Perché?

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Non resisto, e ti scrivo, per una cazzata, come scriverei a un semplice amico.
Poi però parliamo di me, di come va, del più e del meno.
Siamo seri, poi scherziamo, poi ancora seri, e alla fine i miei scleri sul fatto che sto facendo tardi.
I miei dialetti improvvisati, e le tue stelline messe a caso.
E poi mi hai chiesto se provo ancora qualcosa per te.
E io
Io
Non lo so
So che mi manchi
So che ti voglio vedere
E a volte ti penso
Ancora
Ti penso quando vedo un papavero
O quando sento un profumo forte
Che non è mai il tuo
Oppure ci sono giorni in cui ti penso e basta, qualsiasi cosa accada sei un chiodo fisso, solo te per la testa.
Ti penso, vorrei scriverti senza un perché, ma tu mi pensi mai?
A volte magari ti manco?
I miei abbracci, quando ti prendo in giro, il mio modo di parlare ininterrottamente, iniziando con un argomento e finendo con un altro che non c'entra nulla.
Ti manca mai ascoltarmi?
A me manca parlarti. Uno dei pochi che mi ascoltava per davvero.

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