3. Niall, Liam e Zayn

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"Liaaam!", esclamò Harry, tenendo a cuccia Larry, che voleva saltare sul divano del ragazzo.

"Haaaarryy!", chiamò Liam dal piano di sopra.

Harry sbuffò e lasciò salire sul divano Larry, giusto per dispetto.

Liam era il migliore amico di Harry da sempre, da quando andavano alle medie circa.

"Finalmente, sei sceso! Ho una notiziona!", esclamò Harry.

Liam spinse in terra Larry e il padrone lo guardò male, prendendo in braccio il suo cucciolo.

"A volte sei davvero un bambino!", esclamò Liam.

"Sono innamorato, Liam, sono davvero innamorato sta volta!".

Liam si massaggiò le tempie e poi sospirò.

"Chi è?", chiese. Non voleva che il suo amico soffrisse ancora come la volta prima, e quella prima e quella prima.

"Oggi lo conoscerai!", esclamò Harry, prendendo in braccio il cane.

"Quel cane sa camminare da solo Haz, non c'è bisogno che lo porti in giro tenendolo in braccio".

"Sono abituato da Jonah, ancora gattona e quindi lo porto sembre in braccio".

Liam lo guardò, insomma, Jonah? Chi cazzo era questo bambino?

"Chi?", domandò Liam.

"Poi lo scoprirai, ora andiamo o faremo tardi", disse Harry.

***

"Secondo voi, Jonah vestito così è okay?", chiese Louis, prendendo in braccio il bambino e mostrandolo ai fue ragazzi seduti sul divano.

Zayn annuì e Niall scosse la testa.

"Guarda la sua espressione!", disse il biondo, "Vuole vestirsi come sempre, tanto è solo Harry!".

Louis sbiancò e poi scosse la testa, "Non è solo Harry - mimò due virgolette con le dita - è Harry! Ragazzi, lui mi piace un sacco. E ha detto che farà di tutto per fare in modo che mi fidi di lui! Dove lo trovo un altro così?".

"Non lo trovi", esclamò Zayn.

"Zay, smettila!" esclamò il biondo, poi prese in braccio Jonah e lo portò in camera per mettergli qualcosa di più semplice.

Louis sospirò e si sedette accanto a Zayn, poggiando la testa sulla sua spalla.

Conosceva Zayn da sempre, da prima di tutto quel casino, Niall invece l'aveva conosciuto in ospedale quando era nato Jonah.

Zayn era il migliore amico di sempre e Louis non l'avrebbe scambiato con nessuno al mondo, ma si faceva di spinelli e fumava decisamente troppo. Louis aveva provato a fermarlo, ma non aveva funzionato.

"Profumi", sussurrò Louis.

Era raro che Zayn non puzzasse di fumo o alcol.

"Lo dici con quel tono sorpreso. Non sono dipendente e lo sai".

Louis annuì e poi Niall tornò.

Jonah stava ridendo ed era vestito di verde con cappellino dell'Irlanda, che Louis ricordava vagamente.

"Guarda com'è felice!", esclamò Niall.

Era vero, Jonah era felicissimo, allegro come non mai. Chissà forse sentiva l'aria allegra che c'era in casa.

Il campanello suonò e Louis saltò in piedi e corse alla porta, aprì il cancello e poi aspetto di sentire l'abbaiare di Larry prima di aprire la porta.

Il cane sfrecciò in casa a giocare con Jonah, e Louis si ritrovò il sorriso più bello di sempre davanti.

Tutto il nervosismo scivolò via e senza pensarci abbracciò Harry, che lo strinse a sua volta, ridacchiado.

"Perché sei in pigiama, Lou?", chiese Harry.

Louis si guardò, arrossendo come un peperone. Come aveva fatto a rimanere in pigiama? Si era assicurato che tutto fosse perfetto e...ah, giusto, lui ancora non è multitasking.

"Merda, io...vado a cambiarmi. Oh dio!", disse Louis, coprendosi il viso, troppo in imbarazzo per guardare Harry.

Il riccio l'aveva visto anche in mutande (quella volta che si era cambiato davanti a lui), ma quella volta era diverso: voleva essere perfetto per Harry.

Perché, nonostante dovesse essere lui che doveva fidarsi di Harry, voleva che anche Harry si fidasse di lui.

Harry, però, lo prese per un braccio, tirandoselo vicino e premendo la guancia sui suoi capelli disse: "Sei l'essere umano più carino e piccolo di sempre".

Louis sorrise, le guance rosse, e premette le labbra sull'angolo della bocca di Harry, facendo battere i loro cuori fortissimo.

"Erhm, ragazzi?". La voce di Liam li risvegliò.

Il liscio si staccò e sussurrò: "Vado a metteri qualcosa di più adeguato".

Harry sorrise e anche Liam, capendo che forse questa era la volta giusta.

***

La cena andò sorprendemente bene. Liam e Niall e Zayn avevano fatto amicizia ccon velocità.

E Liam era quasi impazzito per Jonah, che lo adorava ( forse solo per le orecchie che Liam si lasciava tirare).

Il bambino aveva pianto una volta sola, perché dei maccheroni gli erano finiti nella maglia. Se ne era occupato Harry, facendolo ridere.

Liam se ne era appena andato e Harry era rimasto per aiutare Louis a sistemare (e dormire lì).

"Ultimo piatto: in lavastoviglie!", esclamò Harry.

Louis gli sorrise e poi la fece partire.

Andorono in salotto, il riccio aveva un braccio intorno alle spalle di Louis.

Jonah era in piedi appoggiato al divano e sorrideva verso di loro. 

"Amore", sussurrò stanco Louis, "Andiamo a letto?".

Harry si chinò e sorrise verso Jonah che si staccò dal divano e allungò le mani verso di lui, muovendo un passo.

Louis spalancò la bocca e un "Oh mio dio" uscì dalla sua bocca.

Si chinò anche lui. Piangendo di già.

Jonah fece un altro paio di passi e poi corse verso di loro, rischiando di cadere.

Si buttò tra le braccia di un Harry totalmente sorpreso. Il padre del bambino senza pensarci strinse tra le braccia entrambi, ridendo e piangendo.

Come aveva fatto la sua vita a diventare così meravigliosa?

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