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Taehyung e Jeongguk si erano conosciuti alle elementari, andavano entrambi nella stessa classe; erano diventati subito amici, scambiandosi figurine e giocando a calcio nel parchetto comunale.

Erano cresciuti assieme, passando giornate intere ognuno nella casa dell'altro.

Avevano sempre affrontato insieme ogni cosa, le marachelle che Taehyung combinava ai compagni di classe o lo cose che Jeongguk diceva in faccia alle loro maestre.

Poi, casualità volle che alle medie capitarono nella stessa classe,erano il classico duo che portava allegria all'intera aula e allo stesso tempo faceva dannare i professori, provocando spesso sgridate, note o peggio ancora rimanere il pomeriggio a pulire le stanze che gli altri sporcavano.

“Taehyung, oggi pomeriggio usciamo?” chiedeva puntualmente Jeongguk, prendendolo per una mano che già al tempo era grande e affusolata.

Mangiavano qualcosina e giocavano tutto il pomeriggio, dedicando ai compiti solo quella mezz'ora prima che si dividessero.

Erano entrambi molto intelligenti, e quel poco che ascoltavano e facevano a casa, per il loro rendimento era più che sufficiente a superare interrogazioni o verifiche.

I due si sfioravano, ridacchiando.
Si toccavano le cosce a vicenda, accarezzando le guance ancora morbide dalla giovane età, dandosi anche qualche bacio su di esse.

Pensavano fosse tutto normale.

Ed infondo, lo era.

Fino a quando un giorno di seconda media iniziarono a chiamarli 'froci' o 'mezze femminucce' perché si tenevano per mano o sfioravano i capelli gentilmente.

Quello dei due che era  rimasto più amareggiato dal comportamento di tutti gli altri era stato Jeongguk che aveva iniziato a distaccarsi da Taehyung, nel senso fisico.

Lui non era frocio, come dicevano loro.

Voleva solo molto bene a Taehyung.
Era come un fratello, anzi, più di un fratello, non riusciva a spiegarselo data la giovane età.

Poi, anche Taehyung c'era rimasto male, per il distaccamento del ragazzo, forse non voleva più essere suo amico, forse la sua compagnia non era più adeguata per lui o semplicemente tutte quelle cose che si dicevano in giro, Jeongguk pensava fossero reali.

Nell'estate tra la seconda e la terza, i due avevano ripreso i rapporti, diventando più vicini di prima, facevano passeggiate a piedi o in bici lunghe chilometri, trovandosi persi in qualche campagne con dei panini fatti la mattina e una borraccia che avrebbero condiviso.

Ggukie, sei sporco qui..” mormorava Taehyung, pulendo con un pollice quelle labbra soffici, e Jeongguk gli donava un bacino proprio sul dito.

Si guardavano per minuti interi, per poi scoppiare in una fragorosa risata, senza un reale motivo apparente.

Ormai, quello che era di uno, era anche dell'altro e ad entrambi andava più che bene in quel modo.

Poi, quando trovavamo dei laghetti si spogliavano nudi e si buttavano,non si vergognavano delle loro intimità, per niente, anzi, si abbracciavano stretti l'uno all'altro, come se ognuno fosse l'ancora di salvezza dell'altro,sfiorandosi i nasi e i petti.

Le medie finirono troppo in fretta, e i due dovettero scegliere una scuola dove andare insieme, perché non volevano dividersi e dopo tanta ricerca la trovarono.
Era adatta per entrambi, Jeongguk nell'ambito del disegno e Taehyung in quello della fotografia.

Tutti attorno a loro parlavano già dei primi fidanzatini e fidanzatine, mentre loro stavano bene con sé stessi.

Non avevano bisogno di altri.

“Tae, mi aiuti qui?” domandava Jeongguk indicando qualcosa su un libro.
Avevano iniziato a studiare più seriamente, sempre restando assieme.

Il maggiore di qualche mese si alzò, avvicinandosi a lui, appoggiando il proprio peso sulla schiena del ragazzo.

“Hai letto bene la consegna, Ggukie?” chiese, indicando con le sue dita lunghe la scritta, Jeongguk ne rimase estasiato, accennando un sorrisino, prendendogli la mano.
“Tae..” mormorava, portando alle labbra la mano così nobile del ragazzo, baciandola dito per dito.

Non era né la prima né l'ultima volta che l'aveva fatto, amava sentire i sospiri felici di Taehyung.

“L'hai fatto apposta?” ridacchiava, dandogli del birichino con una smorfia in viso.

Jeongguk aveva iniziato a far palestra e i primi risultati già si vedevano, facendo sempre incantare Taehyung.

Le braccia e le mani erano diventate sempre più venose e forzute e di fatti, quando Jeongguk prendeva Taehyung per i polsi, stringendoli lievemente, mille scariche attraversavano entrambi i corpi.

“Forse..ti puoi sedere qui?” mormorava, indicando le sue cosce fasciate nei jeans che gli stavano più stretti del solito .

Erano così cresciuti, avevano pur sempre quindici anni, pieni di sogni nel cassetto e desideri da avverare.

“Ggukie..” rispondeva Taehyung, senza farsi pregare più di tanto, sedendosi su di lui, amava il calore che quel corpo emanava, e così anche Jeongguk amava stringere il corpo amato.

“Vieni con me alla festa di fine anno?” gli aveva chiesto, il minore, sorridendo.
I denti da coniglietto subito spuntarono, facendo sciogliere Taehyung.
“E me lo chiedi anche?”domandava, stringendo tra le dita la guancia del ragazzo, bellissimo ai suoi occhi.

“Non si sa mai tu abbia già una ragazza con cui andare..” mormorava a testa bassa Jeongguk.

A dir la verità, voleva solo sapere se c'era qualcuna o no nel cuore di Taehyung.

“Ma che ragazza, mh Ggukie? Forse sei tu quello circondato” scherzava, prima di appoggiarsi con la testa su una spalla, con un velo di gelosia nella voce che cercava di mascherare al meglio, infondo loro erano solamente molto amici .

❀White Roses|jjk;kth✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora