trasferimento

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Erano i primi di settembre, ero in macchina ascoltando musica con le mie cuffiette
J: Arrivati
T/n: Non sembra così male
Mi stavo trasferendo da mio padre, il clima in casa con mia madre era insopportabile, tornava tutte le sere con uno diverso e partiva per giorni senza dirci nulla, mio fratello si era fatto delle brutte amicizie ma non mi ascoltava, così dopo una litigata con lui, ho deciso di prendere le mie cose e venire da mio padre
Entrai e mi diressi verso una camera vuota
T/n: Questa è camera mia
J: Va bene
Sistemai le mie cose e mi diressi verso l’uscita
J: Dove vai?
T/n: A fare un giro per la città
J: Stai attenta
T/n: Si tranquillo
Mi chiusi la porta alle spalle e feci un respiro profondo a occhi chiusi, appena li aprì vidi un ragazzo.
T/n: Ei ciao, abiti qui?
M: Oh, sì piacere, Miguel, mi sono trasferito da poco, non ti ho mai vista qua
T/n: In realtà sono appena arrivata, stavo andando a fare un giro
M: Se ti va ti accompagno
T/n: Grazie
Ci dirigemmo verso il centro e iniziamo a parlare del più e del meno
T/n: Quindi tu fai karate, come si chiama il tuo dojo?
M: Cobra kai
Appena sentì nominare il Cobra kai mi fermai di colpo
M: Tutto bene?
T/n: Hai detto Cobra kai?
Mi ricordavo che quando incontravo mio padre di nascosto ogni tanto mi parlava di un certo John Krees e del Cobra Kai, quando mia madre lo scoprì andò su tutte le furie e mi disse che era pericoloso, e che Krees ha tentato di uccidere mio padre.
T/n: Come si chiama il sensei?
M: Johnny Lawrence
Rimasi sconvolta, da un lato ero felice che non era Krees ma, mio padre non mi aveva detto nulla
M: Sicura di stare bene?
T/n: Si, è solo che è mio padre e non mi aveva mai detto nulla
M: Wow, sei la figlia del sensei
Risi
T/n: Si, ogni tanto mi spiegava qualcosa, ma ho tanto da imparare
M: Perché non ti iscrivi al Cobra Kai
Ripensai a mia madre, a quando diceva che era pericoloso, ma ora il sensei era mio padre, cosa dovevo temere?
T/n: Ne parlerò con mio padre
M: Fantastico
Ormai eravamo tornati a casa
M: Bè, immagino che ci vediamo domani a scuola?
T/n: Si, a domani
Lo salutai e entrai a casa, trovai mio padre ubriaco a terra
T/n: che è successo?
J: Quella stronza mi ha fatto licenziare
T/n: le hai dato della stronza davanti a lei?
J: No, ho detto che si stava comportando da stronza
T/n: Ho capito
Mi avvicinai e lo tirai su
J: Vado a letto
T/n: Non ceni?
J: Ho mangiato un pezzo di pizza
T/n: Ok, buonanotte
J: Notte
se ne andò in camera barcollando, sentii il rumore delle molle del letto e capì che era riuscito a coricarsi.
Aprii il frigo ed era vuoto, a parte delle birre e del latte scaduto.
Sbuffai e andai a prendermi un pezzo di pizza

X: Arrivederci e buona serata
T/n: Arrivederci, buon lavoro
Uscì dal negozio e mi sedetti su un marciapiede a mangiare
X: Ehi tu
Mi girai, vidi dei ragazzi con un ghigno in faccia
X: Si tu esatto
T/n: Che vuoi
Mi prese per la faccia e mi fece alzare, mi stava tenendo per il mento
X: Tu che puoi darmi
T/n: Lasciami
Gli diedi una ginocchiata nello stomaco
X: Questa me la paghi, ragazzi
Gli altri ragazzi mi circondarono
M: Ehi Kyler
Si girarono, vidi Miguel
M: Lasciala stare
K: Ecco l’eroe del giorno
Miguel venne verso di noi e iniziò ad aiutarmi, una volta uscita dal mezzo usai le mosse che mi aveva insegnato mio padre
Appena finimmo erano tutti stesi a terra
M: Tutto bene
T/n: Si, grazie a te
M: Ti accompagno a casa
Arrivai a casa e mi misi a dormire.

Remember- Eli MoskowitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora