capitolo 4

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MARGOT'S POV

Sono le 3 di pomeriggio, sono a casa da un'oretta ormai, e ripenso a quello che oggi Elisabeth ha detto in classe.
Davvero non pensavo che lo dicesse,
si vede che l'ha fatto solo per un voto più alto, non sopporto quando deve fare così, da quando sua mamma non c'è più e suo padre lavora sempre, pensa solo alla scuola.

Vorrei essere in lei però, avere Noah Anderson, ovvero il miglior giocatore della Boston Bruins, come compagno di banco è troppo per lei, non dovrebbe usufruire di questo lusso, dovrei usufruirne io.

Ormai è la mia migliore amica da quasi 15 anni, ma a volte proprio non la sopporto. Però non posso rimanere litigata con lei. In quella scuola i maschi mi stanno quasi tutti antipatici, e le femmine sono quasi tutte delle galline. Ho bisogno della mia Beth. Domenica ci sarà la prima partita dei Boston Bruins qui in città, potrei chiedergli a Beth se vuole vederla con me, tanto ho un biglietto in più come al solito. Vabbè sarà meglio mettermi a studiare che sono già la tre e mezza.  Noooooo, domani c'è il compito di inglese devo ripassare tutto non so nulla, che due palle!

ELISABETH'S POV

Ho appena finito di ripassare per il compito di inglese di domani, una passeggiata, suppongo che sia facile. Sono le sette, dovrei preparare. Nel frigo non c'è quasi nulla dovrei proprio andare a fare la spesa. Trovo una zucchina, una carota, un melone e del prosciutto crudo ammuffito. Un po' di riso con le carote andrà bene. Svuoto la lavastoviglie e prima di mettere l'acqua e tagliare la zucca a cubetti, metto della musica da spotify.  Parte una delle mie canzoni preferite, nei treni la notte di Frah Quintale. Un po' ballo, un po' cucino. Cazzo il riso nella pentola. Ok non sono molto brava in cucina, ma l'importante è applicarsi, no? Non l'ho bruciato per un pelo, bene mi sa che è pronto. Metto una sola tovaglietta a tavola, come al solito papà non verrà a cena, un cucchiaio, un bicchiere, un tovagliolo e una bottiglia d'acqua. Ho cucinato troppo riso, ne metterò delle cucchiaiate in una ciotolina e l'ha riporrò in frigo. Nello stesso momento che mi siedo a tavola sento suonare il campanello. Odio quando le persone devono presentarsi a quest'ora. Non devono cenare, io al posto loro starei morendo di fame.

Margot? ma cosa ci fa qua? Apro la porta. 

<<Ei, che succede?>>

<<Ei, nulla, solo...mi mancavi. Sono stata un'idiota oggi, mi dispiace.>>

<<Tranquilla non fa nulla. Hai mangiato?>>

<<In realtà no.>>

<<Vieni ho fatto troppo riso alle carote, ne vuoi un po'?>>

<<Si per favore, sto morendo di fame.>>

Entriamo in casa e riempio un piatti di riso a Margot. 

<<Beth, ti volevo chiedere una cosa.>>

<<Dimmi Mar.>>

<<Domenica ci sarà la prima partita dei Boston Bruins in città, ovviamente io ho preso i biglietti, ma siccome mio padre domenica lavora mi è rimasto un biglietto, mi chiedevo se volessi venire con me.>>

<<Va bene, si, non amo il football, ma non facciamo qualcosa insieme da tanto tempo, ci farà bene. Non vedo l'ora>>

<<Elisabeth Bruis che non vede l'ora di andare a vedere una partita di football, eh per caso hai bevuto prima di aprirmi la porta? hahahahah.>>

<<hahahahaha.>>

dopo aver finito di mangiare Margot mi dà una mano a sparecchiare e poi decidiamo di metterci nel divano a guardare manifest. Ormai ci manca solo l'ultima stagione e abbiamo finito la serie. 

<<Mh, manca qualcosa Beth.>>

<<Cosa..?>>

<<I pop corn.>>

<<Oh certo, dovrei averne un pacco nello sportello in cucina, vado a prenderli.>>

Mentre mi alzo dal divano per prendere i pop corn in cucina passo dalla porta d'ingresso e vedo una sagoma. Chi è? Cambio direzione e apro la porta d'ingresso. Oh cazzo...

<<Cosa ci fai qui?>>

<<Beth, dove sei fini..ta. NOAH?>>

<<Ah ciao Magrot.>>

<<è Margot. >>

<<Certo, comunque, Eli posso chiederti una cosa?>>

è l'unico a chiamarmi Eli, tutti mi chiamano Beth, non so se questa cosa mi dà fastidio o mi piace.

<<Eh si certo dimmi.>>

<<Da soli possibilmente.>>

<<Eh, credo si sia fatto tardi Beth, ci vediamo domattina a scuola, buonanotte Noah.>>

<<Buonanotte Mar.>>

<<Eh notte magrot.>>

<<è Margot.>>

<<Dimmi, ora puoi parlare.>>

<<Eh si ecco, ricordi quando la settimana scorsa dovevo fare il modellino di arte e poi non l'ho fatto, bhe il professore mi ha giustificato, ma mi aveva raccomandato di averlo pronto per mercoledì prossimo, ovvero domani...>>

<<Quindi, fammelo vedere no?>>

<<E qui arriviamo al motivo per cui sono venuto a casa tua. Non ho ancora fatto il modellino e non so da dove cominciare, non è che mi potresti dare una mano?>>

<<E tu me lo dici alle 23: 30 di sera?>>

<<Ero ad allenamento pomeriggio.>>

<<Dovrei avere ancora qualcosa del mio modellino. Vieni entra.>>

<<Sistemata la tua casa, o almeno più della mia stanza nel dormitorio.>>

<<Immaginavo la tua stanza non fosse tanto ordinata, si vede come tieni il banco, figuriamoci dove dormi.>>


Non mi piace il football, ma mi piaci tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora