Nell'oscurità più totale, voci sommesse riempivano il grande vuoto intorno a Sigyn, mentre una piccola luce faceva capolino da quella che sembrava una porta: più si avvicinava e più la porta assumeva forme e contorni, rivelandosi in realtà un rottame o qualcosa di simile, osservando infine ciò che celava: era ancora lui, quell'orribile gigante dalla pelle viola e non importava quanto lei provasse a fermarlo, il suo amato sposo cadde comunque morto dinanzi ai suoi piedi.
Terrorizzata e affranta da tale vista, Sigyn si svegliò di soprassalto, madida di sudore con Loki addormentato e vivo al suo fianco.
- Ancora un altro incubo? – Sussurrò il dio con gli occhi chiusi, non appena avvertì nuovamente il peso della donna sul suo petto. Delicatamente accarezzò i suoi capelli e le cinse il corpo con un braccio, senza mai aprire gli occhi.
- Sì... Questo è stato persino più reale di ieri... - Ammise la regina cercando di rimuovere quell'immagine dalla sua testa.
- È stato solo un brutto sogno, ci sono io qui con te ora. – Sussurrò ancora, aprendo leggermente gli occhi, prima di baciare la testa della sua donna. Sigyn, cullata dal calmo e vivo respiro di Loki, tornò a dormire, cercando di riposarsi per la lunga giornata che l'avrebbe attesa il giorno dopo.
I novelli sposi, avendo ricevuto la benedizione di Odino e del consiglio di Vanaheimr, dopo una breve luna di miele tra la terra e Alfheimr, ospiti di re Uriel curioso ed entusiasta di conoscere finalmente la tanto decantata regina, tornarono a Vanaheimr. L'incoronazione fu un evento che il regno avrebbe ricordato in eterno: ci furono una settimana di festeggiamenti, ogni reale di tutti i nove regni venne invitato al grande evento che avvenne all'interno del grande castello di Sigyn e gli Avengers, invitati dai due ad assistere a tale giorno insieme agli amici di Hogwarts, rimasero a bocca aperta di fronte alla magnificenza del palazzo d'avorio; Odino stesso, in prima fila mentre assisteva all'elezione di suo figlio e di sua nuora come re e regina, ammise di non aver mai visto un popolo così entusiasta dei suoi nuovi regnanti. Loki e Sigyn nei mesi che seguirono quel glorioso giorno, resero il regno un luogo forse persino più bello di Asgard, la gente per strada era gioiosa, le abitazioni erano in perfette condizioni e dalle stradine apparivano giovani e adulti e tutti davano l'impressione di vivere nel regno più bello di tutti, ricchezza e pace prosperavano e si potevano avvertire ad ogni angolo.
Thor arrivò a Vanaheimr come da programma il mattino successivo a quell'ennesima notte tormentata, venne accolto con grandi onori come era usanza e dopo un lungo corteo, il dio del tuono finalmente arrivò alla grande sala del trono dove i sovrani di Vanaheimr lo attendevano.
- Benvenuto, fratello! – Esclamò Loki, alzandosi dal trono per scendere le scale ed andare ad abbracciare suo fratello. Non si vedevano da mesi ed era la prima volta di Thor su Vanaheimr, da dopo la cerimonia di incoronazione.
- Grazie fratello, ma ora permettimi di salutare mia sorella. – Disse scherzosamente Thor, scansandolo per andare ad abbracciare la regina, facendo molta attenzione a non farle male. – Come sta mio nipote? – Domandò subito accarezzando la tonda pancia di Sigyn.
- Sta bene e scalcia parecchio, sarà un vero guerriero. - Scherzò la regina guardandosi la pancia. – Odino invece? – Chiese a sua volta. Il grande sovrano di Asgard, stava da tempo manifestando i segni della sua età e della fine della sua corsa. Loki era quello più provato in famiglia, voleva avere ancora più tempo da passare con lui, ma sentiva che avrebbe dovuto farsi bastare tutto ciò che aveva, era solo felice di avergli potuto dire che avrebbe avuto un erede e che sarebbe stato un maschio.
- Ormai passa le sue giornate a letto, vuole vedere entrambi ma gli ho detto che nelle tue condizioni non puoi viaggiare. – Disse il dio del tuono, che poi guardò il fratello, come a chiedergli se per lui andasse bene tornare a casa solo con lui.
- Tesoro, te la caverai? – Domandò preoccupato Loki, accarezzandole il viso mentre lei gli baciava la mano libera.
- Staremo bene, tutti e due. Ora va e stai con tuo padre per tutto il tempo che vorrai e non esitare a farmi chiamare, incinta o no verrò da te, intesi? – Fatte le condizioni, il re annuì e baciata con passione la sua regina, si abbassò per baciare il suo pancione, uscendo infine dal grande castello, pronto a tornare a casa. Purtroppo la regina, non dovette attendere molto prima di venire a sapere della morte di Odino, per il rispetto e l'unione che aveva con la sua famiglia, fece indire anche a Vanaheimr il lutto cittadino, che sarebbe durato due settimane, come su Asgard. Nonostante il regno le desse poco tempo per sé stessa, l'angosciante peso che gli incubi sulla morte di suo marito le davano, non la abbandonò mai e quasi allo scadere delle due settimane di lutto, una terribile fitta al cuore, le fece perdere le forze, mettendola in ginocchio, facendo preoccupare le sue ancelle e il cugino Einar, venuto ad aiutarla in assenza del marito.
Nessuno dei suoi dottori poté spiegare il dolore che la sovrana aveva provato, non era causato dal bambino, che continuava ad essere in ottima salute, né un qualsiasi altro problema fisico.
Sigyn per sicurezza venne tenuta a letto, finché finalmente dopo tre giorni, un messo avvertì la sovrana della richiesta dell'astronave Benatar, proprietà di coloro che si facevano chiamare Guardiani della Galassia, di atterrare poiché al suo interno vi era Thor e dalle parole del messo, fu palese che avesse urgenza di parlare con la sovrana. La regina ovviamente acconsentì ed approfittò del tempo che aveva per prepararsi ad accogliere cognato e marito, ma quando giunse alla sala del trono, tutto ciò che vide fu Thor, senza un occhio e ferito, insieme ad un procione ed un albero umanoide.
- Thor stai bene? – Domandò preoccupata scendendo lentamente le scale e poté giurare di aver sentito dire al procione, che capiva perché non avesse "il coraggio di dirglielo". – Thor che succede? Dov'è Loki? Chi sono loro? – Continuò a domandare mentre il dio tentava di non piangere al solo ricordo.
- Io sono Groot. – Disse l'albero salutando la sovrana, ricevendo da lei un tenero sorriso e un cenno con il capo, prima di tornare a guardare Thor.
- Dopo la morte di nostro padre, gli Avengers hanno fatto in modo che ricevessimo un messaggio... Qualcuno voleva il Tesseract, un oggetto custodito ad Asgard e che non era sicuro lo tenessimo lì. Stavamo volando verso la terra, quando siamo stati attaccati. – Thor raccontò tutto con un filo di voce, ma solenne e addolorato e Sigyn poteva quasi vedere ciò che le diceva, sperando di non sentirgli dire ciò che temeva. – Un folle titano dalla pelle viola di nome Thanos era lui a volere il Tesseract, ci ha attaccato sulla nave diretta a Midgard, abbiamo provato a fermarlo, ma era più forte persino di me... Ha distrutto Mjöllnir come se fosse stato di vetro, mi prese e iniziò a torturarmi, sperando che Loki gli desse ciò che voleva. – Il nuovo re di Asgard, prese una pausa e un respiro profondo, mentre la regina già scuoteva la testa incredula. – Loki stava cedendo, gli offrì il Tesseract sperando che questo bastasse per darci una possibilità ma... – Thor non riuscì a continuare, mentre Sigyn continuava implorarlo di continuare, ma il dolore gli impediva di poterlo fare.
- Legilimens. – La regina pronunciò la formula magica che le avrebbe permesso di vedere ciò che il re non riusciva a dire: vide Loki avanzare con il cubo dalla sfavillante luce azzurra, mentre con la mano libera impugnava il suo coltello, Thanos si avvicinò quel tanto che bastava per prendere il Tesseract e fu allora che il dio degli inganni provò a colpirlo, ma il titano lo fermò e, prendendolo per il collo, gli tolse la vita stringendolo nella sua enorme mano. – No! No! No! No! – Urlò perdendo l'equilibrio per lo shock cadendo a terra, sulle ginocchia tenendosi la pancia. Tutti quegli incubi erano solo una previsione di ciò che sarebbe accaduto e nonostante avesse vissuto quel dolore per molte notti, provarlo realmente fu ancora più doloroso, perché lui non ci sarebbe stato a dirle che era tutto solo un sogno. Le dame accorsero in suo aiuto chiamandola e cercando di farla alzare, temendo anche per il bambino nel suo grembo.
- Mi dispiace Sigyn io ho cercato di... - Thor era affranto, Rocket e Groot al suo fianco non sapevano come comportarsi. Loro insieme agli altri membri della loro squadra, si imbatterono in un'astronave completamente distrutta e si vedevano solo due corpi allo sbaraglio nello spazio. Non avrebbero mai immaginato di dover dire una cosa del genere ad una futura madre e non osarono immaginare quanto brutto dovesse essere quel momento per il superstite di Thanos.
- Voglio vederlo. – Disse la regina con gli occhi gonfi e il naso arrossato. In silenzio, scortati da delle guardie, i quattro tornarono alla navicella, dove al suo interno vi era steso e coperto dal mantello bruciacchiato di Thor, il corpo di Loki. Per evitare di esporre il corpo, la regina diede l'ordine a tutto il popolo di rientrare in casa, di sbarrare le finestre e di non uscire. La gente non doveva vedere il suo re senza i giusti onori funebri che meritava, quando Sigyn scoprì il volto del marito, pianse di nuovo, ma con la solennità che ci si aspettava da una regina, si chinò sul viso del marito per baciargli la fronte e accarezzarlo un'ultima volta. – Guardie. – Chiamò la sovrana, senza mai voltarsi dal guardare Loki. – Prendete il vostro re e con la massima cura, riportatelo nelle sue stanze. – Ordinò e si allontanò, quel tanto che bastava alle guardie per portare via il corpo, seguendoli infine qualche passo più indietro.
- Sigyn, aspetta! – La richiamò Thor, mentre i suoi due nuovi amici si occupavano di riaccendere la nave. – Andrò a Nidavelheir, mi farò una nuova arma e ti prometto, che vendicherò la sua morte. – Le disse e la sovrana lo guardò: Thor giurò di non aver mai visto tanta furia e dolore perfettamente equilibrati e visibili dentro degli occhi che aveva visto sempre pieni di luce.
- Portami la sua testa. – Disse con tono solenne, per poi dargli le spalle e seguire le sue guardie, permettendo a Thor di ripartire per portare a termine la sua missione.
Loki venne spogliato dei suoi abiti, venne lavato, le ferite furono curate e medicate e, dopo che gli vennero messi gli abiti usati per la sua incoronazione, per volere della regina, sembrò che stesse semplicemente dormendo. Sigyn invece vestitasi a lutto, fece richiamare il popolo sotto al castello dove, di fronte a tutta Vanaheimr come secoli prima, annunciò la morte del sovrano. Secondo i rituali del regno, Loki sarebbe stato portato prima su di un carro verso il fiume, sul quale era ormeggiato un piccolo vascello reale, riempito con fiori, oli profumati, doni e oggetti personali del re. Al centro di questo una pira funeraria, sul quale sarebbe stato posto il re ed infine, la regina avrebbe dovuto scoccare una freccia infuocata sul veliero mentre discendeva il fiume. Sigyn però non voleva che bruciasse, sulla terra aveva apprezzato il modo degli umani di ricordare i morti, così in gran segreto, lo fece seppellire sotto al grande salice, dove lui le regalò l'anello dalla gemma verde. Al suo posto sul veliero, venne fatto bruciare un fantoccio di paglia e, poiché non sarebbe stato dignitoso mostrare il viso scoperto del defunto del re per tutto il corteo, grazie all'uso dei veli neri riuscì a camuffare il pupazzo.
La sovrana sperò con tutto il cuore che Thor potesse mantenere fede alla sua promessa, ed effettivamente ci riuscì, prese la testa di Thanos, non prima però che il titano potesse usare le gemme dell'infinito, compresa quella strappata dalla testa di Visione, per dissolvere metà della popolazione terrestre. Il sovrano di Asgard tuttavia non si sentiva in grado di rivelare alla vedova regina il successo della sua impresa, Thanos era sì morto, ma aveva già distrutto gemme e guanto, ucciderlo infondo non gli diede nessuna soddisfazione, dal momento che ogni speranza di rimediare al suo gesto era sfumata. Era attanagliato dalla vergogna e dal terrore che non sarebbe mai riuscita a perdonarlo, perciò pensò fosse meglio che lo venisse a sapere da Heimdall.
Sigyn interpretò tale gesto come la fine dei rapporti tra Asgard e Vanaheimr, provò a contattare Thor ma senza risultati, alla fine si arrese e accettò a malincuore la consapevolezza, di essere rimasta sola.
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Royal Affair || Loki Laufeyson || Completa.
FanfictionDue regni vicini, uniti da una promessa, separati dalle ambizioni. Sigyn è una futura regina, potrebbe avere tutto ciò che desidera, tranne il nome che il suo cuore urla. Loki è un principe che vorrebbe essere solo amato per ciò che è, circondato d...