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T/N pov:
Un incubo, ecco cosa sto vivendo, tra due giorni sarò nuovamente sui banchi di scuola e senza mia madre e mia sorella a casa. NON so cosa sia successo, ma devono chiarire. NON posso stare senza mia madre...lei per me è una speranza per il mio futuro, una persona su cui contare quando sto male, e sapere che non ci c'è più mi fa' stare male e mi sento in colpa per i suoi litigi con mio padre. Poi quest'anno dovrò scegliere il college, e lei non sarà al mio fianco per aiutarmi a scegliere. Sono distrutta, amareggiata, depressa, non so neanche come definirmi in realtà, perché non ho mai vissuto questa situazione e speravo non succedesse mai. Ora posso contare solo sulla mia migliore amica, visto che mio padre da quando mamma ci ha lasciati ha trovato un nuovo lavoro ed è sempre i viaggio per affari. Almeno se c'è una cosa che mi rilassa è la cancelleria, e sapere che dovrò passare tutto il tempo con Margot a scegliere oggettistica per la scuola mi fa sentire meno triste, infondo è stata lei a trasmettermi l'amore verso la cancelleria.  IL pomeriggio è passato abbastanza in fretta abbiamo scelto delle cose inutili e delle cose utili che ci serviranno a scuola. Margot, come al solito a preso qualcosa della Stabilo, lei la adora, vorrei tanto essere felice come lei in questo momento.
Uscite dal negozio di cancelleria decidiamo di andare a prendere un gelato per merenda e parlare un po' delle nostre aspettative riguardo all'inizio della scuola.
Finito il gelato accompagno Margot da suo padre e io filo subito a casa sotto una bella doccia fresca.
Mi sento esausta non ho neanche fame, quindi decido di andare direttamente al letto, magari mangerò qualcosa domattina.
<<tic tac, tic tac. Mah cos'è? O MIO DIO è tardissimoooo. Non ci posso credere proprio il primo giorno di scuola in ritardo noooooo.>> A me piace svegliarmi presto, fare le cose con molta calma, con la musica,magari anche ballare mentre scelgo i vestiti che mi piacciono di più di, non di certo arrivare in ritardo, e non riuscire neanche a lavarmi i denti senza correre in un'altra stanza ler farmi lo zaino. Tra l'altro Margot ieri mi diceva che oggi sarebbero arrivati dei ragazzi di una squadra di football di cui lei va pazza. Una volta siamo andate a guardare una loro partita, ma ricordo solamente di aver visto un ragazzo farsi male per una palla arrivatagli in faccia.
Arrivata a scuola c'è Margot che mi aspetta all'entrata. << ma dov'eri, ti sembra normale arrivare in ritardo il primo giorno di scuola? >> 
<<Ciao Margot, non era mia intensione fare tardi, ma non ho sentito la sveglia!>>
<<Va bene, ok, ma andiamo che tra poco arrivano i ragazzi della squadra di football, ed io non voglio perdere il loro ingresso a scuola.>>
<<Ok arrivo ma non mi tirare.>>
Era davvero bello vederla felice, ma non riuscivo a capire perché essere così tanto affezionati a quelli lì, non mi ricordo neanche come si chiamavano, ah sì i...
<<BOSTON BRUIS.>>
<<Margot non urlare, ti sei dimenticata che siamo a scuola.>>
O MIO DIO non ci credo, sono davvero loro, oltre a prendere palle in faccia  non sanno neanche vestirsi. Forse si salva il ragazzo con le mesh bionde. Nooo, ma che sto dicendo fa schifo anche lui. Elisabeth non farti venire strane idee in mente.
<<Margot io vado, non ho intenzione di stare un minuto di più qui a guardare questi soggetti.>>
<<Beh mi dispiace ma li dovrai guardare per altre 6 ore.>>
<<In che senso Margot.>>
<<Beh può essere che io sia andata  in segreteria per chiedere se potevano mettere la squadra nella nostra classe, ma...>>
<<Cosa hai fatto, io spero che questo sia uno scherzo Margot>>
<<Calma, calma, hanno detto che non potranno mettere la squadra.>>
<<E menomale, non ho voglia di sopportarli pure lì.>>
<<Beth fammi finire di parlare, stavo dicendo che non potranno mettere TUTTA la band, ma metteranno due di loro nella nostra classe.>>
<<Margot, allora perché sei così entusiasta e non sei amareggiata da questa cosa visto che tu li ami alla follia?>>
<<Perché metteranno i più belli nella nostra classe, ovvero Dylan e NOAH. C'è NOAH, Beth ti rendi contooo.>>
<<WOW, beh peccato che io non so chi siano questi due.>>
<<NON sai chi siano perché tu vivi fuori dal mondo.>>
<<Io non vivo fuori dal mondo, io vivo dalla parte del mondo in cui il football non è il motivo principale per cui non si esce la domenica sera.>>
<<Si come no.>>
DRINNNN
<<La campanella, Beth andiamo, voglio prendere il posto vicino a Noah.>>
<< Va bene andiamo. Dio perché a mee.>>
<<Buongiorno ragazzi, io sono il professor Tiodor, in questa classe insegnerò letteratura. Prima di presentarmi voglio presentare questi splendidi ragazzi, mmh inizia tu.>>
Noah'S POV
Mmh che palle ma perché devo essere sempre io quello che si deve presentare per primo, vabbe ola va ola spacca.
<<Ciao...sono Noah Andeson e ho 17 anni.>>
Subito dopo aver finito di parlare sentì una gallina rivolgersi a me in un modo parecchio spocchioso.
<<Noah, parlaci un po' di te, penso che un po' tutti vogliano sapere qualcosa della tua vita.>>
<<No.>>
O dio quella di prima è sempre più attraente. Cosa noo scherzavo, ma cosa mi sono fumato prima entrare in questa scuola.
<<Noah scusala Margot è sempre un po'... scherzosa ecco, comunque il prof tiodor ha detto proprio bene, sei splendido.>>
<<Eh...grazie...>>
<<Arianna, ma tu puoi chiamarmi pure ari, non ti fare problemi.>>
<<Beh grazie, ma comunque credo che ti chiamerò solo Arianna. Prof dove posso sedermi?>>
<<Guarda vicino a Elisabeth Brawn c'è un posto libero>>
Grande prof. Noo ma cosa dico, Noah smettila sei proprio scemo. Nessuna scopata la prima settimana di scuola.

ELISABETH'S POV

Cosa, quella brutta stronza di Margot è andata a sedersi in un banco vuoto da due persone per sperare che il prof mettesse Noah insieme a lei.  Appena usciamo da scuola mi sente.

<<Piacere Noah.>>

<<So come ti chiami, non c'è bisogno che mi tendi la mano. Comunque la lezione sta iniziando quindi fammi il favore di stare zitto.>>
<<Ok quanta rabbia.>>
Finita la lezione esco a prendere un po' d'aria, sperando di trovare il prof Tiodor. Io non posso stare nel banco con quello, a malapena lo conosco. A lezione non ha fatto altro che fare autografi e parlare della sua vita da Center . Secondo me starebbe bene proprio con Arianna, sarebbero la coppia perfetta insieme. Prima che il prof Tiodor iniziasse la lezione aveva presentato un altro ragazzo, ma non ricordo molto bene come si chiamasse, mi pare Dylan. Sfortunatamente non ho trovato il prof Tiodor, ma da domani cambio posto.
Finalmente la campanella è suonata e posso parlare con Margot.
<<Ehi Margot, poso parlarti un secondo?>>
<<NO Elisabeth, non vedi che sono impegnata a cercare Noah per parlarci.>>
<<OK, ma perché tanta rabbia?>>   Dopo aver ricevuto un brutto cenno con il capo da perrte di Margot, invece di una risposta sensata, decido di uscire da scuola.

Arrivata a casa mi butto sul divano morta. Sono devastata sono successe troppe cose in sole 6 ore: ho due ragazzi membri di una squadra di football, che non sanno ne vestirsi, ne giocare e in classe sanno solo disturbare; ho litigato con Margot; Noah, uno dei ragazzi, è antipatico, e per finire devo stare proprio nel banco con lui perché Margot ha cambiato posto pensando che lui si sarebbe seduto con lei. Beh adesso a pensarci ben ti sta Margot, per come mi hai trattata fuori da scuola ti sta bene essere seduta con Dylan invece che con Noah. 

Prendo il telefono e decido ci chiamare la pizzeria per farmi portare una pizza, ovviamente la mia preferita, quella che non cambio mai, la mitica CRUDA: base bianca, prosciutto crudo, scaglie di parmigiano, miele, noci e rucola. Mentre aspetto decido di andare a fare una bella doccia fresca, quindi prendo le cose e mi dirigo in bagno. Amo questo momento della giornata, mi rilassa sentire lo scroscio dell'acqua bagnarmi i capelli. Mi spoglio e metto un po' di musica. 
Driiin.  Chi è?  O già vero la pizza, strano di solito non arriva così velocemente. Prendo l'asciugamano dei capelli e faccio un turbante in testa, metto una tovaglia sul corpo per avvolgerlo e vado alla porta.
No. È uno scherzo spero.
<<Ancora tu, cosa vuoi da me.>>
<<Ti consegno la tua pizza.>>
<<Non ti ho mai visto portare una pizza da "PIZZA UP">>
<<Forse perché sono nuovo in città.>>
<<Già è vero. Beh dammi la mia pizza ora.>>
<<Tieni>>
<<Grazie. Ciao.>>
<<Cia-
Bom!
Ops. Può essere che io gli abbia chiuso la porta in faccia, ma l'ho fatto solo perché mi sta antipatico.
Mi vesto, prendo una coca e mi metto sul divano a guardare Manifest , mangiare la mia pizza e bere la bibita.
Mi sveglio per un rumore assordante, mi alzo dal divano e vado alla finestra. Sta grandinando, non so come andrò a scuola domani ma per adesso voglio pensare solo a dormire. Sono le due di notte, c'è ancora la pizza sul tavolino del divano e la tv accesa. Decido di andare al letto, ma prima imposto tre sveglie in modo da alzarmi domattina.

Non mi piace il football, ma mi piaci tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora