Cap.4

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Corro fuori dalla scuola e lo inseguo. Lo raggiungo con il fiatone. Il cuore che esplode, mi paro di fronte a lui.
"Louis, ti prego io non ne sapevo nulla" mi guarda negli occhi così freddi.
"Anche a saperlo, tu non sai amare Harry!"
Apro gli occhi. Non riesco a vedere nulla. Il buio è denso come un panno di tela che mi oscura lo sguardo. Io sono immobile, gli occhi sgranati cercando di vedere qualcosa. Sento come una mano a tastarmi le gambe. Chiudo gli occhi terrorizzato. Sento un respiro sulle mie guance.

Spalanco gli occhi e vedo la mia solita stanza. La luce filtra potente attraverso la serranda.

Mi alzo e quasi cado. "Stupida gamba in cancrena" sibilo e massaggio la gamba addormentata. Mi rimetto in piedi e un dolore lancinate alla testa mi fa perdere la vista.

Non sento rumori. Mia madre deve essere andata al lavoro. Accendo lo schermo del telefono: 10.08am.

La mia sveglia non era suonata. Fantastico. Vado in bagno e mi sciacquo il viso. Le bende sono macchiate di rosso. Le levo e vedo il sangue colare. Li devo aver fatti la notte scorsa. Non ricordo. Levo le croste dei tagli precedenti e lavo via il sangue che va a tingere la ceramica del lavandino. Metto le garze e le stringo al braccio con le fasce. Torno a letto e fisso il soffitto. Gli incubi mi rendono impossibile dormire, varie scene all'infinito mi tormentavano di notte. Non lo avevo ancora rivisto, o era assente o lo ero io.

Mi ritrovo una massa di capelli biondi attaccata al collo e il mio corpo stretto in un abbraccio soffocante.
"Ciao Niall" affondo il viso nella sua spalla stringendolo. Gli occhi mi si inumidisco, mi mordo il labbro e le lascio scendere incapace di fermarle, singhiozzo contro la sua spalla. Mi prude il naso fastidiosamente. Quell'abbraccio diventa talmente freddo che il massimo che posso fare è girarmi nel letto, asciugarmi gli occhi. Lui non c'è più.
Rimango con gli occhi aperti, incapace di addormentarmi.
"Tu non sai amare Harry" mi giro nuovamente. I suoi occhi. Mi mancano terribilmente, mi manca la sua risata e il suo riempirmi le giornate. La mia vita sembra decisamente più noiosa da quando ho conosciuto come è averlo nella mia vita. Ho la gola terribilmente secca, mi alzo e scendo le scale, prendo dal frigo l'acqua e inizio a berla a sorsate, suona il campanello, una massa di capelli castani entra spedita in casa mia.
"Sono stufo di questa situazione, le tipe mi fanno sempre più domande, io non ne posso più di essere sulla bocca di tutti" chiudo la porta e mi appoggio al muro sorseggiando la mia acqua cercando di sembrare indifferente, Louis si volta verso di me "perché sei in boxer, copriti....oh" arrossisce realizzando finalmente quello che dice e quello che vede, voltandosi dall'altra parte "cosa hai intenzione di fare a riguardo?"
"Nulla" mi avvio per le scale. Voglio tornare in camera, sono arrabbiato, mi aveva deluso.
"Come nulla! Sei tu che mi hai messo in questo casino" mi segue su per le scale e io mi blocco a metà percorso, girandomi verso di lui. Un dito puntato contro di lui.
"Nah nah nah, io non ho fatto un bel niente, caro. Sei te che ti ci sei messo in questa situazione, signore tievitoperunasettimanamamipresentocasualmenteacasatua" lo guardo negli occhi e lui abbassa lo sguardo colpevole "ti do la possibilità di inventare ciò che vuoi, così gli darai quello che vogliono" riprendo a salire "che ne so digli che ti facevo la corte e infastidito mi hai friendzonato, digli che ti ho cercato di violentare o minacciato, qualcosa che di certo avrei potuto fare" lo liquido con un gesto della mano.
"Oh insomma, non trattarmi come se fossi uno dei tanti, non ci crede nessuno Styles" chiudo gli occhi esalando un profondo respiro e scendo le scale, lo intrappolo contro il muro delle scale.
"Cosa ti fa credere di non esserlo" mi guarda negli occhi e abbraccia i miei fianchi. Un brivido mi percuote tutta la spina dorsale.
"Proprio questo tuo comportamento" sussurra con una sicurezza che non gli avevo mai visto.
"Sono così palesi i miei sentimenti?" sfioro il naso con il suo, socchiudendo gli occhi, mentre una strana sensazione mi scaldava il cuore. Non riesco a resistergli.
"Si, molto deludente" sorrido ampiamente completamente bollito da quella sensazione che mi attanagliava le viscere "Che aspetti a baciarmi?" poggio le labbra sulle sue senza aspettare ulteriormente, sono morbide, lisce e così piacevoli. Mi fanno stare così bene. Passo la lingua sul suo labbro inferiore, assaporando quel sapore inebriante, dolce. Le nostre lingue si incontrano languide e danzano tra di loro, lo bacerei per sempre. Il suo sapore è particolare, la sua lingua timida. È tutto unico.

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