11. Mostri del passato

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Non era un tipo romantico, non era mai stato un ragazzo da coccole e carezze. La sua concezione dell'amore prevedeva ringhi e graffi, morsi e schiaffi.

Il suo inizio al desiderio aveva un volto che non avrebbe mai dimenticato.

Lilith. (4).

***

Era un assolato pomeriggio di fine estate, la mamma, prima di andare a lavoro, gli aveva detto di farsi trovare pronto per le sette perché quella sera avrebbero cenato da Alessandro e Sofia.

Lui se ne stava lì, seduto sui gradini che conducevano al portone d'ingresso, facendo roteare la sua macchinina rossa sul granito levigato che li rivestiva.

Le ruote continuavano a girare e i raggi rossastri del tramonto, che si stagliava sull'orizzonte, coloravano d'arancio le linee geometriche di quel giocattolo a cui era tanto affezionato.

Lo sollevò verso l'alto, ispezionando il contrasto tra le linee dritte della piccola carrozzeria di plastica e quelle morbide delle ruote di gomma.

Linee e cerchi.

La vita è un agglomerato di forme geometriche a colori.

Kevin sospirò.

Era stanco di aspettare lì fuori, tanto più che le sette erano sicuramente passate da un pezzo, visto che adesso il cielo si era tinto di viola, ultimo strascico di luce prima che il nero della notte assorbisse il giorno morente.

Con il piccolo indice girò la ruota della sua macchinina, perdendosi, qualche istante, nel suo volteggio accelerato.

Una ruota.

La vita è una ruota che gira.

Incessantemente.

Spazientito dal ritardo di Carola, Kevin scattò in piedi e cominciò a girovagare per il cortile.

Aveva passato l'intera giornata chiuso in casa, sua madre non voleva che in sua assenza o quella della baby sitter, andasse in giro per il quartiere con i suoi amichetti, non gli permetteva neanche di giocare con loro vicino casa.

Un senso di rabbia invase il suo piccolo animo, perché lei non c'era mai e, negli ultimi tempi, anche la sua baby sitter, essendo alle ultime settimane di gestazione, si assentava sempre più spesso, e lui restava da solo...

Sempre più spesso.

Da quando Roberto non c'era più tutto era cambiato, la sua vita era crollata in una triste e cupa solitudine.

Sbuffò e colpì con la punta della scarpa un piccolo ciottolo che gli ostacolava il cammino agitato da un angolo all'altro del cortile.

Stremato dall'attesa, Kevin, decise di rientrare in casa, ma, proprio nel momento in cui scattò la serratura, una strana figura attirò la sua attenzione.

AMAMI FOLLEMENTE (KILLING ME SOFTLY TRILOGY VOL.2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora