, l'unica cosa sta attenta anche se Adam è molto responsabile, specialmente, quando si tratta di te>>, feci di sì con la testa e le diedi un bacio sulla fronte e poi l'abbracciai.
Quando scesi di casa vidi Adam aspettarmi appoggiato alla sua bellissima macchina rosso fuoco, come il mio rossetto, non appena mi avvicinai a lui, iniziò subito ad urlare: <<SEI BELLISSIMA PICCOLO GIGLIO>>, tutti quelli del condominio si affacciarono, compresi Gabriele e Nancy..
Io e Adam ci abbracciamo dato che non ci vedevamo dal giorno precedente e fu a quel punto che Gabriele mi guardò dritta negli occhi, era chiaro che stesse morendo dalla gelosia, mia sorella di avvicinò a lui e gli ordinò di andare via dalla finestra.
Salì in macchina con Adam e lui mi chiese: <<dove vuoi che ti porti piccolo giglio?>>, io lo guardai dritto negli occhi e gli risposi: <<dove nessuno potrà mai vederci>>, allora lui iniziò a guidare per circa 5 ore finché non arrivammo nella sua piccola casetta al mare, scese dalla macchina e mi aprì la portiera, poi mi guardò e disse: <<ecco fatto piccolo giglio>>.
Presi la borsa che avevo preparato con i vestiti e insieme a lui, entrai nella casetta quando ad un certo punto gli dissi: <<amo, non ho portato il costume!>>, lui mi guardò scoppiando a ridere e mi disse: <<non c'è nessun problema piccolo giglio, possiamo sempre fare il bagno nudi, tanto qualche settimana fa ho messo una piscina integrata nel pavimento in giardino, basta montare una tenda e le altre persone non vedranno nulla, possiamo anche non mettere la tenda perché tanto i vicini sono in ferie e no c'è nessuno che abita vicino a me>>, io lo osservai in modo delicato e poi gli dissi ridendo: <<va bene, menomale che ci sei tu, sempre tu a salvarmi la vita, anche questa volta mi hai salvata da un costume!>>, poi a lui venne in mente una cosa e mi disse: <<oggi al telefono ti ho sentita strana quando ti ho chiesto come stavi, perché piccolo giglio? che è successo?>>, in quel momento mollai la mia borsa e mi sedetti su un piccolo marciapiede che si trovava all'interno del suo giardino, iniziando a piangere, poi lo guardai con le lacrime agli occhi e gli dissi: <<Nancy e Gabriele.. ecco.. loro, beh li hai visti, stanno insieme..">>, lui mi guardò dritta negli occhi e mi disse: <<io lo sapevo che Gabriele era uno stronzo ma tu non mi hai mai creduto perchè eri offuscata dalla sua cazzo di bellezza, per poi non parlare di tua sorella che è la persona più stronza di questo mondo, non mi dimentico mica quello che ti ha fatto l'anno scorso, ma tu tanto finirai sempre per perdonare tutti quanti cipollina, come sempre, loro ti tradiscono e tu con la tua fottuta delicatezza perdoni sempre tutti, non capiranno mai quanto sei importante, ricordatelo, se ti trattano così è perchè non sanno cosa vuol dire avere una persona che tiene a loro, o forse non l'hanno mai avuta..>>, mi asciugai le lacrime, poi mi alzai, mi avvicinai al suo orecchio e gli sussurrai: <<grazie...grazie per tutto Adam>>, poi mi alzai in punta di piedi di fronte a lui e mi avvicinai alle sue labbra morbide e lo baciai con delicatezza.
Lo baciai con molta passione...
E molta soddisfazione...
Iniziai a togliergli la maglietta e i pantaloni, lui mi tolse la maglietta e il reggiseno, poi iniziammo ad entrare in piscina e nel frattempo lui si tolse il resto e mi tolse i pantaloni.
Girammo per il giardino tutti e due nudi, fino a quando non trovammo la piscina dall' altra parte del giardino.
Lui mi fece entrare per prima e poi mi raggiunse dentro.
<<Amo l'acqua è ghiacciata>>, <<vabbè non fa niente piccolo giglio, se resti vicina a me ti riscalderai>>, iniziammo a baciarci, i suoi baci ti travolgevano in un sogno...
Adam iniziò a toccarmi, non avevo mai avuto le farfalle nello stomaco ma con lui le avevo sempre avute e ora che eravamo così tanto vicini rischiavo di impazzire...
Quello che Gabriele mi aveva fatto desiderare, di avere un amore come quello nei libri, ora il mio sogno si stava avverando però con un ragazzo che c'è sempre stato.
Con un ragazzo che conosco da quando avevo 5 anni.

I SUOI OCCHI VERDIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora