Mi svegliai la mattina presto per prepararmi per andare a lavoro essendo che iniziavo il turno mattutino e lo concludevo nel pomeriggio. Arrivai con la macchina nel parcheggio e incontrai Lizzie e alcuni specializzandi. < Lizzie> la richiamai.
<Allora? Hai già scelto cosa metterti per stasera.?>
<No ti prego Vic. Non mettermi sotto pressione con le domande, sono già in ansia. Spero ci sia qualcuno da operare che voglio entrare in quella sala e mandare via tutto lo stress.> mi disse e io non potrei essere più d'accordo di così. < A chi lo dici Liz. Però ricordati, attenta anche in sala operatoria. Magari chissà ti capiterà proprio il dottor Barney non ché chirurgo nel tuo stesso settore ad aiutarti nell'operazione.> Mi guardó con uno sguardo disperato però poi ridemmo.
Però poi subito ci fermammo e sentimmo un infermiera urlare che c'era un paziente che stava avendo un emorragia.
Andai subito da lui e cercai di fermare subito l'emorragia interna che stava avendo con l'aiuto di Lizzie e delle infermiere. Premei più forte che potevo sulla emorragia per cercare di fare fermare il sangue. Non era la prima volta che lo facevo ma così tanto sangue non l'avevo mai visto finora. Sperai con tutto il mio cuore che il paziente c'è l'ha facesse. Era un paziente che avevo seguito fin dalla scorsa settimana che era già stato operato una volta. Di solito i chirurghi non devono provare emozioni verso i pazienti che operano essendo che loro gli dicono che c'è l'ha faranno a salvarlo e non è mai al cento per cento. Non possono mentire al paziente, alla famiglia e a se stessi dando illusioni. Per fortuna l'emorragia si fermò e arrivò il momento di andare in sala operatoria perché il paziente stava per cedere. Aveva avuto la settimana scorsa un'operazione al cuore che era andata a buon fine. Almeno questo era quello che pensavamo fino a prima. Non sappiamo cosa gli sia successo e come gli sia venuta questa emorragia. Però deve essere operato subito. Andai in sala chirurgia correndo e mi lavai le mani e mi mettei tutto l'occorrente per operare. Gli specializzandi si stavano occupando di tenere in vita il paziente. Non operai da sola. Con me c'era anche il chirurgo dottor Stevens, non poteva capitarmi chirurgo migliore in questa operazione. Sono felice ci sia lui. E anche i specializzandi.
L'operazione durò 2 ore e mezza. Il paziente si salvò. Anche se aveva davvero poco tempo. Avvisai subito la famiglia che era preoccupata e gli diedi la bella ma anche allo stesso tempo cattiva notizia. Odio quando devo dare le cattive notizie alle famiglie. Vederli da fuori, che cercando di darsi appoggio a vicenda sperando che tutto vada bene ma poi appena sanno della notizia del decesso o che gli rimane poco tempo le loro espressioni cambiano subito. E con loro anche i loro atteggiamenti. All'inizio si guardano con speranza, poi si guardano con gli occhi pieni di lacrime, si abbracciano dando conforto a vicenda anche se sanno che questo non riporterà i loro cari fuori dalla morte. Arrivarono dal pronto soccorso altre persone da curare, anche se loro dovevano essere operate e subito visto che erano stati coinvolti in una sparatoria. A 2 dei pazienti il proiettile era entrato ed era uscito, quindi serviva solo medicare, vedere se non avevano causato qualche lesione, esami per accertamenti, tranquillizzarli e basta. Invece agli alle altre 3 persone che erano state coinvolte toccava la sala operatoria. Non c'era nessun d'oro d'uscita del proiettile quindi ciò significava che il proiettile era ancora dentro. Occorreva andare in sala operatoria ma prima dovevamo fare a tutti e tre una ecografia e poi agire. Non potevamo agire subito senza sapere dov'era essere potuto finire il proiettile. Dei 2 pazienti con il foro d'uscita si stavano occupando i specializzandi di Lizzie. Invece i miei e quelli del dottor Stevens si stavano occupando di fare l'ecografia ai 3 pazienti senza foro d'uscita. A uno dei 3 pazienti che si chiama Richard Foster il sangue non finiva di uscire. Pensai che molto probabilmente il proiettile era vicino ad un organo. Arrivarono l'eco grafie e la paziente Sophia Candy aveva il proiettile incastrato nella gamba destra tra la fibula e la tibia, il paziente due, Johan De Silva aveva il proiettile nella spalla e il terzo, Richard Foster, quello messo peggio tra i tre l'aveva di 2 centimetri accanto alla milza, questo aveva causato un grande trauma violento, era meglio operare subito. Io operai Richard Foster,invece il dottor Stevens operò Sophia Candy è il dottor Barney Johan De silva. Il dottor Stevens è il dottor Barney finirono le operazioni per prima. Andarono a buon fine tutte e due, sono molto contenta di questo. Invece io impiegai molto a salvare la vita del mio paziente. Il proiettile si era spostato più accanto alla milza e questo aveva causato una grande emorragia, cercammo di fare il più possibile ma niente da fare, il paziente era morto. Io però cercai ancora di continuare a rianimarlo con l'aiuto di Rebekah, una specializzanda, la mia specializzanda, riuscimmo ad rianimarlo. All'inizio mi ero arresa, ma Rebekah continuó e continuó così l'aiutai e insieme riuscimmo a rianimarlo. Ammiro la forza di volontà e di non arrendersi di Rebekah, si ammiro una mia specializzanda. Sono sicura al cento per cento che lei diventerà un grande chirurgo.
Uscita dalla sala operatoria incontrai Lizzie, anche lei aveva avuto un'operazione, al cervello. Era durato ben 8 ore. Ormai era pomeriggio passate. Erano le 19. Io, Lizzie è il dottor Barney uscimmo insieme dall'ospedale. Oggi era il giorno in cui Lizzie è il dottor Barney uscivano insieme a 'spassarsela' alle 20:30 lui veniva a prenderla sotto casa. Salutai il dottor barney ed entrai nella mia auto, stessa cosa Lizzie nella sua. Avevamo deciso che oggi io rimanevo a dormire da lei. L'avrei aiutata a scegliere cosa indossare e quando lei sarebbe tornata a casa mi avrebbe subito raccontato tutto. Dopo ben due ore e mezza Lizzie era pronta. Era bellissima. La salutai e rimasi in casa sua a guardare Grey's anatomy, ovvio sono un chirurgo. Mangia anche qualche schifezza. Era mezzanotte passata e Lizzie non era ancora tornata. Senti la porta di casa aprirsi quindi corsi ad aprirla e oddio quello che mi ritrovai davanti era da brividi. Il dottor Barney e Lizzie che non smettevano di baciarsi che più di baciarsi si stavano tipo divorando. Si fermarono subito appena mi videro e caló un silenzio imbarazzante, allora il dottor barney decise di andare via. Salutó Lizzie con un bacio dicendole <Sarà per la prossima volta. Anzi meglio andare a casa mia la prossima volta.> Non c'era bisogno di spiegazioni che capí subito il concetto. Mi salutó anche a me e poi se ne andò.
<Non dire quello che penso tu stia per dire.>
< Oh no cara Lizzie io lo dico e come. Stavi per fare sesso con il dottor Barney.>
< O dio non cominciare. Comunque sí> Me lo disse con quel suo sorriso che solo quando è con me la vedo fare. < Ora però sono stanchissima, ti giuro che domani ti dico tutto. Ho il turno mattutino fino a sera.>
< Va bene Va bene allora domani mi dici tutto. Io invece ho il turno pomeridiano fino al giorno dopo, serata in ospedale.> La raggiunsi in bagno che ormai si era già cambiata mettendosi il pigiama e ora si stava struccando. Una volta fatto andammo a letto
< Notte Vic.>
< Notte lizzie. Sogna quello che non hai fatto con il dottor Barney o meglio Lucas.>
Mi lanció un cuscino ma la sentí ridere.
STAI LEGGENDO
my medicine
RomanceVictoria Cécilé Walker,età 28 anni, nata a Miami città dov'è nata e cresciuta ma è dovuta trasferirsi a Londra per studi è una ragazza alquanto impossibile. Victoria non è mai innamorata di nessuno veramente, apparte di un ragazzo che facendo la so...