5. Correrò

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Tre giorni, due ore e un minuto.

Louis aveva contato il tempo da quando Harry se ne era andato. Da quando Harry lo aveva baciato così dolcemente.

Louis si strinse di più nella coperta, tenendo Jonah tra le braccia. Il bimbo aveva pianto un pomeriggio intero non vedendo arrivare Harry.

Louis, beh, Louis aveva pianto tre giorni interi.

Tre giorni, due ore e due minuti.

Erano le 23.02. Louis voleva solo tornare indietro nel tempo e non dire quelle cose.
Non dire quelle cose come se si riferisse ad Harry.

Tre giorni, due ore e tre minuti.

Louis singhiozzò e Jonah posò la manina sulla sua guancia, guardandolo.

"Papà è triste, piccolo mio", sussurrò Louis, "Harry se n'è andato, come la mamma. Ma noi ce la facciamo. Te lo giuro piccolo. Ce la facciamo".

Jonah arricciò le labbra e sembrava quasi che stesse per piangere. Ma poi borbottò cose senza senso, come sempre.

Tre giorni, due ore e nove minuti.

Louis sentì un rumore strano, come se un sasso colpisse la finestra. Il liscio lo ignorò, ma il rumore si ripeté.

Jonah borbottò, quando Louis si alzò, così lo prese in braccio e andorono verso la finestra.

"Oh", sussurrò Louis, una volta guardato attraverso il vetro. C'era una luce fioca, che proveniva dal giardino, come se ci fossero delle candele.

Aprì la finestra e vide.

Harry. Harry era in piedi dietro le candele, che formavano una scritta: Ti amo. Scusa.

Louis sorrise e si coprì con la mano la bocca. Gli occhi lucidi che volevano far scendere le lacrime.

"Sei tornato", sussurrò Louis.

Harry annuì, allargò le braccia, indicando il lavoro che aveva fatto e disse: "Mi dispiace. Ti amo e ti giuro... Dio, te lo giuro... Che correrò solo verso di te e quando ti raggiungerò, resterò ad aspettare, perché ti amo e... Mi sembra poco dirti che ti amo... Vorrei esistesse un nome a questo sentimento...".

Finito il monologo, il riccio alzò lo sguardo e disse: "Ora ti prego. Scendi perché mi siete mancati da morire e ho solo bisogno di abbracciare Jonah e baciare te".

Louis non se lo fece ripetere. Scese le scale di corsa, Jonah che gorgogliava felice, e poi si lanciò fuori dalla porta, correndo verso Harry.

Harry allargò le braccia e sorrise, mostrando i denti bianchissimi e le fossette.

Il liscio si fermò appena prima di sbattere contro il petto caldo di Harry e Jonah allungò le braccia attorno al collo di Louis.

Quest'ultimo si allontanò da Harry e il proprio figlio e pianse di gioia nel vedere quella scena. Il riccio teneva tra le braccia Jonah come se da quel bambino dipendesse la sua vita.

"Vieni qua anche tu, stupido", sussurrò Harry allungando una mano verso Louis.

Il liscio l'afferrò e Harry se lo tirò contro, baciandolo con dolcezza non appena fu abbastanza vicino.

Louis giurò per il resto della vita che quello è sempre stato il suo secondo bacio preferito.

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