QUANDO PERDI UNA PERSONA SCOPRI IL SUO VALORE VERO

2 0 0
                                    

Luogo ignoto, 22 dicembre 2022, ore 20

Fanny: Siamo arrivati a uno dei momenti più difficili da raccontare. Fa sempre male rivivere la morte della mamma, anche se è passato tanto tempo...

Ebenezer: Mi sento un codardo, io non l'ho vissuta e ho lasciato che tu prendessi tutto il suo dolore oltre alla sua morte. Mi dispiace tanto.

Fanny: Probabilmente anch'io avrei fatto lo stesso se fossi stata abbandonata. Non è facile leccarsi le ferite e andare avanti. Stanno per un po' in silenzio, poi Fanny inizia a raccontare Era il 17 febbraio 1837. Quel giorno stranamente non faceva molto freddo, i primi raggi di sole si affacciavano timidi dalle finestre di vapore acqueo e riscaldavano teneramente l'aria. Era uno di quei pomeriggi fatti di magia quando, dopo un lungo inverno, sembra che la natura stia ricominciando a sorridere, e ogni casa si illumina di una luce particolare, dalle sfumature arancioni, facendo scorgere l'odore della primavera ancora lontana. Volevo approfittare di quell'atmosfera così pacifica per uscire e fare una bella passeggiata tra le strade affollate di Londra. Chiesi a mia madre se volesse venire con me, la pregai, ma rifiutò più volte il mio invito, così pensai di approfittare del suo declino per farle una sorpresa e comprarle dei fiori. Non avrei mai potuto immaginare che le avrei sì portato dei fiori, ma il giorno dopo, sulla sua tomba. Indossai un vestito a fiori, gli stivali che mi aveva regalato due mesi prima la notte di Natale, dei guanti e un cappotto bordeaux e mi diressi verso la porta di casa. Salutai mia mamma, che mi afferrò dolcemente il braccio, mi fermò, mi guardò negli occhi come se volesse suggellare quel momento, mi abbracciò, mi diede un lungo bacio in fronte e annusò prepotentemente i miei capelli, come se volesse imprimere nella memoria il loro profumo d'albicocca. In quel momento non capii il perché di tutti quei gesti e mi misi a ridere. Mi disse di salutarmi Ebenezer nel caso in cui fossi passata all'ufficio di Marley e di dirgli che non era arrabbiata con lui per la scelta fatta. Io la rassicurai e la salutai come sempre. Quella fu l'ultima volta che aprii la porta con la spensieratezza di una bambina, il giorno dopo ero già un'adulta. Quel pomeriggio successe qualcosa di strano. Dopo una decina di minuti le nuvole coprirono il sole e poco dopo iniziò a piovigginare, finché la pioggia non si fece più intensa. Fui così costretta a tornare a casa. Corsi più in fretta che potei per non rovinare il cappotto e gli stivali che mi aveva regalato. Ebenezer le stringe le mani Aprii la porta, mi tolsi gli stivali, che poggiai all'ingresso, chiamai mia mamma, ma non rispose nessuno. Pensai allora che stesse dormendo. Andai in camera per togliermi il vestito, non volevo sgualcirlo, quando sentii un tonfo dalla stanza accanto. Era la stanza dei miei genitori. Mi spaventai, pensai che mia mamma fosse caduta dal letto, mi fiondai davanti la porta, l'aprii ma non trovai nessuno. Entrai per vedere se mamma fosse dall'altra parte del letto, quando vidi il pavimento macchiato di rosso. Non capii subito. Mi avvicinai ancora un po', e sbagliai a farlo. Sarebbe stato meglio ricordare mia madre per com'era fino a poco tempo prima. La vidi in una pozza di sangue. Aveva il coltello conficcato nello stomaco. Era ancora semi-cosciente. Aprii la finestra e gridai più forte che potei, non volevo andarmene, non volevo lasciarla da sola per andare a chiamare aiuto. Mi accorsi che sui polsi aveva dei tagli, aveva provato a togliersi la vita in quel modo, ma non c'era riuscita, così si era pugnalata allo stomaco, rallentando la sua morte e acuendo il dolore.

– Non avrei mai voluto che mi vedessi in queste condizioni.

– Mamma, cosa avete fatto? Non avete pensato a me, a noi?

– Sì tesoro, ma sono troppo stanca per continuare a vivere, per continuare ad amarvi. Potrai mai perdonarmi?

– Non dite così, vi prego!

Indicando la finestra alla sua sinistra Shhh! Fanny, ascolta il rumore della pioggia. Aiutami ad alzarmi, voglio uscire, mi manca l'aria.

– Come faccio, madre?

EBENEZER E FANNY SCROOGE: PERSONAGGI IN CERCA DI LETTOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora