È andata come è andata

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Giornate buttate al vento, ma quel vento mi soffia dentro
E sento voci nella testa che non stanno zitte mai
Più strillo più non mi sento vorrei solo che tutto il tempo
Faccio quello in cui il cervello non è mai riuscito a togliermi dai guai
Ma è andata come è andata
È andata come è andata

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Eccoli lì davanti con il silenzio che li circondava.

Per Manuel, non era la prima volta che lo accompagnava in quel posto, anzi spesso e volentieri era proprio lui a spronare Simone per fare quella visita settimanale, o proprio quando il minore non se la sentiva, almeno mensile.

nonostante non fosse la prima volta si trovava ancora puntualmente il nodo alla gola dopo aver fatto il primo passo là dentro, e in quel momento pensò che non si sarebbe abituato mai.

Come al suo solito Manuel fece un cenno al pezzo di lapide davanti a sé e dopo aver dato una pacca sulla spalla a Simone si sedette in un posto non troppo lontano ma nemmeno vicino giocherellando con il mazzo di chiavi di casa, era giusto lasciargli la sua privacy in fondo.

Simone d'altro canto si rannicchiò accanto a suo fratello come se fosse davvero lì e fossero distesi su un prato.

Dopo aver appreso la notizia di Jacopo,
Simone aveva avuto un crollo psicologico e non voleva mettere piede in quel posto, i sensi di colpa del sopravvissuto lo venivano a cercare di notte per poi non lasciarlo più.

Però per fortuna accanto a sé aveva la sua ancora, che anche se per sé stesso era ancora molto traballante, per Simone era un punto fermo.

'è tu fratello te tocca simò, glie piacerebbe vedette 'n po' ''

Gli diceva ogni volta, ma per convincerlo definitivamente aspettava sempre la solita frase:

' dai aspettame che mo' vengo co' te'

Dopo aver lasciato i fiori e aver chiaccherato con il suo eterno fratellino, si incamminò verso il suo migliore amico

C'hai parlato?'

'si' sussurrò

'Annamo va''

Ormai era diventata un'abitudine.

Non c'era Simone senza Manuel e viceversa.

La verità era che Manuel si sentiva ancora in colpa per aver fatto diventare spesso e volentieri Simone come la sua valvola di sfogo, dicendogli cose ben poco carine, specialmente dopo aver temuto realmente di averlo perso per sempre e di non poter più rimediare.

E più che chiedere scusa, preferiva i fatti e così passavano spesso molto tempo insieme e anche se difficile per quanto è istintivo, di regolare le parole che gli uscivano dalla bocca.

Erano amici, buoni amici e Nonostante questo non si potrebbe mai scordare cosa fosse successo la festa di compleanno di Simone

'E come potrei'

Anzi, ci pensava spesso, anche troppo.

Ma non era ancora pronto ad affrontare sé stesso, preferiva la strada più semplice, come era sempre stato abituato a fare d'altronde.
Di conseguenza interpretò tutto come un gioco nato in una serata in cui non era stabile.

elaborare quello che era successo quel giorno significava altri casini aggiuntivi alla sua vita che già era a dir poco incasinata, e questa era l'ultima cosa che voleva.

Simone ne aveva smesso di parlare e Manuel ne era più che felice.
Fare finta di niente secondo lui era la soluzione a tutto

Poi le ragazze gli piacevano ancora e su questo non ci pioveva, si faceva bastare questo, per quanto effettivamente potesse bastare.

Per Aspera Ad Astra. | Simuel Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora