5. Ginevra

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Sono davvero un'idiota. Mister Perfettino? Una battuta migliore, no? Certe volte dovrei usare veramente il cervello.

Ma mi ha rotto veramente le scatole, quello lì. Già la sua vicinanza mi innervosisce non poco e alla sua vista mi viene voglia di picchiarlo per bene. Sussurro imprecazioni di ogni genere, sentendo l'irritazione montare. Perché nella stessa classe, eh? E nello stesso banco?!

Vorrei farlo affogare con le mie stesse mani. Ok, forse mi dovrei dare una calmata.

Cammino frenetica sul marciapiede, con la schiena curva e i capelli per aria. Tutta questa scuola... non mi sono mai accorta che fosse tutto così stressante. Adesso ho problemi sia a casa che a scuola. Be', comunque potrei ritornare a casa alle cinque, quando mia madre se ne va per il suo viaggetto di lavoro. Lei vorrebbe che studiassi giurisprudenza, come lei. Se lo scorda. Ma seriamente? Lei non sa niente di me. Non sa nemmeno che odio tutto ciò che c'entri con lei, tutto ciò che lei mi costringe fare. Non riesco ancora a capire come papà sia rimasta con lei visto che aveva deciso il divorzio minimo due anni fa. Solo qualche mese fa ha deciso di farla finita: ha fatto le valigie e se n'è andato. Da quel momento non l'ho più rivisto. Ed è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Raggiungo un vicolo poco frequentato e malridotto. Qualche persone alza un sopracciglio mentre passo, chiedendosi molto probabilmente il perché sono là e non a scuola. Ma non mi importa. Adesso non m'importa di un bel nulla.

Il mio zaino continua a sbattermi sulla schiena, i miei anfibi scricchiolano mentre scavalco e raggiungo la finestra del secondo piano di un edificio abbandonato e incompiuto, con una mossa precisa e calcolata.  Quando sono dentro, osservo la grande stanza vuota e grigia. E' perfetta.

Prendo qualcosa dal mio zaino e mi preparo. Tolgo il tappo del mio spray e  lo scuoto per bene.

Mi concentro e chiudo gli occhi. Se mia madre mi vedesse mi ucciderebbe. Ma non me ne frega.

Con lo spray inizio a schizzare colore sul muro. La scritta mi viene naturale, il mio corpo si muove da solo. La mia mente è libera ora. Libera.

Sono io qui che decide. Non c'è nessuno che mi comanda, che mi obbliga.

Quando finisco, mi allontano. Ultimamente ho scoperto di essere brava a fare graffiti. E' un talento insolito per me. Ammiro il mio nuovo lavoro, i colori sgargianti. E soprattutto la scritta.

Rido. Non so perché ma rido.

Perché la scritta dice come mi sento: "I'm free".

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 15, 2016 ⏰

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