Capitolo 7

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Il migliore orgasmo della sua vita

Fu questo che pensò Helena quando si riprese da esso, ora il problema era che il miglior orgasmo l'aveva avuto cavalcando delle dita, non osava immaginare come doveva essere se cavalcasse sui loro membri, membri ora molto visibili e molto impressionanti.

-Dio, sei bellissima quando vieni- le sussurrò all'orecchio Dylan con voce roca e carica di desiderio. Le sue mani erano ancora sul suo seno.

-sí, cazzo!- confermò Kevin mentre si leccava le due dita che pochi istanti prima l'avevano mandata in orbita.

-oddio ragazzi, è stato fantastico.- stava ancora recuperando il fiato.

Una voce gracchio e loro sobbalzarono pensando che fosse entrato qualcuno, poi capirono che era il telefono.

La voce di Rose si diffuse nello studio, avvisandola di un altro appuntamento importante.

Erano ancora ansimanti i loro sguardi ancora infuocati ed eccitati e le loro intimità erano ancora vogliose, ma lei non poteva rimandare quell'appuntamento Rose l'aveva avvisata che non poteva essere rimandato.

Era mortificata anche perché lei aveva goduto e loro no, a lei le piaceva ricevere tanto quando dare.
-ragazzi mi dispiace lasciarvi così- guardò senza pudore i loro rigonfiamenti, ancora molto evidenti, - ma questo appuntamento è molto importante.- si chinò, raccolse il vestito salutò con un fugace bacio sulle labbra i due ragazzi e si rifugiò nel bagno.

Dopo essersi sciacquata e sistemata aprì la porta, i due ragazzi non c'erano più.

Si sistemò, avvisò Rose di far entrare il suo appuntamento.

Durante quell'appuntamento lungo e noioso, lei ripenso ai due ragazzi, ai loro incontri e alla loro passione così travolgente, si meravigliò di provare tutta quella potente attrazione per loro due in egual misura, non riusciva a credere che si potesse innamorare, perché sì lei si era innamorata, di entrambi, profondamente e velocemente.

Quell'appuntamento fu lunghissimo e quando finì era ormai sera, a quell'ora il traffico era micidiale, si avviò verso casa con tutto il tempo per pensare, ma le immagini di loro due mentre la facevano godere erano una bella distrazione, Helena aveva deciso una cosa importante e non vedeva l'ora di comunicarla ai due gemelli.

Dylan era seduto dietro la scrivania del Red bar e stava studiando altre modifiche per il club, suo fratello era di fronte a lui e lo guardava -dai Dylan, perché non le chiediamo di uscire?-

Quella si che era una novità, suo fratello il re del sesso che chiedeva di poter avere un appuntamento.

La sua risata riecheggiò nello studio.

-fratello mi stupisci, comunque sì mi sembra una buona idea, il problema è dove la portiamo sai che non le riusciremo a togliere le mani di dosso e la poligamia non è ben accetta in giro.-

Purtroppo le leggi non erano a favore alle loro relazione di menage a trois.

-qui, organizziamo una cenetta qui, così le facciamo vedere anche il club.

-sì, ottima idea, vuoi organizzare tu o ci penso io?- Kevin era bravissimo ad organizzare cene, specialmente se esse erano fatte per sedurre. - io, ci penso io fratellino.- gli schiocco un occhiolino e Dylan sorrise, già pregustava quell'incontro.

Erano ancora seduti a visionare delle carte quando bussarono alla porta.

Era lei in tutta la sua bellezza, Dylan la guardò incantato sentiva ancora i suoi mugugni i suoi ansiti. Nella dress di ufficio poi era sensuale e senza era ancora meglio. Si era comportata da stronzetta ma non importava.
Dylan guardò suo fratello che anche lui se la stava mangiando con gli occhi.

Certo con una minigonna di Jeans che mostra le sue gambe lunghissime che lui non vedeva l'ora di sentirle intorno ai suoi fianchi, quel top senza spalline che aderiva così bene a quei seni perfetti.

Era.la.perfezione.

Bellissima da mozzare il fiato.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 03, 2018 ⏰

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Il mio caso disperato. In RevisioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora