CAPITOLO 13

6 1 0
                                    

Ci siamo svegliati e preparati, ho scelto di indossare dei jeans bianchi e un maglioncino verde militare un pochino corto ma non esageratamente quindi rientra nelle norme scolastiche.Abbiamo fatto colazione con dei cornetti portati da mia mamma e ci siamo diretti a scuola, dove ho dovuto subire tutti gli amici preoccupati per me.Per fortuna Poppy e Lucas mi hanno aiutata e sono riuscita a continuare la giornata senza problemi, alle prime tre ore avevo lezione insieme a Poppy,poi una con Lucas e una con Vanessa e Dan.Poi tornando a casa con Lucas passiamo a prendere una poke da mangiare a casa mia e per passare il pomeriggio insieme.
Non sono ancora completamente in forma, continuo a ripensare a tutto quello che é successo e sto male, molto. Menomale Lucas mi aiuta, anche se non immagina neanche il dolore che ho provato in quel periodo e tutt'ora, anche se mi ama moltissimo non riuscirà mai a colmare quel dolore che mi trascino da anni.

Abbiamo deciso di iniziare da storia ma sentiamo delle urla al piano di sotto, un uomo e una donna.Corriamo giú dalle scale e vediamo mio padre completamente ubriaco che sta per tirare uno schiaffo alla mamma. Inizio a piangere e Lucas corre subito in soccorso fermando mio papà e spingendolo a terra, perché a che se è molto più grande si regge a malapena impiedi.Io piango incapace di muovermi, sento mancare l'aria e faccio fatica a reggermi i piedi, ma appena vedo la mamma accasciata sul pavimento corro da lei. La guardo in faccia, mio padre é riuscito ugualmente a farle male, così corro a prenderle del ghiaccio.
<< venite>>
<< dove?>>
<< a casa mia, non vi lascio con questo mostro>>
<< aspetta dobbiamo passare per l'ospedale, dobbiamo controllare se ci sono fratture o cose simili>>
<< okk andiamo>>
Andiamo in ospedale e per tutto il viaggio mia mamma non parla e io piango, continuo a rivedere quella scena in ripetizione.Portiamo la mamma in pronto soccorso e ci dicono che sta bene ma che vogliono fare altri test per essere sicuri quindi passerà la notte lì.
<<tata andiamo>>
<< no voglio stare qui>>
<< lo so che sei preoccupata per tua mamma ma sei stanca e hai bisogno di mangiare, andiamo, ti prometto che torniamo domani mattina appena apre>>
<<ok va bene>>
Sono crollata sul divano appena l'ho visto e ho dormito fino alle tre di notte quando mi sono svegliata sudata per colpa di un incubo.

Ocean EyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora