Capitolo 7

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"Sono il solito cretino,
ma con la faccia da
bugiardo e con il cuore di
un bambino."
(Amati sempre)

<<Mi fai male, lasciami, mi fai male, ho detto di lasciarmi, lasciami, c'è la bambina in casa, ci sta guardando>>, afferrò la mamma e la spinse contro il muro, prendendola per il collo, <<lasciami stare, non riesco a respirare, lasciami andare>>, lui mollò la mamma e venne in camera, poi andò verso l'armadio e tirò un pugno, lasciando il segno delle nocche dentro le ante, <<basta ti prego>>.
<<Ellie, sono qui, stai tranquilla era solo un'incubo, sei al sicuro, sei tra le mie braccia.>>
Tra le sue braccia...
<<Grazie Gabriele>>, <<non é niente amore mio, é stato davvero brutto vederti in quel modo, giuro che quel bastardo primo o poi la pagherà cara.>>
Ci alzammo dal letto e andammo in cucina per fare colazione, non so nemmeno come abbia fatto a portarmi dal luna park fino a casa e ad essere sincera non so nemmeno perché io mi sia addormentata tra le braccia di Gabriele dopo aver avuto un flashback, l'importante era che ora ero a casa, era questa l'unica cosa che contava.
<<Allora piccola mia, che vuoi mangiare per colazione?>>, <<a dire il vero non ho proprio molta fame se devo essere sincera>>,<<ricomincerai a non mangiare Ellie?, no perché se questa é la tua soluzione sappi che io non ti supporterò un'altra volta, mi é già bastato rischiare di perderti altre volte ma ora non voglio provare ancora quel senso di vuoto perció a colazione mangeremo dei bei pancake>>, <<va bene, sappi che lo sto facendo solo per te>>, <<comunque ho ripensato al tuo discorso di ieri e a quello che ti ho risposto e sono stato un po' uno sciocco a pensarci, comunque hai ragione tu, abbiamo una vita intera davanti ma é vero potremmo comunque sposarci ora e iniziare a programmare la nostra vita>>, <<io non ho parole...grazie, cosa ti ha fatto cambiare idea?, perché così dal nulla?>>, <<ci ho solo ripensato ieri sera che ti stavo mettendo a letto, abbiamo tantissime cose ancora da fare, sposarci, diventare genitori, avere dei cani, comprarci una casa nostra e tantissime altre cose>>, <<piano piano faremo tutto Gabriele>>, <<non vedo l'ora.>>
Gabriele prese i pancake e li mise sul tavolo, poi ci sedemmo e iniziammo a mangiare quando improvvisamente dissi: <<ma che cosa mi hai messo addosso?>>, <<inizialmente quando ti ho spogliata avevo intenzione di lasciarti nuda sul mio letto come i miei film mentali e fare di te tutto quello che volevo ma...>>, non lo lasciai finire che subito gli dissi: <<perché non l'hai fatto?>>, <<perché stavi dormendo e magari tu non avevi voglia, comunque stavo dicendo avrei voluto lasciarti dormire nuda così se avresti avuto freddo avrei potuto riscaldarti io con il corpo peró poi ci ho ripensato e mi sono detto che non sarebbe stata una soluzione logica perché sai com'è, vederti nuda, nel mio letto, di notte, le mie mani avrebbero toccato certi punti e magari tu non avresti voluto>>, mi alzai dal tavolo e dissi: <<rimedieremo stasera Gabriele.>>
Andai in bagno e iniziai a spogliarmi quando la porta si aprì di scatto, <<lascia che sia io a farlo>>, Gabriele entrò in bagno e chiuse la porta a chiave, si avvicinò a me e iniziò a sfiorarmi le guance con le dita, mi diede un bacio sulle labbra ma prima che io potessi ricambiare lui si staccò, iniziò a togliermi la felpa, <<a che gioco stai giocando?>>, <<io non gioco Ellie, io mi diverto e faccio divertire, ricordatelo>>, si avvicinò ancora di più e iniziò a togliermi la maglietta lasciando la parte alta scoperta, io feci per coprirmi con le mani ma lui me lo impedì e sussurrò: <<non coprirti, Ellie, lasciati osservare perché sei un capolavoro, il mio capolavoro>>, si abbassò e iniziò a togliermi i pantaloncini in modo molto lento così me li tolsi io con più fretta, <<wow, che lato di te stai tirando fuori?>>, <<nessun lato Gabriele, mi stai provocando perché ora é il tuo momento ma appena arriverà il mio non starai nella pelle>>, mi tolse le mutande e le lanciò il più lontano possibile poi a mia volta mi avvicinai a lui e gli tolsi la maglietta e i boxer, mi ero trattenuta davvero a lungo dato che era già da tutta la mattina che girava in casa solo in boxer e maglietta.
Lo spinsi dentro la doccia e aprì l'acqua, iniziammo a baciarci e ci dimenticammo tutto il resto, Gabriele mi prese in braccio e iniziò ad entrare dentro di me, feci qualche verso di dolore ma allo stesso tempo di piacere e incrociai il suo sguardo, delicato e verde, <<che c'è amore?>>, <<nulla, ti sto solo osservando, vuoi che ci vada piano?>>, <<no ti supplico continua>>, <<wow siamo passati anche alle suppliche ora>>, <<smettila, mi piace quando sei così perverso>>, <<sei proprio fissata con questo aggettivo>>, <<non sono fissata, lo sei davvero Gabriele>>, <<dato che mi stai accusando di essere "perverso" ora ti farò vedere come so esserlo veramente così una volta per tutte sarai contenta>>, uscì da dentro di me e mi portò in camera sua, mi mise sdraiata sul letto, si avvicinò ad un cassetto e prese una maschera rossa, si mise su di me a cavalcioni e mi bendò gli occhi con la maschera, <<Gabriele cosa stai facendo?>>, <<ti sto provocando piccolo giglio, é questo che va un vero "perverso">>, <<non ho voglia di aspettare ti prego>>, <<invece dovrai, aspettami qui e non muoverti, vado a prendere una cosa e torno>>, poco dopo sentì qualcosa di ghiacciato sul mio corpo, <<cosa stai facendo?>>, <<ti sto bagnando con un cubetto di ghiaccio, é bello vedere il tuo corpo muoversi in continuazione per il brivido che lascia il ghiaccio>>, <<Gabriele ti prego>>, <<dimmi che cosa vuoi>>, <<lo sai>>, <<voglio sentirtelo dire>>, <<voglio essere tua>>, <<vuoi essere mia?>>, <<si, fammi tua>>, <<l'hai voluto tu piccola>>, Gabriele mi prese per il collo in modo delicato e iniziò ad entrare dentro di me, ero abituata ormai, in quel momento volevo solo essere sua e non volevo nient'altro, <<sappi che il mio lato "perverso" non é ancora uscito a pieno, quando vorrai scoprirlo io sarò sempre pronto>>, <<non sai quanto mi piace>>, <<che cosa?>>, <<il modo in cui ti prendi cura di me>>, <<io mi prenderò sempre cura di te piccola mia>>, in quel momento nessuno dei due riuscì a parlare perché entrambi venimmo.
<<Sei contenta piccola?>>, <<molto, ma domani non avrò neanche la forza di camminare talmente quanto mi hai fatta tua>>, <<mi piace lasciare il segno piccola, sapranno che la ragazza in questione ha un ragazzo>>, <<sei sempre il solito Gabriele>>, <<non cambierò mai piccola.>>
Andammo verso l'armadio e ci prendemmo dei vestiti puliti.
Caddì a terra.
Nero.
Tutto era nero.
Sentì solo sussurrare: <<le pillole.>>
<<Ellie ripigliati cazzo>>, <<prendi queste>>, mi prese il viso tra le mani e mi mise in bocca delle pillole.
Fin da quando sono piccola ho sempre sofferto di attacchi di panico, o meglio fin da quando lui é diventato violento con me e la mamma, i dottori me lo avevano riscontrato quando ero piccola, la mamma diceva che mi erano venuti per l'ansia della scuola, e per l'ansia di tutto il resto ma non voleva ammettere che era per colpa sua.
Certe volte mi capitava di andare a scuola con la faccia piena di lividi e quando mi chiedevano che cosa avessi fatto dovevo rispondere che ero caduta...
La mamma mi diceva che se qualcuno chiedeva qualcosa riguardo: tagli, lividi e segni io dovevo rispondere che ero caduta solo perché lei non voleva denunciarlo.
Sono passati tantissimi anni ma nonostante tutto io continuo a pensarci perché il dolore non va via, certe notti mi capita di avere degli incubi peró per fortuna mi risveglio con qualcuno affianco.
Gli attacchi che mi venivano erano davvero brutti perché certe volte non riuscivo a gestirli, non riuscivo a respirare.
<<Ti sei ripresa piccola?>>, <<si diciamo, posso un bicchiere di acqua?>>, <<certo piccola però prima tirati su dal pavimento così andiamo a rinfrescarci un pochino>>, <<va bene peró fai con calma perché mi gira la testa>>, <<certo piccola lo avrei fatto anche se tu non me lo avresti detto>>, mi avvicinai e gli sorrisi.
Arrivammo in bagno e Gabriele mi fece avvicinare al rubinetto, apri l'acqua ghiacciata e mi fece mettere le mani sotto ad essa.
<<Come va?>>, <<molto meglio, grazie amore>>, <<ma di che piccola mia>>, <<vuoi qualcosa?>>, <<molto volentieri, che mi cucini mio chef?>>, <<quello che vuoi tu mia principessa>>, <<io opterei per dei biscotti al limone>>, <<davvero?, sei seria?>>, <<si dai lo sai che sono sempre stati i miei preferiti>>, <<eh va bene allora tu va' in camera a riposarti e appena avrò finito verró a svegliarti>>, <<va bene a dopo.>>
Andai in camera e mi sdraiai sul letto.
<<Non lo vedi cazzo?, siete solo un peso, io non voglio pesi, voglio divertirmi e basta>>, <<ci stai solo usando e basta, dovresti vergognarti>>, <<cosa fare lo decido io e tu fatti i cazzi tuoi, sei solo una donna inutile, come tua figlia>>, <<smettila cazzo, mi sono stancata di farmi comandare da un uomo se così ti puoi chiamare>>, lui si avvicinò a lei e le tirò uno schiaffo in faccia, le lasciò le cinque dita e per qualche giorno le rimasero dei graffi causati dagli anelli che aveva lui.
<<Amore, stai bene?, ti ho sentita gridare e mi hai fatto preoccupare>>, <<ho solo avuto un flashback lascia stare>>, <<amore ma come mai ogni giorno ti capita frequentemente di avere questi incubi?>>, <<non lo so magari perché é un periodo speciale della mia vita>>, <<tu comunque stai bene vero piccola?>>, <<per ora si però posso venire con te?>>, <<si piccola mia, ho anche finito i biscotti>>, <<oddio voglio assaggiarli ti prego>>, <<si amore vieni con me di là>>, mi prese in braccio e mi portò in cucina, mi mise seduta su una sedia e poi andò verso il forno per prendere i biscotti, me ne porse uno e appena lo misi in bocca e ne assaggiai un pezzettino sentì subito il gusto del limone esplodermi in bocca, <<come sono?>>, <<sono...>>, non mi lasciò finire la frase che subito dopo disse: <<squisiti?>>, <<esatto, sono squisiti, grazie per avermeli cucinati>>, <<piccola mia per te farei di tutto>>, mi alzai dalla sedia e andai vicino a Gabriele che mi prese in braccio e mi posò sulla cucina, <<che c'è piccola?>>, <<non lo so, è solo che mi sento un disastro, non riesco a farne una giusta, non riesco a renderti felice, non riesco a rendermi felice, non riesco ad essere perfetta, non riesco ad essere come vuoi tu, non riesco ad essere come le altre ragazze, non riesco ad essere come mia madre mi ha desiderata, non riesco ad essere una donna, non riesco ad essere niente>>, <<adesso ti calmi, Ellie, tu non devi essere niente di tutto ciò, per me puoi essere la ragazza più imperfetta di sto mondo ma per me rimarrai sempre la mia piccola Ellie e guai a chi ti tocca, vuoi che ti ricordi che sei solo mia?>>, <<no ti prego, mi tremano ancora le gambe da ieri>>, <<ti ricordo che hai insistito tu piccola mia>>, <<lo so Gabriele ma non pensavo fossi così...>>, non mi fece finire la frase che subito dopo disse: <<perverso?>>, <<si...>>, <<piccola Ellie devi sapere che io essendo dotato sono il migliore, tu non devi neanche fare il minimo sforzo, devi solo godere piccola mia, in che modo ti faceva divertire lui?>>, <<lui chi?>>, <<Adam>>, a quel nome rabbrividì, stava davvero pensando che io in quel momento stavo pensando a lui?, <<che c'è?, rispondi>>, <<perché lo fai?>>, <<perché mi piace provocarti>>, <<smettila ti prego non sono dell'umore>>, <<non sei dell' umore dal momento in cui ti ho parlato di lui>>, doveva smetterla immediatamente, certe cose stavano ritornando a galla e io non volevo, scesi dalla cucina e corsi in camera sbattendo la porta e cadetti a terra.
<<Ti prego Adam lasciami stare perfavore>>, <<sta zitta cazzo e non gridare, devo fare del tuo corpo ciò che voglio>>, <<mi stai lasciando i lividi addosso ti prego basta mi stai facendo male>>, <<devi stare muta, devo vendicarmi di quello stronzo di Gabriele e l'unico modo per farlo, è farti del male così lui si sentirà provocato e mi cercherà>>, <<ti prego basta, non ce la faccio più sto sanguinando, basta, lasciami andare, andrò da lui a dirgli che sei stato tu e lui verrà, prima devo farti soffrire ancora un po' e poi avremo finto>>, si allontanò da me e andò a prendere un bastone, quando tornò si mise dietro di me e iniziò a tirarmelo sulla schiena, iniziai a piangere a dirotto, <<è questo quello che si prova, il vero dolore, sentilo e assaporalo Ellie>>, non gli dissi neanche più di smetterla perché le mie parole erano finite, erano state inghiottite insieme alle mie lacrime.
Mi slegò e mi lanciò il mezzo alla strada, io caddi e rimasi sdraiata per terra a piangere mentre perdevo sangue da tutte le parti.
<<Amore mio, perché sei sul pavimento a piangere? è stato lui?>> sospirò guardandomi piangere sul cemento.
<<Si, è...stato lui>>, <<io lo ammazzo giuro>>, iniziò a correre dentro la casa dove Adam mi aveva appena maltrattata e iniziò ad urlare il nome di Adam, poco dopo che Adam si fece trovare le sue parole furono solo: <<no ti supplico, non volevo farle del male giuro, volevo solo provocarti e lei è l'unica cosa che ti importa davvero>>, <<non ti permettere più Adam>>, poco dopo Gabriele uscì dalla casa e corse verso di me, mi prese tra le sue braccia e io feci un verso di dolore dato che avevo la schiena totalmente distrutta, lui se ne accorse e mi disse: <<d'ora in poi, non sarà più un problema amore mio>>, io lo guardai e mi strinsi a lui ancora più forte, lui si avvicinò per osservarmi da più vicino e mi sussurrò: <<perché non mi hai mai detto quello che ti faceva? avrei potuto salvarti>>, <<io non avevo bisogno di essere salvata...>>, <<avevo semplicemente bisogno di essere amata>>, <<sono disposto a farlo...ti prometto che lui non ti farà più del male, ti ha fatto vivere la tristezza in luoghi in cui non doveva esistere...>>, <<sono disposto a farti vivere la felicità in posti in cui non esiste, perché saremo noi a crearla insieme>>, mi appoggiai al suo petto e lui capì che quell'abbraccio era come sussurrare un "grazie".
<<Ellie, calmati erano solo dei ricordi>>, <<io..io, scusa sto...sto bene>>, <<vieni qui piccola mia>>, mi lasciai andare tra le sue braccia e solo in quel momento mi ricordai quanto fosse bello.
<<Ti ricordi quando mi sono fatta queste?>> dissi facendomi toccare le cicatrici sulla schiena, <<è questo che ti sei ricordata?>>, <<già>>, <<sappi che ormai è tutto finito e non dobbiamo più preoccuparci di niente e nessuno>>, <<ti ricordi che cosa mi hai detto?>>, <<certo che mi ricordo "sono disposto a farti vivere la felicità in posti in cui non esiste, perché saremo noi a crearla insieme">>, <<se ci penso non ti ho ancora ringraziato a voce, quindi, anche se ormai è tardi è il momento di farlo, perciò, grazie per avermi protetta quel giorno>>, <<ho solo fatto il mio dovere piccola, che ne dici di andare al mare?>>, <<si ti prego ho bisogno di affogare i miei pensieri nel mare>>, andai verso l'armadio e decisi di prendere il costume preferito di Gabriele, un semplice bikini verde fluo, se devo essere sincera era il mio costume preferito poi ne è diventato ossessionato anche lui, preparammo la borsa e scendemmo di casa, andammo verso la macchina ed entrammo dentro, Gabriele lanciò la borsa sui sedili posteriori e iniziò a guidare con calma.
Poco dopo arrivammo, prendemmo le cose e iniziammo a correre verso la spiaggia, era isolato, a quest'ora nessuno usciva per venirci dato che era l'ora di cena però io e Gabriele non avevamo nulla da fare e siamo venuti.
<<Andiamo a farci un bagno?>>, <<si piccola arrivo>>, iniziammo a correre verso il mare e quando arrivammo ad un certo punto ci tuffammo.
Dio quanto era bello bagnato...
Iniziammo a schizzarci e a giocare con l'acqua, qualche ora dopo uscimmo e ci andammo a sdraiare sulle asciugamani che avevamo portato da casa.
Erano le dieci di sera e si iniziavano ad intravedere le stelle così mi sdraiai sopra Gabriele e gli sussurrai: <<non sono magnifiche?>>, <<lo sono eccome>>, <<ti vedo pensieroso, dimmi tutto amore>>, <<è da qualche giorno che ci penso, ma non trovavo mai le parole per dirtelo quindi ora che me lo hai chiesto posso dirtelo senza girarci intorno, allora...come chiameresti i nostri figli se mai un giorno li avremmo?>>, <<è una domanda molto complicata e una domanda inaspettata però credo che se sarebbe maschio lo chiamerei Endrjus e se sarebbe femmina Desiree>>, <<wow, non ti ho mai visto così decisa in qualcosa, però mi piacciono davvero molto>>, <<come mai stavi pensando a questa cosa da giorni?, vuoi avere dei figli?>>, <<mi piacerebbe dato che siamo abbastanza grandi e sappiamo come gestirli però la scelta sta anche a te piccola mia>>, <<per me non ci sarebbero problemi, sai come la penso>>, tu hai già avuto qualche ritardo per caso?>>, <<mi sarebbe dovuto venire l'altro ieri però è normale, di solito mi arriva sempre 2 giorni in ritardo>>, <<nel caso se ti va dopo possiamo passare in un supermercato a comprare la cena e poi ci fermiamo nella farmacia dentro così compri qualche test per sicurezza>>, <<si hai ragione, allora iniziamo ad asciugarci così poi ci avviamo>>, iniziai ad asciugarmi poi chiesi a Gabriele di tenermi l'asciugamano in modo da potermi togliere il costume e non farmi vedere nuda da nessuno, apparte che Gabriele non lo avrebbe permesso, iniziai a togliermi il reggiseno e nel momento in qui mi stavo per togliere le mutande Gabriele mise la faccia dentro l'asciugamano e disse: <<posso sbirciare piccola?>>, <<si puoi, ma non toccare>>, mi misi la maglietta di Gabriele che mi andava gigante e poi feci lo stesso con lui, gli mise l'asciugamano intorno al bacino e quando si tolse il pantaloncino misi la mano dentro ma neanche il tempo di arrivare dove volevo arrivare che Gabriele mi prese il polso e disse: <<no piccola, se io non posso toccare, non puoi farlo neanche tu>>, <<hai ragione>>, prendemmo la roba e andammo verso la macchina, salimmo e Gabriele iniziò a guidare.
Arrivammo al supermercato e scendemmo dalla macchina, appena entrammo Gabriele andò nel reparto cibo per comprare qualcosa per stasera e io andai nel reparto farmacia, comprai tre test di gravidanza e andai in macchina dove Gabriele mi stava aspettando da dieci minuti, ci avevo messo tantissimo tempo perché mi stavo assicurando di aver comprato quelli affidabili e poi salimmo in macchina.
<<Li farai stasera o domani piccola?>>, <<credo di farli domani mattina>>, arrivammo a casa e scendemmo dalla macchina recuperando tutte le cose.
Arrivammo davanti alla porta ed entrammo.
Gabriele iniziò ad aprire il cibo che aveva comprato mentre io andai in camera a posare le nostre cose.
tornai in cucina e andai vicino a Gabriele, <<non ho molta fame, stasera salto>>, <<se lo dici tu, ti faccio comunque un piatto che metterò in frigo nel caso tu avessi fame>>, annuì ed andai a sedermi sul divano accendendo la televisione.
Lui non sapeva che soffrivo di disturbi alimentari...

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