Jan peteh x reader
pov: you
Alla mia amica N., brilli di una luce speciale, non dimenticarlo mai.
Detesti la pioggia.
Detesti il rumore che fa quando sbatte contro i vetri delle finestre: quel ticchettio impaziente ti rende nervosa.
Se c'è qualcosa che ti infastidisce ancora di più della pioggia invernale, che cade per ore ed ore, sono i temporali.
Quando senti i tuoni cadere ti si increspa la pelle dall'ansia.
Puoi cercare di tranquillizzarti in qualsiasi modo: ascoltando musica ad alto volume, facendo un bagno caldo, cercando di leggere un buon libro, ma nessuna attività riesce mai a distrarti quanto basta per farti rilassare.
È sempre stato così, sin da quando eri bambina.
Allora correvi tra le braccia di tuo padre, che riposava sempre sulla grande poltrona rossa in salotto, e lui ti stringeva forte, rassicurandoti.
Non sarebbe mai potuto accaderti nulla se restavi stretta a lui, te lo ripetevi continuamente.
Solo che adesso, che hai lasciato il tuo porto sicuro per andare a vivere da sola, sei ben distante da tuo padre e dal suo rassicurante viso paffutello.
Detesti i temporali, e i loro suoni acuti che riecheggiano violenti, ti fanno sentire impotente e minuscola.
Detesti tutto ciò che ti fa sentire sola.
Ti rannicchi stretta nella felpa, mentre per qualche istante il cielo scuro della sera si illumina di nuovo a giorno.
Allontani lo sguardo dal televisore acceso e noti i vetri del salotto, dove rigoli di acqua scendono giù, lenti.
Ti stringi ancora un po' di più.
Il rumore del vento, che scuote gli alberi del parco vicino casa viene mitigato dal suono della chitarra di Jan, che proviene dalla sua stanza.
Sta suonando.
È tutta la sera che scrive e suona, mentre tu te ne stai qua, sdraiata sul divano, in posizioni dalla comodità discutibile, a fissare la tv.
Fuori il temporale imperversa da qualche ora, e non sembra aver intenzione di smettere.
Dai un morso al tuo sandwich, mentre fai zapping: passi dai canali di shopping, ai film romantici, dai documentari alle serie poliziesche, ma niente attira davvero la tua attenzione.
Il boato di un tuono improvviso ti fa sobbalzare e di rimando ti rannicchi dentro la felpa, nascondendo il collo e la bocca.
Ti senti come se il tuo corpo stesse scivolando via sul pavimento.
Detesti i temporali, ti fanno sentire piccola, fragile, in balia di qualcosa di più grande, di incontrollabile.
"Da quando in qua sei una fan dei documentari sugli alieni?" la voce di Jan alle tue spalle ti fa sobbalzare di nuovo "Credevo li detestassi"
Lui entra in cucina, seguito da Igor, che come un ombra miagolante, chiede la sua pappa a gran voce.
"Anche io credevo che avremmo passato il sabato sera insieme" esclami seria "e invece ti sei chiuso nella tua stanza a scrivere"
Jan lascia Igor con la sua ciottola, e ti raggiunge sul divano.
"Adesso sono qui però..." si accoccola vicino a te.
STAI LEGGENDO
Joker Out Imagines
Cerita PendekUna raccolta di one shots su una delle mie band preferite: i Joker Out. Buona lettura!