capitolo 1

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Sono le otto di mattina. È sabato.

Come ogni giorno mi sveglio nel letto mio e di mikasa, la mia ragazza.

Sento dei rumori provenire dalla cucina, quindi mi alzo.

«ciao amore» saluto Mika, circondandole i fianchi con le braccia da dietro. Mikasa mi sorride, e continua ad affettare il pane. Noi, mangiamo sempre pane con miele la mattina, più una tazza di caffè.

«che miele avevi preso ieri al supermercato?» Mika si siede anche lei a tavola e comincia a spalmare il miele nel pane

«il tuo preferito, acacia» le sorrido.

Dopo aver bevuto tutto il caffè e aver mangiato due fette di pane, guardo l'orologio. Le otto e mezza.

Comincio a sparecchiare la tavola, mentre la mia ragazza si prepara, ha il suo primo colloquio di lavoro e non vuole fare tardi. Inoltre stasera andiamo a casa di una sua amica e della sua ragazza, historia e ymir. Ci saranno anche delle altre persone, ma non le conosco.

Mika mi promette che mi presenterà tutti e mi assicura che sono tutti simpatici. Lo spero tanto!

«devo andare» Mika si allaccia la camicia da donna e mi bacia.

«buona fortuna» le rispondo, ricambiando il bacio.

Apre la porta e se la chiude alle spalle. Sono sola.

Prendo il telefono e scrivo a Jean e a Marco, dei miei amici. Verranno anche loro alla cena di stasera. Jean mi risponde subito, e ci mettiamo d'accordo di trovarci alla solita piazzetta dove ci siamo trovati la prima volta.

Mezz'ora dopo siamo lì, noi tre, a chiacchierare di tutto quello che ci viene in mente. Jean è più chiacchierone di me, marco invece sorseggia un sorbetto al limone e ascolta il suo ragazzo parlare di cose a caso che però a me fanno un sacco ridere.

«amore, vuoi assaggiarlo?» chiede marco a Jean, che ci sta raccontando di come infilzare la propria lancia nel culo di un gigante.

«volentieri» Jean prende un sorso al sorbetto, e io li guardo sorridendo. Sono davvero molto contenta per loro. Stanno insieme da solo due mesi e sembra che si siano già sposati da anni.

«stasera verranno anche eren e Armin, giusto?» chiedo di punto in bianco.

«cosa? Oh, non lo so.» risponde Jean.

«avete fatto pace dall'ultimo litigio?» lo interrogo con l' aria di chi sa già la risposta ma vuole sentirselo dire dal diretto interessato.

«ehm…»

«bro» lo interrompo prima che cominci a tirar su una scusa «in fondo è tuo amico, perché litigate sempre?» guardo marco, che fa la sua solita alzata di spalle con lo sguardo perplesso.

«va bene, proverò a parlarci» sospira Jean, guardando per terra. Mi sento come se fossi sua madre che gli impone di finire i compiti.

Accendo di sfuggita il telefono, le undici emmezza della mattina.

«devo andare, mikasa starà tornando» prendo la mia bici che avevo legato al palo e saluto i ragazzi.

(Mikasa)

Parcheggio la macchina nel garage, sorrido vedendo che la bici di Akiko è lì, appoggiata al muro.

È tornata prima di me.

Apro la porta del nostro appartamento e sento il rumore dei fornelli accesi. Appoggio la borsa nel divano e bacio sul collo Akiko. Lei mi sorride.

(Akiko)

«mi hai fatto prendere uno spavento» la rimprovero, sorridendo

«scusa» mi risponde apparecchiando la tavola.

«allora? Com'è andata?» le chiedo, curiosa.

«sono stata presa!» esclama, ci abbracciamo.

«stasera festeggeremo» le dico mentre mangiamo.

Arrivano le cinque del pomeriggio, vado a farmi una doccia, Mika va a scegliere cosa mettere.

(Mikasa)

Non so davvero cosa mettermi. Akiko dice che io sto meglio con il nero. Mi metterò questo:


Si, direi che mi stia bene. Mi metto del correttore e del mascara leggero.

Di scarpe metto dei sandali normali, poi aspetto akiko sul divano.

Lei ci mette sempre una vita!

(Akiko)

Mi asciugo i capelli e ci passo la piastra. Per stasera li voglio mossi.

Mascara leggero, fondotinta e un pizzico di profumo al cocco. Adoro il cocco.

«ecco, sono pronta!» esclamo prendendo a braccetto Mika.

Usciamo e prendiamo la macchina, una Ford Fiesta bianca. In macchina metto un CD di Lucio Dalla. Mika scuote la testa divertita mentre canto "cara"  di un tono più alto, dato che è troppo bassa per me.

Siamo una coppia molto strana.

Immaginatevi: io che canto una canzone di cui non ricordo il testo, Mika parla da sola e sclera male per una ship di my Hero academia sottovoce, e i finestrini davanti completamente aperti.

La gente che passa a piedi ci guarda male, e io faccio loro ✌️ con la mano.

La situazione si scalda quando metto "canzone" sempre di Lucio Dalla.

Canzone, cercala se puoi!
Dille che non mi lasci mai
Va, per le strade tra la gente
Diglielo veramente
Non può restare indifferente
E se rimane indifferente non è lei.

Quando arriviamo suono il campanello. La voce di ymir ci accoglie dal terrazzo all'ultimo piano e ci grida che ci apre subito.


           continua…

if i ain't got you Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora