Cap. 13

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Louis mi chiama al cellulare.
"Perché la polizia mi ha appena chiesto se volevo testimoniare per un caso di stupro?" mi chiede confuso.
"Dimmi che non gli hai detto di no" sospiro, se aveva già dato una risposta probabilmente sarò nei casini fino al collo.
"No, cioè non gli ho dato ancora una risposta" torno a camminare sollevato.
"Dopo vi spiego" mettiamo giù e mi preparo per andare a scuola.
"Andiamo sugli spalti" li richiamo dalla mensa e tutti quattro si alzano.
"Zayn come è andata?" chiedo al moro, per un breve periodo mi son dimenticato che ha appena avuto il processo.
"Bene ho un po' di ore da spendere in servizi socialmente utili e poi sono apposto, se mi beccano di nuovo vado in gattabuia" sospira, ci sediamo tutti sugli spalti.
"Ieri notte mentre riaccompagnavo a casa la troia, si è bagnata la faccia in modo da far sembrare i trucco colato dalle lacrime e si è letteralmente strappata le mutande, per poi iniziare ad urlare per richiamare aiuto" spiego brevemente, ma gli mostro il video.
"Quella troia, puttana..." inveisce Louis calciando la panca per poi stringermi forte "glielo dirò che tu sei buono...non possono farti questo" dice sull'orlo di una crisi e lo stringo forte a me, non mi piace vederlo triste, in questo momento odio Taylor ancora di più .
"Cosa hanno contro di te?" chiede Liam ancora sconvolto riguardando il video.
"Hanno la sua testimonianza e quella dei tipi che la hanno soccorsa...però senza lesioni e niente...non credo che si sia fatta fare persino del male pur di incastrarmi" spiego mentre accarezzo i capelli di Louis, come se fosse un gatto, e gli stistemo la frangetta.
"Tu non ci ha fatto niente vero?" chiede Zayn.
"Ti sembra che io abbia bisogno di fare sesso con una troia del genere?" gli inveisco contro a voce alta, Louis mi spinge sul petto e mi sussurra qualcosa nel tentativo di farmi calmare "Hanno dei video di quel giorno in mensa" guardo Louis "Hanno intenzione di denunciarmi anche per atti di bullismo" sospiro stressato.
"Ma noi abbiamo quel video che è precedente" dice pensieroso Liam.
"Ho bisogno che la gente dica in quali circostanze è accaduto il tutto, fra una settimana ci sarà la sentenza e vi chiameranno a testimoniare"

"Giuro di dire la verità, nient'altro che la verità" giuro sul libro portandomi la mano destra sul cuore. Cazzate.
"Ha avuto rapporti sessuali con la mia cliente?" chiede l'avvocato di Taylor.
"Si" rispondo sincero. Vorrei saltargli addosso e riempirlo di botte.
"Quando e in quali circostanze?"
"Sei mesi fa, non so con certezza la data, un'incontro di sesso occcasionale, in uno dei bagni durante orario scolastico" so che mi farà sembrare una brutta persona.
"Per quale motivo?"
"La ragazza al momento mi attraeva e sapevo di essere ricambiato"
"Ha avuto comportamenti violenti a discapito di altri?"
"Si"
"Ha mai fatto del male fisico a terzi?"
"Si" rispondo spazientito. Non significa nulla.
La mia testimonianza va avanti per ore vengono mostrati i video e le varie prove.
"Dove si è verificato l'atto incriminante?" chiede il mio avvocato a Taylor.
"In macchina" risponde lei.
"Mi sa spiegare perché nel veicolo non sono state trovate tracce di un rapporto sessuale?" chiede ancora.
"Non lo so, stavo pensando a scappare" che pessima attrice.
"Perché lei o il mio cliente non presentate alcun segno della presunta lotta?"
"Non lo so, non sono molto forte" cerca di arrampicarsi sugli specchi.

"Il veicolo dove si trovava al momento dell'arrivo della polizia?" chiede all'agente che quella sera era intervenuto.
"Accostato al lato della carreggiata"
"Accostato nel senso di parcheggiato?"
"No, era più una sosta di fortuna e il veicolo era ancora in moto"
"Mi potrebbe dire, grazie alla sua esperienza, dove avvengono con più probabilità atti di violenza sessuale?"
"In zone disabitate oppure in vicoli, ovunque la vittima non possa richiamare aiuto o in cui il criminale ha una via di fuga sicura"
"In che zona si trovavano i soggetti?"
"In un quartiere abitato"
"A che ora?"
"Verso le 22"
"Il mio cliente ha provato a scappare al momento dell'arresto?"
"No, era tenuto fermo dal proprietario della casa dove la vittima era corsa a chiedere aiuto, ma non opponeva resistenza e continuava a ripetere il fatto che fosse innocente"

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