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Avevano dimesso Jeongguk dopo nemmeno tre giorni per vari accertamenti e subito, era andato al fianco di Taehyung.

Lui era disteso nel letto, come se fosse una bambola di porcellana, parti del suo corpo erano fasciate da garze bianche e anonime, alcune macchiate da del sangue.

Jeongguk gli stringeva la mano, accarezzandola col pollice, ogni secondo, senza mai arrestarsi.

Anche di notte, quando i genitori di Taehyung erano a casa propria a dormire, lui era lì a parlare al suo ragazzo di tante, tantissime cose.

Gli raccontava della giornata lavorativa, di come lo pensasse costantemente, ogni minuto e ogni secondo della sua esistenza.

Cercava di non piangere, anche se quel silenzio che riservava agli altri era un segno di un dolore lancinante.

E, costantemente, ogni giorno, portava una rosa bianca che metteva nel vaso accanto al letto di Taehyung.

La rosa bianca che indicava la fortuna, l'amore eterno e puro, libero dalla passione terrena e impregno di passione spirituale.

“Oggi sembri star meglio, amore..anche se tu sei sempre bello..” aveva mormorato Jeongguk prima di addormentarsi sul letto dell'ospedale, seduto su una sedia accanto.

Non gli importava delle condizioni in cui dormiva,l'importante era stare vicino a lui.

I primi mesi erano passati e le rose aumentate a dismisura, poi appassite e tolte dal vaso, in continuazione.

“Taehyung, amore mio, ti sveglierai, vero?” aveva chiesto mentre delle lacrime salate bagnavano il proprio viso.

In quei mesi era dimagrito parecchio, mangiava il giusto per sopravvivere, pensando a cosa avrebbe pensato il suo amore se l'avesse visto così.

“Io starò sempre al tuo fianco, amore mio” aveva continuato, tenendo stretta una mano con entrambe le proprie, come a volerla scaldare.

Sembrava più fredda quella sera.

“Amore, so che mi senti..ho letto e visto diverse cose, e le persone in coma ascoltano tutto..quindi sai anche quante volete ti ho detto ti amo?” domandava accarezzando i capelli castani del ragazzo,guardandone il viso pallido.

Erano passati nove mesi, ed era natale.

Non ricordava l'ultima volta che l'aveva festeggiato senza di lui.

“Auguri amore..” lo aveva baciato sulla fronte quando la mezzanotte era scattata, al di fuori tutti festeggiavano.
Non gli importava, voleva solo restare con lui, non importa quanto.

“Amore, é primavera, la tua stagione preferita..” sussurrava con un sorriso triste in volto,ricordando di quanto era felice Taehyung in quel periodo dell'anno.

“Fino ad ora ti ho portato circa quattrocentoventi rose, mi stai facendo spendere parecchi soldi, lo sai Tae?” chiedeva scuotendo appena la testa, prima di continuare col dire“Per te spenderei tutto l'oro del mondo, se solamente l'avessi..”

“Dormi da troppo, Tae.. Ti sei riposato abbastanza non trovi?”aveva chiesto con le lacrime agli occhi, ogni giorno la stessa storia.

Era passato un anno e mezzo dall'incidente, e nemmeno per un secondo il minore aveva pensato di lasciarlo e farsi un'altra vita.

Se Taehyung si fosse svegliato si sarebbe arrabbiato tanto con lui, e non gliel'avrebbe permesso.

Poi, una notte di Ottobre, fredda come poche, Jeongguk sentí la propria mano essere stretta, così debolmente che quasi non lo sentí nemmeno, e così aprí un occhio per vedere cosa fosse successo.

Lo vide, stanco, ma sveglio.

Aveva aperto gli occhi, e lo stava guardando con amore, come solamente lui poteva fare .

Anzi, come una specie di devozione.

Ggukie..” aveva mormorato con gli occhi lucidi,come sempre aveva fatto dal giorno zero, quel nomignolo che aveva più di dieci anni.

Lui era sempre stato al suo fianco,qualunque cosa accadeva.

“T-Tae?!” aveva chiesto, diventando immediatamente sveglio, come se un secchio di acqua gelida gli fosse stata buttata in faccia.

Il suo Taehyung si era finalmente svegliato,ora, non era più solo.

“Ggukie..mi porti dell'acqua” tossiva appena con la gola secca,e come una molla, Jeongguk scattò cercando il bicchiere e la borraccia che era sempre presente in camera.

Prese velocemente un bicchiere di acqua naturale, facendolo bere lui stesso, non voleva si sforzasse troppo.

“Sei restato qui..tutto il tempo?” aveva mormorato Taehyung, sfiorandogli le mani,come se si fosse svegliato solamente da un lungo sonno.
“Sempre, appena finivo di lavorare ero qui da te..”aveva risposto pieno di orgoglio, guardandolo negli occhi.

Non riusciva a crederci.

“Quanto tempo ho dormito..” aveva domandato con voce bassa e triste Taehyung, abbassando un po' la testa.

“Quasi..quasi due anni amore, ma non ti preoccupare, io ti amo come allora, se non di più” aveva risposto velocemente Jeongguk, portando una sua mano alla bocca, baciando dito per dito come aveva sempre fatto sin da piccoli, come a ricordargli il loro amore.

“Ho sentito..un po' di cose, era come se non potessi parlare o muovermi, é stato orribile sentire dirti 'ti amo' e non rispondere, amore..” ammise con tristezza, guardandolo di sottecchi.

“Va bene così, ora potrai rispondere anche tu a tutti i miei ti amo..sempre” avava risposto continuando a baciare lento le dita, cercando di catturare ogni minimo dettaglio.
“Hm..e tutte queste rose bianche?” aveva domandato Taehyung guardando il vaso al suo fianco, ne aveva contate una ventina, strette tra loro in quel vaso trasparente, ormai strapieno.

“Una per ogni giorno, perché ti amo e ti amerò per sempre, perché la rosa bianca rappresenta il nostro amore, e quell'amore non voglio si spenga mai” aveva risposto prontamente, sorridendogli tra le lacrime.

Si era fatto fregare dall'emozione, ma ora non importava, aveva trovato la sua parte di bene nel male, e un po' di male nel bene, ed era felice così.

In quella stanza buia e triste, con un bacio che valeva più di mille parole sigillarono il loro amore.

❀White Roses|jjk;kth✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora