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Di nuovo, un'altra di quelle giornate fredde. Più i giorni andavano avanti, più sembrava di avvicinarsi all'aria di Natale e all'inverno.

Ma Jake si era già preparato qualcosa nella sua mente. Il giorno prima, dopo essere entrato nel solito negozietto di musica e aver salutato Albert, aveva deciso di passare per la fioreria. Elia non c'era, l'aveva notato quand'era entrato nel negozio e quando aveva salutato.

Inoltre, da quello che era accaduto giorni prima non era riuscito a incontrarlo di nuovo o incrociarlo nella strada del ritorno.

La signora, madre di Elia, gli sorrise. «Jake, giusto?»

Anche Jake sorrise e la guardò. «Sì.» Annuì.

«Cercavi Elia?» Domandò innocentemente.

«No,» si guardò attorno con un po' di incertezza, «in verità sono qui per comprare un fiore... o una pianta. Non me ne intendo, quindi speravo potesse aiutarmi.» Sorrise appena finì di parlare e, Sarah, lo guardò felice.

«Sono qua a tua disposizione.» Sorrise anche lei, e uscì da dietro il bancone. «Punti a un fiore o una pianta con un significato particolare, oppure vuoi semplicemente iniziare a conoscere un po' questo piccolo mondo?»

«Con un significato;» poi sorrise, «qualcosa che abbia a che fare con l'amore, o un qualcosa di simile.»

Afferrò al volo quello che Jake intendeva, e gli sorrise di nuovo. «Posso farti un elenco, e poi puoi dirmi quale preferisci.» Jake annuì.

A ogni fiore che nominava, aggiunse il significato e lo indicò. «Il tulipano, punta alla promessa. È un fiore all'occhiello per una dichiarazione d'amore. Evoca una sensazione di dolcezza e di forza al tempo stesso, e simboleggia la speranza di una relazione perfetta. Si dice che più il rosso è intenso, più il messaggio è forte.» Spiegò, lanciandogli uno sguardo di tanto in tanto. «Poi un classico, ma stupendo: la rosa rosa, un modo per dichiarare il proprio amore con delicatezza.» Continuò a parlare, senza fare una pausa, per cinque minuti interi. Arrivò agli ultimi fiori, con il fiato un po' corto. «Il lillà, nei colori malva o bianco, è offerto come dichiarazione di un amore nascente ma sincero. Infine, la viola, esprime il pudore dei sentimenti e la difficoltà nel confessarli.» Lo guardò appena terminò di parlare.

«Cosa ne dici? Ti ha colpito qualcuno di loro?»

Jake annuì e li guardò poco dopo. «Per ora...» ci riflettè meglio, e alla fine optò per quello che più li rispecchiava. «...il tulipano rosso.»

«Andata per quello allora.» Si avvicinò al contenitore e, dopo aver chiesto a Jake quanti ne volesse acquistare, li prese delicatamente.

Li confezionò per bene, facendo in modo che rimanessero fermi e interi dentro a quella bustina. Jake pagò poco dopo e prese tra le sue mani i fiori appena acquistato.

Prima di uscire dal negozio, guardò la madre di Elia e disse: «Se passa di qui lo saluti da parte mia.» Sorrise.

«Sarà fatto. Buona serata!» Gli sorrise.

«Anche a lei. Arrivederci!» Afferrò la maniglia con la mano destra mentre con la sinistra sosteneva i fiori.

Lo continuò a guardare fino a che non sparì dopo essersi allontanato dalla porta d'ingresso. Continuò a sorridere e a pensare e immaginare con occhi sognanti quello che sarebbe potuto accadere dopo quell'acquisto. Era a conoscenza solo di una cosa: erano - palesemente - fatti l'uno per l'altro, ed era e sarebbe stato inevitabile.

Appena uscì dal negozio, l'aria glaciale si scontrò sul suo collo, scoperto. Tirò su col naso un paio di volte, il tempo di quelle giornate stava lentamente buttando giù le sue difese immunitarie.

𝙁𝙞𝙤𝙧𝙞𝙩𝙪𝙧𝙖 𝙙𝙞 𝙪𝙣 𝙨𝙪𝙤𝙣𝙤 𝙙'𝙖𝙢𝙤𝙧𝙚 (IN PAUSA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora