His special scent

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Bill mi portò in camera sua, aveva una cosa che si chiamava play o qualcosa del genere.
iniziammo a giocarci, era veramente divertente
dopo la sesta volta, vinsi io.

"cazzo, com'è possibile che vinci sempre tu!??" urlò bill, buttando il joystick sul divanetto.
mi feci una risata, accompagnata poi da lui.
sentimmo un rumore provenire dalla finestra, come se qualcuno volesse entrare in casa.
io e bill ci guardammo, lui sembrava avere un'aria tranquilla.. ma io il contrario.

e se erano ladri??

poi bill mi sorrise e andò verso la finestra, la aprì e da li entrò un ragazzo da me fin troppo riconoscibile.
il ragazzo di qualche ora fa.
lui, proprio lui.

"sei tornato finalmente! stavi per essere scoperto dalla mamma" esclamò bill al ragazzo.

"...tu??!" urlò lui, facendo come prima, puntandomi il dito addosso con sguardo assassino.
bill iniziò a guardarlo incuriosito.

"vi conoscete?" chiese poi, facendo qualche smorfia strana.

"questa bastarda, sai cos'ha fatto??" disse poi il ragazzo, chiamandomi pezza.
lì iniziai a reagire, mi stufai leggermente.
il nervoso dentro di me, e, non pensando a quello che stavo per dire gli risposi.

"aspetta, come scusa?" dissi io, alzandomi dal divanetto di bill.

"hai sentito bene, mica sei sorda" si mise a ridere.

"tom, smettila." disse bill secco, ah allora il nome di sto bastardo è tom.

"non hai diritto di metterti in mezzo, non sai neanche cosa mi ha fatto questa," si fermò, facendo una pausa per poi riprendere subito "troia.." sussurrò, quasi come un gemito.
mi si sciolse il cuore sentendo quella parola da parte sua.. so che non ci conosciamo neanche ma... faceva male.

bill lo guardò con sguardo interrogativo, ma poi cambi subito guardandolo con sguardo di sfida, cercando di fargli notare che adesso stava esagerando leggermente.
lui non disse nulla, tirò fuori dal tascone dei suoi jeans il suo telefono mezzo scassato.
mettendolo davanti al volto di bill.

"guarda" disse minaccioso, quasi come se stesse per esplodere.
bill roteo gli occhi e mi guardò, si, avevo già capito.

"tu stai facendo tutta sta scenata per un telefono?," disse aggrottando le sopracciglia
"seriamente tom?" disse quasi come se stesse per ridere.
poi tom, non fece altro che andarsene, sbattendo la porta alle sue spalle.
io e bill ci guardammo per qualche secondo, poi ci misimo a ridere, anche se dentro stavo male
ok sentirlo dire da mio padre ma..

"CAZZO DESIRE" urlai, scacciando via quei pensieri.
bill finì di ridere, insomma, e prese il suo cellulare.
"sono le 15:15" disse, poggiando il telefono.

"le avevo detto che ci preparavamo insieme, e anche che venivamo insieme qui" dissi, andando completamente in panico.

sentì il mio telefono squillare, lo presi e vidi che era proprio lei.
appena lo accesi per rispondere, si spense.

"porca puttana" dissi correndo di sotto, seguita da bill.
mi misi le scarpe e corsi fuori urlando alle due donne "esco" 
nel frattempo bill mi seguiva.

"hey aspetta, non andare a piedi - disse aprendo lo sportello dell'Audi rossa - forza, sali" disse per poi farmi sedere al posto del passeggero, con lui alla guida.
uscimmo dai cancelli e sfrecciammo per la strada.
diciamo che la casa era circa qualche chilometro da casa di bill

***

una volta arrivati, bussai alla porta, lasciando bill in macchina.
mi aprì sua madre, dicendo com'era sempre abituata a dire "è sopra" 
così le sorrisi e corsi di sopra.

•~𝕋𝕀𝕄𝔼 𝕋𝕆 𝔻𝕀𝔼~• Tom KaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora