"Sgorbio cicciottello", "grassa", "sfigata". Sono le parole che mi ronzano in testa da quasi un'ora. Lo so di non essere una top model, ma ha fatto male sentirselo dire da una come Carly, e ancora più male ha fatto la pena che ho visto negli occhi di tutti coloro che erano seduti al tavolo, tranne Carly e Tommy ovviamente. Dopo un po' non ho più resistito, e mentre i miei occhi venivano colmati di calde lacrime, sono corsa via seguita dai miei migliori amici. Gli ho ignorati e mi sono infilata nella classe di chimica. Appena sono entrata, gli occhi di quei pochi che erano al suo interno mi si sono puntati addosso. Mi sono asciugata le lacrime e mi sono seduta al primo banco, nascondendo il viso tra i capelli. Per il resto della giornata sono stata per conto mio, intervenendo solo per rispondere alle domande dei professori.All'ultima ora, prima che iniziasse spagnolo, Alan passando davanti al mio banco mi ha lasciato un bigliettino sul banco.
" Per me sei uno splendore, splendore:)
345678901"Mi sono voltata indietro in direzione del suo banco , e ho cercato di sorridergli, mentre lui si portava la mano all'orecchio, come un telefono, e mimava le parole "Chiamami". Non voglio avere nulla a che con Turner o con i suoi stupidi amici. Alla fine della lezione mi sono diretta a casa senza aspettare Timmy. Le lezioni mi hanno distratta e quando sono tornata mi sono messa a svolgere i compiti, quindi ho accantonato i miei pensieri, ma ora, distesa sul mio letto, quelle parole sono l'unica cosa che riesco a pensare. Mi alzo e mi pongo davanti allo specchio. Tocco la pancia, o meglio il grasso che dovrebbe essere la mia pancia. " Grassa". La stingo. " Forse dovrei mettermi a dieta". Una prima lacrima scende lungo tutto il viso. Sposto le mani sulle cosce. " Sono enormi". Affondo le unghie nella carne, come se riuscissi a strapparla. " Mi odio ". Mi avvicino ancora di più allo specchio, mentre altre paranoie riempiono la mia mente. Le mani ora sono sul volto, su cui scendono senza fermarsi lacrime, e comincio a provare a stenderlo. Un colpo alla porta, seguito da " Betty", mi risveglia dai pensieri. Un altro colpo."Betty" . Un ultimo colpo seguito anch'esso da "Betty, mi fa perdere la pazienza. " Entra" dico in tono spazientito a Tim e, appena mi vede dice: "Non tormentarti Betty". Non mi volto nemmeno, mentre cerco di non farli notare i miei occhi rossi. "Ma non sei ancora pronta? C'è Alan che sta cercando di convincere tua mamma a divorziare con tuo padre per i dolci al cioccolato. Faresti meglio a muoverti Betty" afferma, mentre mi porto la mano sulla guancia per spazzare via le gocce che segnano il mio volto. Ed è allora che lo nota. La sua espressione cambia. Vedo i suoi occhi passare da gioiosi a colmi di pena. "Di nuovo" penso, mentre mi scappa un singhiozzo. "Betty" sussurra lui e nello stesso momento mi circonda con le sue braccia in un caldo abbraccio. La sua mano accarezza i miei capelli mentre mi sussurra parole di conforto. Odio sentirmi così impotente e fragile.
Tim mi prende il mio viso e lo alza. "Mia cara Betty tu sei una ragazza fantastica e non parlo solo dell'aspetto fisico, ma anche della tua dolcezza, la tua gentilezza e, soprattutto, la tua intelligenza. E poi mi piacciono i tuoi capelli". Sposta la mano sui miei capelli e io mi lasciò cullare dalle sue carezze, mentre calma e tranquillità si diffondono nel mio corpo. "I tuoi occhietti neri e le tue guanciotte paffute" continua accarezzandomi le guance e poi pizzicandole un po'. Faccio una smorfia e lui sorride. "Ma la cosa che amo di più di te è il tuo sorriso". Non riesco a trattenere un sorriso mentre lo abbracciò di nuovo. Questo è uno dei tanti motivi per cui Tim è il mio migliore amico, si prende sempre cura di me fin da quando eravamo piccoli. "Splendore perché non mi hai chiamato?" dice Alan irrompendo in camera mia con Tommy. Sciolgo l'abbraccio mentre sorrido imbarazzata. " Non sei ancora pronta Jackson…oh abbiamo interrotto qualcosa?" Chiede indicando prima Tim e poi me. "No no" quasi urlo, buttando tutti e tre i ragazzi fuori dalla mia camera. "Datemi cinque minuti e sono pronta. Alan non importunare mia madre" "Posso importunare te dopo splendore?" commenta ridendo e per tutta risposta io sorrido sbattendoli la porta in faccia.
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Storia di una ragazza qualunque
RomanceElisabeth si considerava una ragazza qualunque. Un misto tra Rory Gilmore e Hermione Granger, con un pizzico della stranezza di Louisa Clarck e della introversione di Jane Eyre. La sua passione è chiudersi nel suo mondo e lasciare tutti quanti al di...